Grande festa

L'arcivescovo Delpini a Usmate per i 90 anni della chiesa parrocchiale

Al termine della messa il monsignore ha consegnato una pergamena di riconoscimento allo storico sacrestano Luigi Rapanà

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Grande festa a Usmate per i 90 anni della dedicazione della chiesa parrocchiale Santa Margherita. A celebrare la messa di ieri, sabato 1 luglio, l'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini.

L'arcivescovo Delpini a Usmate per i 90 anni della chiesa parrocchiale

Una ricorrenza davvero speciale per la comunità di Usmate, che ieri ha riempito le navate della chiesa parrocchiale per l'occasione. Sull'altare, insieme all'arcivescovo, anche il parroco don Adelio Molteni, il vicario don Lorenzo Passoni e il diacono Cesare Bandera.

"Grazie arcivescovo per non aver mai fatto mancare la presenza nella nostra Comunità pastorale - il saluto del parroco - Prima a Ronco Briantino, poi a Velate e a Carnate. Oggi, infine, per la prima volta la accogliamo a Usmate per questa giornata di festa in cui ricordiamo l'anniversario della nostra chiesa. Preghiamo per lei e le siamo vicini in questo cammino insieme; ma chiediamo che lei ci benedica perché la nostra Comunità cresca e susciti anche nei giovani vocazioni alla vita cristiana"

L'elogio della semplicità

Monsignor Delpini, durante l'omelia, ha voluto ringraziare la comunità usmatese per la calorosa accoglienza, elogiando la storia del paese, della chiesa, e soprattutto la semplicità di quelle persone che, con fede, hanno contribuito a scriverla:

"La gente semplice è quella che crede in Dio e si fida di lui. La gente semplice ha la convinzione che i nonni, i genitori, i preti, gli adulti fossero gente seria e per la loro vita la fede in Dio è stata decisiva. Hanno attraversato il loro tempo. Tempi tribolati, complicati. Tempi di povertà, di tensione. Ma la gente semplice di questo paese crede in Dio. E in tempi drammatici hanno costruito famiglie solide, aziende solide, case ben fatte, speranze lungimiranti. La festa patronale è la festa in cui si rende grazie perché in questa terra la fede ha continuato a illuminare il cammino e le scelte della vita proprio attraverso la gente semplice, che distingue le cose importanti da quelle che non valgono niente. Non segue le mode, ma crede che le cose che valgono sono quelle che rendono una fede, una vita, una famiglia, un lavoro. Facciamo dunque un elogio alla gente semplice, alla gente seria: quelli che hanno fatto la storia di questo paese, che vive una fede semplice"

Il grazie allo storico sacrestano

Al termine della messa, l'arcivescovo Delpini ha consegnato una pergamena di riconoscimento a Luigi Rapanà, lo storico sacrestano che ha servito la chiesa parrocchiale per 56 anni dal 1966 (anno del suo arrivo in paese insieme all'allora parroco don Mario Carugo) al 2022, quando per lui è arrivato il momento di andare in pensione.

Il saluto della gente e delle istituzioni

Poi, tra le navate della chiesa e sul sagrato, l'abbraccio caloroso della folla, che dopo la celebrazione ha voluto salutare l'arcivescovo che si è intrattenuto per le strette di mano e le tradizionali foto di rito con i vari gruppi della parrocchia. Infine, prima di ripartire, il saluto delle istituzioni rappresentate dal sindaco Lisa Mandelli (che ha donato a monsignor Delpini alcuni libri sulla storia del paese), dagli assessori Mario Sacchi e Greta Redaelli e dal comandante della Polizia locale, Mario Nappi.

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