Lettera aperta

La testimonianza di Laura, ex Nazionale: "Atleta, lavoratrice e mamma: in una parola, donna"

La riflessione dell'ex atleta della Nazionale che invita tutte le ragazze e le donne a non arrendersi di fronte ai pregiudizi

La testimonianza di Laura, ex Nazionale: "Atleta, lavoratrice e mamma: in una parola, donna"
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Atleta di successo, educatrice e lavoratrice, ma anche moglie e mamma. In una parola: donna. E’ una bellissima testimonianza quella offerta da Laura Faccio, allenatrice del settore giovanile di atletica leggera del CTL3 di Bernareggio, Carnate e Ronco Briantino, che in occasione della Festa della Donna ha voluto raccontare alcuni passaggi della sua vita.

La testimonianza di Laura

Un percorso che ha visto i suoi molteplici ruoli intrecciarsi tra loro, ma mai ostacolarsi. A testimonianza che, con impegno e determinazione tutto si può fare senza arrendersi a pregiudizi e preconcetti imposti dalla società.

"Non mi sento una femminista nel termine puro della parola, tutt'altro - le parole dell’atleta che in passato ha anche vestito la maglia della Nazionale - Il mio intervento vuole ricordare che lo sport è anche femminile. Questa mia lettera nasce da una riflessione fatta durante lo svolgimento degli ultimi Mondiali di sci appena conclusi. In quell’incredibile e suggestivo scenario, l'immagine dello sport al femminile è uscito ancora una volta forte e vigoroso. L'immagine della “donna atleta italiana” è stata esaltata e ha preso il cuore di chi fino a oggi non aveva creduto in uno sport al femminile".

Una vita tra ostacoli, pregiudizi e successi

E proprio da qui parte la testimonianza diretta di Laura, che nella sua vita ha dovuto scontrarsi con tante difficoltà legate alla propria figura di donna:

"La gente pensa che gli atleti spesso siano dei soggetti che vivono isolati in un loro mondo, ma non è così - prosegue Laura - Per quanto mi riguarda ho dovuto combattere contro i miei stessi genitori che non volevano che io facessi attività fisica, poiché ritenevano che una ragazza non potesse sostenere tali sforzi e sacrifici. E poi che vita poteva avere una che si impegnava in duri allenamenti e che la domenica doveva sempre andarsene a gareggiare? Ho tenuto duro mi sono sacrificata, ho lottato continuando a fare sport senza allontanarmi dalle cose comuni della vita quotidiana. Nel 1981 mi sono sposata e ho trovato in mio marito un forte alleato".

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