La scelta di Sara: a 28 anni diventa monaca di clausura
E' entrata in convento nel 2018 dove vive una vita contemplativa fatta di preghiera e lavoro
Sara Letizia Fabis 28 anni di Giussano è entrata nel monastero delle Clarisse nel 2018 e tra poche settimane diventerà a tutti gli effetti monaca di clausura.
I voti temporanei nel 2018
Nel novembre del 2018 aveva chiesto di essere ammessa alla professione dei voti temporanei nella fraternità delle Sorelle Povere di Santa Chiara, e ora suor Sara Letizia Fabis, si accinge a diventare a tutti gli effetti monaca di clausura. La cerimonia è infatti prevista per sabato 25 novembre.
La professione solenne
A distanza di cinque anni esatti, la giussanese che quando è entrata nel monastero delle Clarisse a Trevi, aveva 23 anni, riceverà la professione solenne. Passerà quindi all'emissione in perpetuo dei voti religiosi di povertà, castità ed obbedienza. E da novizia diventerà monaca del monastero di Santa Chiara, presente nella città di Trevi da circa 8 secoli, quasi contemporanea alla prima comunità clariana.
Una scelta di fede sostenuta da famiglia e amici
Una scelta decisamente insolita per la giovane giussanese, fatta di una profonda fede, vissuta con il sostegno della famiglia ma anche di tanti amici. Nel novembre del 2018, oltre alla mamma diversi giussanesi della comunità pastorale erano andati a Trevi per partecipare a quella prima tappa fondamentale della sua vita religiosa, c’era andato anche il parroco e ora gli amici e i fedeli giussanesi torneranno per questo altro importante passaggio del suo percorso di fede. Una sorta di pellegrinaggio per assistere alla cerimonia e stare vicino alla giovane monaca.
Preghiera, lavoro e vita contemplativa nel convento
Suor Sara, insieme alle altre dodici sorelle si trova nel convento San Martino dove vive una vita di clausura, ubbidienti alla regola della Madre Santa Chiara, ovvero della preghiera e del lavoro.
Le monache di clausura producono marmellate, biscotti, liquori e realizzano bomboniere, abiti per il battesimo e creme e saponi. Una piccola realtà fatta di vita contemplativa, nella quale suor Sara ha scelto di vivere, restando però legata alla sua comunità d’origine: in diverse occasione famiglie e amici giussanesi sono andata a trovarla, aiutando il convento anche in piccoli lavoretti.