Seveso

La storia di Pino Puglisi raccontata dagli studenti della Milani

Gli studenti hanno messo in scena un flash mob per ricordare il sacerdote palermitano assassinato da Cosa Nostra.

La storia di Pino Puglisi raccontata dagli studenti della Milani
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Ricordare don Pino Puglisi e la sua lotta contro le mafie: alla Fondazione Lombardia per l’Ambiente di Seveso, i ragazzi dell’Istituto professionale per i servizi commerciali Milani hanno portato in scena un flash mob, a conclusione degli eventi legati alla Giornata della Legalità.

La storia di Pino Puglisi

Gli studenti, guidati dal professor Marcello Sinigaglia, responsabile del laboratorio teatrale, hanno ricordato la storia di don Pino Puglisi, ucciso dalla Mafia il 15 settembre 1993, attraverso l’uso della musica e recuperando immagini emblematiche, come la crocifissione dipinta da Andrea Mantegna nel quindicesimo secolo.

"Ciò che inferno non è"

L’idea per l’esibizione è nata dal libro "Ciò che inferno non è" di Alessandro D’Avenia. Nel romanzo vengono raccontati, attraverso lo sguardo di un giovane palermitano, l’impegno e la forza del sacerdote nel contrastare gli uomini di Cosa Nostra, che detenevano il potere nel suo quartiere di Palermo, e nell’allontanare i giovani da quel mondo comandato dal "Dio denaro".

"Io credo che si debba emozionare con la propria arte e il proprio insegnamento, perché solo attraverso le emozioni l’apprendimento è vero. Se un domani chiederanno a uno qualsiasi di questi ragazzi che hanno partecipato al progetto di oggi chi è stato Pino Puglisi, loro risponderanno senza dubbi che è stato un uomo di chiesa che amava i ragazzi e che li toglieva dalla strada, che li guidava verso la giustizia", ha affermato Sinigaglia.

Le parole dell'assessore alle Politiche giovanili

"Esibizioni come quella di oggi sono sempre molto toccanti, perché lasciano tanto dentro ognuno di noi - ha affermato l’assessore alle Politiche giovanili Michele Zuliani - Oggi abbiamo ritrovato la storia di un uomo che da solo ha cercato di combattere quell’inferno che sono le mafie".

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