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La transizione energetica, qui e ora: successo per l'evento di Netweek e Gelsia

Imprenditori e stakeholders hanno dialogato con Nicola Armaroli, dirigente di ricerca del CNR: «La terra ha la febbre, ma le soluzioni per guarirla ci sono e vanno intraprese subito»

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Fra le principali sfide per il futuro c’è senza dubbio quella legata all’energia, che si gioca sul campo di sostenibilità e competitività. Una partita cruciale, da affrontare qui e ora, e che riguarda privati, imprese e amministrazioni pubbliche. Di questo, e di tanto altro, si è parlato mercoledì 18 giugno durante il pranzo di lavoro svoltosi all’Agriturismo La Camilla di Concorezzo, dal titolo «Transizione energetica, prospettive e opportunità», organizzata da Netweek con la collaborazione di Gelsia (Gruppo AEB-A2A).

Ad aprire l’incontro è stato Riccardo Fornaro, Direttore Generale di Gelsia: «Accompagniamo la Brianza nella transizione ecologica con un impegno concreto e quotidiano, mettendo al centro la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Come azienda radicata sul territorio, crediamo che la transizione debba essere accessibile, condivisa e capace di generare valore per le comunità locali. Per questo proponiamo soluzioni energetiche innovative e su misura per famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni».

Riccardo Fornaro

Parola all'esperto

L’ospite d’onore della mattinata è stato Nicola Armaroli, chimico, esperto di energia, dirigente di ricerca del CNR, speaker TEDx e divulgatore scientifico, il quale ha esordito mettendo in chiaro il focus da affrontare: «La terra ha la febbre, il riscaldamento è in corso - ha spiegato - qualcuno dirà che i ghiacciai sono sempre scomparsi e ciò è vero, ma mai così velocemente. Il problema non è della terra, che troverà il suo equilibrio, ma nostro: la nostra civiltà è costruita su una certa stabilità climatica, che però inizia a mostrare segnali preoccupanti. Conosciamo benissimo i responsabili, ovvero petrolio, carbone e gas: da una parte hanno permesso sviluppi incredibili negli ultimi 150 anni, ma il consumo eccessivo ci si sta ritorcendo contro».

Qualche dato

Armaroli ha ricordato che ogni anno si producono 37 miliardi di tonnellate di CO2, un nemico invisibile: «La nostra società “brucia” per produrre energia, per scaldarci, per generare elettricità, per muoversi, ma siamo già in possesso delle tecnologie utili per fare queste tre azioni senza bruciare nulla. Nel nostro paese gli edifici residenziali e le automobili rappresentano il 34% delle emissioni serra e oltre 60mila morti premature l’anno sono dovute all’inquinamento: ciò significa che siamo in emergenza. Le case sostenibili e le auto elettriche non sono un’ossessione di qualcuno, ma una soluzione pronta rispetto a due problemi reali».

Nicola Armaroli

Il divulgatore scientifico ha ricordato che le soluzioni esistono, in particolare su piccola scala: «Penso al fotovoltaico, all’eolico, alla biomassa sostenibile, all’idroelettrico, alla geotermia - ha continuato - dobbiamo correre in quest’ottica perché è ciò che abbiamo a disposizione qui ed ora, purtroppo la ricerca scientifica procede ma necessita di tempi lunghi. E noi non li abbiamo».

I consigli pratici riguardano dunque l’installazione di un impianto fotovoltaico, così come la ricerca dell’efficienza energetica per abitazioni e strutture produttive/commerciali: «Serve comprendere che si tratta di un investimento economico necessario - ha proseguito Armaroli - oggi abbiamo un grande modello energetico centralizzato, ma dobbiamo passare ad un modello energetico decentralizzato, dove ciascuno si autoproduce l’energia, in cui si diventa protagonisti. Si tratta di una dimensione che ben si presta al modo di essere dell’Italia, un paese fatto di Piccole e Medie Imprese».

Il messaggio agli imprenditori

L’ultima battuta è per gli imprenditori: «Avete i piedi ben piantati per terra, sapete trovare soluzioni con ciò che avete a disposizione e la transizione energetica richiede esattamente questo. Mi rendo conto che tanti di voi sono più interessati a creare valore e benessere per la propria famiglia, per i dipendenti e per il territorio piuttosto che per se stessi e questa è un’occasione perfetta per fare ciò».

 

Gli interventi degli stakeholder

Il confronto con Armaroli si è sviluppato fra case history e richieste di chiarimenti. Ad anticipare l’intervento di Nicola Armaroli è stato Gabriele Borgonovo, assessore con deleghe a Commercio e Sviluppo Economico, Attività Produttive e Industria del Comune di Concorezzo: «Come amministrazione abbiamo avviato il processo di transizione aderendo alla Comunità Energetica Rinnovabile Fondazione Sinergia, composta da un’ottantina di enti pubblici. Siamo convinti possa fungere da volano, non solo per il Comune, ma anche per i cittadini, le aziende e l’intero territorio».

A rappresentare il mondo artigiano è stato Maurizio Benedetti, presidente territoriale APA Confartigianato Monza Brianza: «Per le micro, piccole e medie imprese è fondamentale fare rete e come associazione abbiamo creato un gruppo dedicato all’energia, con un referente dedicato per sviluppare le CER».

All’evento hanno partecipato anche Francesca Rubiu, responsabile del canale vendita diretta KAM Clienti PMI e industriali di Gelsia, e Giovanni Accetta, responsabile dell’Area Efficienza Energetica di Gelsia: «Aiutiamo i clienti nell’analizzare lo stato energetico delle loro aziende, quali consumi e quali necessità. Il risultato è un suggerimento per intervenire su uno o più fattori, ottenendo un impatto ambientale positivo, ma anche economico. Tra i servizi che offriamo c’è il fotovoltaico, la riqualificazione completa di edifici o delle centrali termiche, con la conseguente gestione». I due referenti di Gelsia hanno presentato un importante intervento realizzato con il Comune di Barlassina: «Abbiamo riqualificato cinque scuole e una biblioteca, ottenendo edifici nZEB, ovvero Near Zero Energy Building, in cui garantiamo l’80% di risparmio di energia primaria. L’intervento ha riguardato cappotto, infissi, eliminazione di amianto, impianto fotovoltaico, pompe di calore, sistema di building automation».

La case history

La dottoressa Alessandra Arosio di Glas Italia, azienda energivora di Macherio che trasforma vetro per arredamento, ha poi portato la sua testimonianza: «Abbiamo installato con Gelsia un impianto fotovoltaico sul tetto - ha spiegato - la prima spinta è stata la sostenibilità, un drive che ci guida da tanti anni, la seconda quella economica. Abbiamo scelto Gelsia perché siamo legati a loro da un lunghissimo rapporto, ma anche perché ci hanno proposto una soluzione molto interessante: loro si sono occupati della progettazione, insieme abbiamo valutato pro e contro, quindi hanno pensato alla realizzazione e ora si preoccupano della manutenzione».

Parola al territorio

Nel corso della mattinata hanno preso parola anche Jacopo Fontana di Confimi Industria Monza Brianza «abbiamo creato gruppi d’acquisto legati al fotovoltaico, stiamo iniziando a muoverci nel mondo delle CER e proponiamo alle aziende associate software per monitorare i consumi energetici, utili per comprendere come efficientare», e Walter Monzani del Centro Commerciale Globo di Busnago «il problema vero è l’elevatissimo costo dell’energia, che lo scorso anno ha subito un’impennata incredibile. Nel mondo vedo tanti sprechi e a volte mi chiedo se sia un problema solo nostro, italiano o europeo». Michele Giambelli, legale rappresentante dell’omonima azienda, ha ricordato che «da una ventina d’anni seguiamo con attenzione il tema energetico, abbiamo un impianto fotovoltaico sul territorio, ma anche l’eolico in diverse regioni del sud Italia», mentre Riccardo Galione, Direttore Commerciale di Netweek, ne ha approfittato per chiedere lumi sulla produzione e lo smaltimento delle batterie per auto e impianto fotovoltaici.

A chiudere è stato nuovamente Nicola Armaroli: «La pianura padana è una delle zone più inquinate del mondo, purtroppo siamo sfavoriti dall’orografia e di conseguenza abbiamo un’emergenza sanitaria. Inoltre importiamo il 95% del gas che consumiamo, non ce l’abbiamo a disposizione e non ci sono alternative. Perciò serve pensare in prospettiva: se si investe sulle rinnovabile è molto difficile sbagliare. E anche sul fronte batterie si hanno guadagni, perché ad oggi la più grande industria estrattiva è quella dei combustibili fossili».

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