La storia di Mario, uno slalom tra la malattia in nome della vita

Mario Sala dopo aver vinto il cancro farà da apripista ai Master di sci.

La storia di Mario, uno slalom tra la malattia in nome della vita
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«Voglio che la gente conosca la mia storia perché sensibilizzare la prevenzione è fondamentale. Davanti a una malattia importante l’unica possibilità di farcela è arrivare prima che sia tardi...».

La storia di Mario, uno slalom tra la malattia in nome della vita

La storia è quella di Mario Sala, 56 anni, conosciutissimo in città perché titolare dello storico negozio Sala Sport in via Garibaldi.
La storia di Sala è quella di aver vinto una dura battaglia contro un tumore al pancreas ed essere tornato a una vita quasi normale.
Per questo, come simbolo di questa sua «rinascita» Sala è stato scelto come apripista ai Campionati Italiani Master (riservati agli atleti che incominciano ad avere un po’ di primavere sulla carta d’identità) che si svolgeranno, organizzati da Cancro Primo Aiuto, a Santa Caterina Valfurva, dal 4 al 6 febbraio.

Sala (che ha lo sci nel sangue e oltre 20 anni fa è stato tra i fondatori dello Ski Team Brianza ) sarà apripista nella prova di gigante il 6 febbraio sulla celebre pista intitolata a Deborah Compagnoni e teatro di gare di Coppa del Mondo. In pista, 200 atleti da tutta Italia. Ironia del destino, proprio tre anni fa e proprio dopo una gara di sci che ricordava i 60 anni del negozio di famiglia, si accorse di non stare bene.
«Accadde durante un controllo periodico cui spesso mi sottoponevo – racconta Sala - La mia fortuna è stata la diagnosi precoce grazie a esami all’addome che facevo dal 2002 a causa di un grave problema di coliche al fegato».
Tumore al pancreas la diagnosi e da lì la lunga e tortuosa odissea tra sala operatoria, radio e chemioterapia. Una difficile sfida vinta con una grande forza di volontà e con il sostegno e l’amore della moglie Mara e della figlia Serena.

"La prevenzione passaggio fondamentale"

Da qui l’invito alla sensibilizzazione alla prevenzione: «A me come per altri non può ridursi tutto a un colpo di fortuna. La prevenzione deve essere un passaggio fondamentale e quasi obbligato, soprattutto per chi ha più di 40 anni. Nel mio caso, se me fossi accorto più tardi sarebbe stata durissima».
Altra ironia del destino, a far da apripista con Sala ci sarà anche uno dei dottori che lo ha in cura, Nicolò Pecorelli dell’equipe del professor Massimo Falconi, direttore Chirurgia del pancreas al San Raffaele: «Mario è un paziente che ha affrontato un percorso terapeutico lungo e complesso e, nonostante le difficoltà e l’impatto della malattia sul suo fisico, ha la forza e la volontà di mettersi in gioco e non abbandonare le sue passioni e la voglia di godersi la vita».06

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