L'appello

L'appello all'unisono degli ambientalisti: "Tutti in piazza contro Pedemontana, insieme possiamo farcela"

Le associazioni che da sempre si battono contro l'opera chiamano a raccolta i cittadini per una grande manifestazione pubblica in programma per il 17 dicembre lungo tutto il tracciato dell'autostrada

L'appello all'unisono degli ambientalisti: "Tutti in piazza contro Pedemontana, insieme possiamo farcela"
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Gli ambientalisti non hanno dubbi: "Uniti possiamo fermare Pedemontana". Questo, in sintesi, l'appello lanciato in queste ore dalle associazioni che da tempo si stanno battendo contro l'opera autostradale lombarda destinata a stravolgere il paesaggio della Brianza. Una vera e propria chiamata a raccolta per una grande manifestazione pubblica in programma per il 17 dicembre.

L'appello degli ambientalisti

L'iniziativa è stata presentata nella serata di ieri, venerdì 25 novembre 2022, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte i referenti delle numerose associazioni da tempo impegnate a informare e sensibilizzare la cittadinanza sugli effetti che Pedemontana avrà sul territorio. Da Seveso ad Agrate, nessuno escluso. Perché che si parli di tratti B, C o D poco cambia: l'opera interessa l'intera Brianza nel suo complesso. E questo, gli attivisti lo sanno. Ecco perché il loro obiettivo è quello di scuotere più coscienze possibili e chiamare a raccolta chiunque sia intenzionato a fermare Pedemontana.

"È giunto il tempo di scegliere da che parte stare - sottolineano gli organizzatori - Se dalla parte di chi Pedemontana non la vuole, o da quella di chi la vuole. Ora non è più data una terza possibilità. Regione Lombardia non accetta nessuna modifica per mitigarne l’impatto. A favore di Pedemontana oggi rimangono coloro che fiancheggiano gli interessi del business dell'asfalto e del cemento e che hanno una visione del futuro della Brianza che replica semplicemente quella di un passato i cui effetti sono sotto i nostri occhi:  aria ammorbata, insostenibile consumo di suolo, disordine urbanistico, viabilità critica, traffico caotico mai alleggerito dalle nuove strade realizzate e basso standard qualitativo della vita. I fattori che determinano un futuro di qualità, anche sul piano economico, sono altri"

Le criticità del progetto

Numerose le osservazioni alzate contro il progetto. Dall'impatto ambientale (di cui si è parlato in lungo e in largo) a quello economico. I costi di Pedemontana sono infatti destinati ad aumentare ogni giorno che passa a causa dell'inflazione: la preoccupazione degli ambientalisti è che la spesa extra venga caricata sulle spalle dei contribuenti stessi.

"Pedemontana non rappresenta per la Brianza la soluzione ai problemi viabilistici sulla direttrice est-ovest e insistere per volerne il completamento è da irresponsabili. Essa comporterebbe un impiego abnorme di risorse pubbliche ottenute con prestiti da restituire e che potrebbero avere altre destinazioni, come il trasporto pubblico, le infrastrutture ferroviarie per passeggeri e merci, la conversione dalle energie fossili a quelle rinnovabili attraverso il fotovoltaico. I costi realizzativi elevati comporteranno, come sulle tratte già in esercizio, pedaggi alti e conseguenti scarsi flussi di traffico, anche perché non si intercetteranno gli spostamenti sulle brevi percorrenze, che si riverseranno invece sulla già problematica viabilità locale. L’ostinazione a perseguirne il completamento comporterà dunque ulteriori esborsi dalle casse pubbliche, oppure costringerà a risparmi ottenuti tagliando compensazioni, mitigazioni, Greenway ed opere connesse."

Un fronte compatto

La richiesta delle associazioni è una: unire le forze per far sentire la propria voce, all'unisono. Perché i problemi che ogni tratta porta con sé (per la B2, il problema della diossina presente sul territorio interessato dalla catastrofe della ICMESA; per la C la sottrazione degli spazi liberi con nuovo cemento e asfalto, la devastazione di un territorio agricolo e boschivo per la D) riguardano tutti e non solo una porzione di territorio.

"É tempo di una scelta di campo, di una mobilitazione forte, che riguardi l’intero territorio interessato dall’autostrada e che raccolga cittadini e rappresentanti delle istituzioni. Pedemontana sarà una partita persa se affrontata separatamente dai cittadini e dalle istituzioni delle diverse tratte, perché l’obiettivo di chi la vuole ostinatamente è il suo completamento con tutte le tre tratte e quindi con l’intero territorio accomunato nella devastazione. Nemmeno può essere vinta con singole interlocuzioni puramente tecniche tra qualche sindaco e la società concessionaria. E’ una partita politica e a deciderla sarà essenzialmente la politica, che dovrà confermare non solo se fare o meno un’autostrada, ma anche definire quale futuro della Brianza attende noi e i nostri figli.

La manifestazione

Da qui l'intenzione di scendere in piazza. I gruppi, le associazioni ambientaliste e il Comitato di Cittadini delle tratte B2, C e D chiamano cittadini, rappresentanti delle istituzioni, liste civiche e forze politiche a una mobilitazione il giorno 17 dicembre 2022, giorno in cui saremo nelle piazze dei Comuni che si vorrebbe far attraversare dall’autostrada, con un obiettivo:

"Fermiamo Pedemontana, Viviamo la Brianza"

Promuovono la mobilitazione:

Ass. Colli Briantei, Alternativa Verde Desio, Coordinamento No Pedemontana, Comitato Ambiente Bovisio Masciago, Legambiente circolo Gaia Usmate e Velate, Legambiente circolo Laura Conti di Seveso, Legambiente Seregno , Lista Altra Bovisio,  Lista Passione Civica Cesano M, Sinistra e Ambiente Meda, Impulsi Sostenibilità e Solidarietà Meda, ImmaginArcore, Meltingpot Arcore, Gas Vitale Arcore, Seveso Futura, Un Parco per Bernareggio, Comitato Fermaecomostro tratta D breve, gruppo No Pedemontana Lesmo, comitato PedemontaNO di Vimercate.

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