L’addio a Giorgio Zorloni, esempio di stile e generosità
«Famoso» per la sua curatissima barba, lavorava nel settore dell’abbigliamento a Lugano; da anni lottava contro un tumore

Da anni Giorgio Zorloni, di Giussano, lottava contro un tumore ai polmoni; si è spento all’ospedale di Vimercate nella notte di Pasqua a 60 anni e ha donato le cornee. «Famoso» per la sua curatissima barba, lavorava nel settore dell’abbigliamento a Lugano.
Era malato di tumore
La sua barba era sicuramente il suo segno distintivo, che non ha voluto tagliare neppure durante i vari ricoveri, ma anche il suo look, sempre molto curato. E’ questa la prima immagine che torna alla mente ripensando a Giorgio Zorloni, deceduto a causa di un tumore ai polmoni, alla vigilia di Pasqua. Il giussanese , 60 anni, era ricoverato all’ospedale di Vimercate e da tempo combatteva contro questa malattia. Il tumore si era presentato sin da subito aggressivo e Zorloni ne era perfettamente cosciente. A tale punto che qualche anno fa un giorno scrisse questo pensiero su di un foglio: «Se non accadrà il miracolo della guarigione, ce ne sarà uno ancora più grande». Frase che è riportata nell’immaginetta ricordo del giussanese.
Ha voluto donare le cornee
Zorloni lavorava nel settore dell’abbigliamento a Lugano ed era sempre molto attento al suo look; pieno di amicizie, i familiari e gli amici lo ricordano come un uomo di grande generosità, generosità che ha dimostrato fino alla fine. Le sue cornee sono state prelevate cosicchè altre due persone potessero tornare a vedere e tornare alla vita piena. Un gesto esemplare e di generosità che rappresenta a pieno il giussanese, ricordato da tutti sempre alla moda.
Appassionato di modo, musica e della sua barba
Negli ambienti che frequentava, da tempo era famoso per la sua barba di cui andava fiero e orgoglioso e che curava in maniera maniacale e che non ha permesso che gli fosse tagliata nemmeno nell’ospedale dove lo stavano curando, prima della crisi finale e tanto meno dopo la sua dipartita.
Look sempre perfetto, grazie anche al suo lavoro - si occupava di vendita di abbigliamento in negozi di alta qualità a Lugano - ma anche amante della vita, della musica, in particolare della musica rock moderna, dello sport.
«Gli piaceva andare ai concerti e spesso partecipava a maratone a scopo di beneficenza - hanno ricordato i familiari - Era generoso, di vedute molto aperte, si interessava ad ogni cosa. Per natura amava andare a fondo in ogni materia o argomento cui veniva a conoscenza, era attento a tutto».