Lutto

L'addio a Noemi e l'omaggio della curva del Monza ai suoi tre figli

Massetti si è spenta a 49 anni. Abitava a San Fruttuoso col marito Fabio e i loro bambini

L'addio a Noemi e l'omaggio della curva del Monza ai suoi tre figli
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Fino alla fine le sono stati accanto. Le hanno asciugato il viso, le hanno tenuto stretta stretta la mano, accompagnandola in quei suoi ultimi giorni che, nonostante l’immensa sofferenza, sono stati pieni di amore. Perché lei la vita la amava da matti e soprattutto amava la sua famiglia, suo marito e i loro tre splendidi bimbi.

Addio a Noemi Massetti

Noemi Massetti si è spenta a Monza, sabato della scorsa settimana a 49 anni, lasciando dietro di sé non solo lacrime e dolore, ma anche e soprattutto «un’ondata incredibile di amore», come ha spiegato il marito Fabio Seveso intorno a cui si è stretta tutta la curva del Monza che ieri sera in occasione della partita contro l’Udinese ha affisso uno striscione per ricordarla. Una malattia, sopraggiunta all’improvviso, l’ha portata via in sette mesi.
Originaria della bassa bresciana – era nata a Manerbio il 29 settembre del 1975 - era responsabile marketing della Klépierre, azienda francese che cura la comunicazione dei principali centri commerciali, compreso il Globo di Busnago, per il quale lei lavorava.

Il marito e i figli

E’ stato proprio il lavoro che, dopo la laurea in Comunicazione, l’ha portata a trasferirsi a Monza, dove ha conosciuto Fabio Seveso, l’uomo che sarebbe diventato il papà dei suoi figli e che lavora anche lui nell’ambito della comunicazione e degli eventi. Vent’anni d’amore durante i quali sono nati prima Riccardo, prossimo ai 14 anni e che ora frequenta la prima superiore al liceo scientifico, poi le gemelline Emma e Giorgia, di 10 anni. Centinaia le persone che si sono strette intorno a loro negli ultimi difficilissimi giorni e che hanno voluto partecipare alle esequie, celebrate a San Fruttuoso - quartiere in cui la famiglia risiede - lunedì scorso da don Matteo Frigerio. Una partecipazione talmente nutrita che la chiesa non è riuscita a contenere tutti i parenti, gli amici, i colleghi e i conoscenti che sono arrivati da tutta Italia per l’ultimo commosso saluto. «Tutto l’amore che abbiamo ricevuto, è quello che lei ha dato nella vita - ha spiegato commosso il marito - Noemi era una donna straordinaria, solare, delicata, amorevole. Ricordo ancora quando ci conoscemmo. Entrambi lavoravamo nell’ambito della comunicazione e degli eventi, un settore frenetico, veloce. Ma ci eravamo ripromessi che avremmo trovato il nostro equilibrio e così è stato per vent’anni, durante i quali abbiamo trovato il modo di vivere e di crescere i nostri figli in armonia».
Tre bambini da crescere, un lavoro, tantissime amicizie.

Il coraggio nell'affrontare la malattia

Una vita piena, colma di affetti e di soddisfazioni. Poi improvvisamente la malattia. Una notizia che ha travolto la famiglia che, però, è riuscita a trovare la forza di affrontarla grazie all’amore che li univa e che li unisce tuttora.  «Ci siamo sposati il 16 ottobre, quando le condizioni di Noemi si sono aggravate. Ha detto avrebbe voluto affrontare la malattia da sposati e così abbiamo fatto». Una toccante cerimonia in Comune coi figli e i testimoni ha coronato il loro amore decennale. «Il percorso della malattia è stato travagliato - ha ricordato Seveso - I cicli di chemioterapia, poi una complessa operazione che sembrava fosse stata risolutiva, sia pure nel quadro di una patologia molto grave. Diciamo che tutto ciò ci ha dato una visione della vita un po’ più ampia». Le condizioni di Noemi Massetti, che era in cura al San Raffaele, sono però progressivamente peggiorate nelle ultime settimane. «L’unica cosa che mi dà sollievo è sapere che mia moglie, pur consapevole della gravità della sua malattia, non pensava che avrebbe avuto un decorso tanto rapido. Non avrei sopportato di vedere la disperazione nei suoi occhi». Una speranza mai venuta meno, accompagnata dalla grande forza della donna che ha trascorso le ultime settimane a casa, insieme alla famiglia. «Pochi giorni prima che la situazione precipitasse era in cucina, seduta perché non aveva molte forze, ma intenta a preparare una torta con le bambine. Fino a che ha potuto ha voluto prendersi cura di tutti noi, facendo in modo che la nostra quotidianità andasse avanti. Aveva una forza pazzesca e aveva la speranza di vivere, soprattutto per i nostri figli».

Una folla commossa ai funerali

Gli ultimi giorni centinaia di amiche, di colleghe, di parenti sono andati a far visita alla famiglia, portando peluches per le bambine e tanto conforto. «Siamo stato travolti da questa ondata pazzesca si amore - ha detto commosso Seveso - Mia moglie si è spenta sabato e la domenica sono venute a casa nostra, per salutarla e per esprimere tutta la loro vicinanza, 150 persone. Le ha contate la nostra bambina che ha voluto chiedere il nome e il cognome di tutti coloro che ci hanno fatto visita. Per me è stata una lezione di vita incredibile: tutto l’amore che ha dato ci è tornato in quei giorni». Quasi seicento, le persone che hanno partecipato ai funerali. Le gemelline hanno affidato a un foglio a quadretti il saluto alla loro mamma: «Ciao, non siamo riuscite a salutarti perché dormivi, però sappi che ti vogliamo bene», si legge. Sull’avambraccio di Fabio Seveso, invece, ancora arrossato, si legge impressa con l’inchiostro ciò che Noemi gli aveva letto in Comune, quando il 16 ottobre, si sono sposati: «Non possiamo aggiungere giorni alla nostra vita, ma possiamo aggiungere vita ai nostri giorni».

Commenti
Anna franca Villa- Leverano - Lecce.

Paolo Bellini mio genero, era un amico della defunta signora, mi ha tenuto al corrente del decorso della sua malattia e ha partecipato al suo funerale assieme a mia figlia. Conoscevo già la sua tragica e commovente odissea conclusasi con il ritorno, dopo tante traversie, all' Itaca Celeste. Dio la tenga stretta accanto a sé e aiuti la sua famiglia a proseguire il viaggio senza mai smarrire la rotta. Amen

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