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Monza
La sedia rossa e vuota che invita gli uomini ad avere coraggio
La sedia è stata allestita in aula consiliare a Monza durante il Consiglio Comunale di ieri, in ricordo delle donne scomparse
Un messaggio simbolico. Un gesto che invita a non voltare la faccia dall'altra parte, che sprona anche gli uomini ad avere il coraggio di reagire quando sono testimoni di fenomeni di abuso, violenza e prevaricazione.
La sedia rossa e vuota che invita gli uomini ad avere coraggio
Era tutto questo ieri sera la sedia vuota e coperta da un drappo rosso che è stata allestita in aula consiliare a Monza in occasione della seduta del Consiglio Comunale che ha avuto luogo alle 18.30.
Il gesto simbolico promosso dalla Presidente del Consiglio Comunale Cherubina Bertola, in collaborazione con l’Ufficio Pari Opportunità, era volto a richiamare l’attenzione degli Amministratori presenti in aula e quella dei cittadini che hanno seguito i lavori in streaming, sulla Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ricorsa sabato 25 novembre.
La citazione
Accanto alla sedia una riproduzione della panchina rossa Frammento, installata in Piazza Trento e Trieste, accompagnata da una citazione estratta dalla Conferenza mondiale sui diritti umani di Vienna del 1993
“I diritti umani delle donne e delle bambine sono parte inalienabile, integrale e indivisibile dei diritti umani universali. La violenza di genere è incompatibile con la dignità e il valore della persona umana e deve essere eliminata”.
La sedia rossa, che è rimasta vuota davanti ai banchi del Consiglio per tutta la serata, era il simbolo di ogni donna non più presente a causa della violenza di genere, e ha rappresentato un messaggio rivolto agli uomini affinché reagiscano quando vedono, nella vita privata o al lavoro, fenomeni di abuso, violenza e prevaricazione nei confronti delle donne.
L'invito della Presidente del Consiglio Comunale
“L’iniziativa – spiega la Presidente del Consiglio Comunale Bertola Cherubina – vuole invitare al coraggio gli uomini non violenti, che sono la maggior parte, affinché intervengano richiamando, censurando o, se necessario, denunciando l’amico, il collega o il parente che vedono commettere violenza”.
