Monza

L'archistar Boeri firmerà il progetto che renderà l'Arengario accessibile

Un tempo location di mostre ed eventi, è stata chiusa proprio perché non fruibile da tutti

L'archistar Boeri firmerà il progetto che renderà l'Arengario accessibile
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Primo sopralluogo, nel tardo pomeriggio di ieri (giovedì 1 agosto 2024), dell'archistar Stefano Boeri in Arengario. L'architetto, che a Monza si sta occupando anche del piano di riqualificazione delle case Aler di via Baradello, ha dato la propria disponibilità a realizzare il progetto volto a rendere il monumento di piazza Roma - in passato sede di mostre, ma chiuso ormai da anni - accessibile a tutti. L'ascensore ci sarà, ma spetterà a Boeri "disegnarne" la veste.

L'archistar Boeri firmerà il progetto

"Una sfida emozionante e appassionante", ha detto il noto architetto al termine del sopralluogo effettuato intorno alle 18 insieme al sindaco Paolo Pilotto, all'assessore ai Lavori pubblici Marco Lamperti e al dirigente del settore di competenza Alberto Gnoni. "Abbiamo chiesto all'architetto Boeri se fosse stato disponibile a venire in città per vedere insieme la struttura - ha spiegato il primo cittadino - L'obiettivo è quello di rendere accessibile a tutti l'Arengario, ora chiuso per una questione di equità".

Il problema dell'accessibilità dell'Arengario

Quello dell’accessibilità dell’Arengario è un problema annoso che si trascina da decenni e che è sempre stato rinviato anche per via dei vincoli cui il bene monumentale è sottoposto. I nodi però erano venuti al pettine sotto la precedente Amministrazione di Dario Allevi, quando l'allora consigliera comunale Francesca Pontani (Italia Viva) aveva portato la problematica all'attenzione dell'Aula dopo che una persona sulla sedia a rotelle non aveva potuto visitare una mostra a causa delle insormontabili barriere architettoniche presenti. Anche il consigliere Paolo Piffer (Civicamente) era intervenuto in merito proponendo una soluzione che però non era stata accolta. In quel periodo il Comune aveva ricevuto tre lettere di diffida del centro antidiscriminazione. Questi avevano reputato la «decisione di allestire una mostra in uno spazio non accessibile alle persone con disabilità motoria una grave forma di discriminazione» e avevano chiesto di non usare più l’Arengario fino a quando non sarebbe stato accessibile. La vicenda era anche finita in Tribunale e il Comune di Monza aveva perso la causa. Per il Tribunale di Milano, infatti, la decisione di allestire importanti eventi culturali in uno spazio inaccessibile aveva ingiustificatamente escluso le persone con disabilità dalla partecipazione alla vita sociale. Di qui la condanna per discriminazione arrivata a giugno del 2022.

Il dialogo con la soprintendenza

Il dialogo con la Soprintendenza era partito già sotto la Giunta Allevi, proseguendo poi con l'attuale Amministrazione che aveva messo a punto un progetto di massima (realizzato dai professionisti interni al Comune) che traeva ispirazione dal Broletto di Como e che prevedeva l'installazione di un ascensore in vetro sotto i portici, davanti all’attuale accesso, destinato a giungere nell'area dove si trova la biglietteria andando a bucare la soletta.

Obiettivo? Terminare i lavori nel 2027

A oggi, hanno spiegato al termine del sopralluogo, "è presto sapere se tutte queste caratteristiche verranno mantenute". Stefano Boeri, il cui legame con Monza è molto stretto (sua madre, anche lei professionista di fama, progettò il Museo del Duomo) ha voluto ringraziare il Comune "per l'opportunità, si tratta di una sfida difficile e appassionante. Si tratta di un'architettura dal valore storico straordinario e si deve capire in quali modalità farla rivivere in sicurezza e in totale accessibilità". Per quanto riguarda le tempistiche l'obiettivo della Giunta è andare a bando nel 2025 ("più realisticamente nella seconda metà del 2025, ma dipende dai tempi di progettazione", ha sottolineato l'assessore Lamperti) e la speranza del sindaco è di vedere l'opera completata entro il termine del suo mandato, a metà 2027.

 

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