Sulbiate

La storia del poeta giardiniere che sogna di raggiungere la Mongolia in bicicletta

Il 27enne Stefano Crespi, volto conosciuto in paese, mercoledì scorso è partito a bordo del suo mezzo in direzione oriente

La storia del poeta giardiniere che sogna di raggiungere la Mongolia in bicicletta
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"Buon viaggio, che sia un'andata o un ritorno, che sia una vita o solo un giorno, che sia per sempre o un secondo". Così cantava Cesare Cremonini in una sua canzone molto conosciuta. Un testo che potrebbe racchiudere la sostanza dell’impresa che vi stiamo per raccontare e che ha per protagonista il 27enne di Sulbiate Stefano Crespi, giardiniere di professione, poeta per diletto con una grande passione per i viaggi.

Più che un impresa sarebbe un traguardo da Guinness dei primati. Ha dell’incredibile l’avventura iniziata mercoledì scorso e che potrebbe concludersi tra diversi mesi... in Mongolia e forse ancora più lontano, nell’estremo oriente, in Indocina. Paese affascinante, dalle immense valli e colline vellutate di verde e dalle intriganti distese desertiche. Non è difficile, qui, sentirsi un pò dei Gengis Khan e in "sella" alla bicicletta percorrere intricate piste e godere di appaganti silenzi.

Stefano sulle orme di Gengis Khan

Stiamo parlando del lungo viaggio in bicicletta iniziato marcoledì mattina della scorsa settimana dal 27enne, volto conosciuto a Sulbiate poichè fa parte di una storica famiglia di giardinieri che opera in paese.
Non è la prima volta che il giovane poeta si cimenta in avventure così massacranti, dal punto di vista fisico e mentale, ma altrettanto affascinanti. Qualche anno fa, sempre a bordo del suo inseparabile mezzo, girò tutto lo Stivale, toccando molte località costiere.

Dopo un periodo di riposo, se così possiamo chiamarlo, mercoledì è tornato in sella alla sua speciale bicicletta che si pedala stando seduti. Con lui viveri di prima necessità, vestiti, la tenda da montare per dormire e, soprattutto, tanta voglia di scoprire posti nuovi.

Un viaggio lento alla scoperta delle bellezze dell'oriente

"Il mio vuole essere un viaggio lento alla scoperta delle bellezze dell’oriente - ha sottolineato Crespi - Con me ci sarà una bici, poche borse e tanta curiosità di esplorare e conoscere luoghi, persone, odori e sapori. Non ho una vera meta definita ne un percorso prestabilito, solo una mappa da seguire con il mio istinto e i consigli delle persone che incontrerò lungo il cammino. Lascio tutto e parto perchè la vita è breve e non intendo sprecarla seguendo schemi prestabiliti. Per il momento voglio concentrarmi sui Balcani, lasciando che il viaggio stesso mi mostri la strada migliore da seguire".

Un tour che potrebbe toccare tutti i paesi della ex Jugoslavia, Grecia, Romania e poi ancora Turchia, Iran, Afghanistan, Pakistan, India, Thailandia e Mongolia e poi, chissà, forse Indocina. Tante le esperienze che Crespi può vantare, come quanto accaduto qualche settimana fa in Val Darengo, sulle montagne del Lario.

A tu per tu con un orso

"Era già quasi buio e mi trovavo su una spianata accanto alla mia tenda quando, ad un certo punto, ho avuto un incontro ravvicinato con un orso - ha continuato il giovane - Ero seduto davanti al fuoco quando fui rapito da un rumore proveniente dal bosco. Inizialmente pensai che potesse trattarsi di un cinghiale e invece era un orso. Ci siamo guardati per oltre due minuti negli occhi ad una distanza di circa 50 metri. Il tempo sembrava sospeso. Decisi di raccogliere pochi oggetti e di cercare di allontanarmi senza essere inseguito. Fortunatamente ce l’ho fatta e mi allontanai".

C’è un motto che anima il giovane sulbiatese.

"Ogni mattina penso che il nuovo giorno porta con sè la promessa di scoperte e avventure ancora inesplorate, mentre la tenda racconta storie silenziose di notti vissute sotto il cielo stellato - ha concluso Crespi - Spero di raggiungere il mio obiettivo. Se qualcuno vuole seguire il mio diario giornaliero lo potrà fare seguendo il mio profilo Instagram Ras_te".

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