Monza

L’arte che abbatte le barriere: anche i non vedenti in scena

Dopo l’accessibilità del roseto Fumagalli e dei Musei Civici, l’Uici mette a segno un altro tassello di inclusività

L’arte che abbatte le barriere: anche i non vedenti in scena
Pubblicato:

«Benvenuti a teatro. Dove tutto è finto ma niente è falso». Il celebre motto di Gigi Proietti calza a pennello con l’esperienza della Compagnia CircoSvista che, nata nel 2019, ha la particolarità di avere come attori persone non vedenti e ipovedenti che recitano assieme a normodotati e che in scena mettono sempre un po’ del loro vissuto.

L’arte che abbatte le barriere

Sarà così anche per il prossimo spettacolo in programma sabato 5 ottobre alle 16 al Teatro Binario di via Turati, a Monza, che non a caso si intitola «L’arte di non vedere» con la regia di Max Brembilla. «Non reciteranno un testo famoso, ma quella che verrà messa in scena sarà un’opera nata dalla penna dei teatranti che hanno raccontato parte del loro vissuto. Tutto parte da una matita nera come il buio e poi arrivano i pastelli colorati. Un’opera creata dal nulla, che si origina da una scintilla, all’insegna di tre regole che ci siamo posti, le tre R: rispetto, rigore e risate», ha spiegato il regista.

Anche i non vedenti in scena

Una chiara metafora che mostra come la vita possa essere fatta di colori e bellezza. Il progetto teatrale, partito nel 2019 (con il primo spettacolo arrivato l’anno scorso), come ha spiegato la presidente dell’Uici di Monza Silvana Oliva è una delle tante attività che vengono organizzate nella sede di via Tonale dell’associazione. «Abbiamo un caffè letterario, corsi di pilates, inglese, ginnastica mentale, informatica e anche golf. Da quest’anno le attività sono aperte non solo a non vedenti e ipovedenti, ma a tutti – ha spiegato Oliva - Ci sono tante barriere da abbattere, non solo quelle architettoniche, ma anche sensoriali e tecnologiche».

«Così vi mostriamo chi siamo»

Un ennesimo tassello dopo gli ultimi successi dell’Uici, l’unione ciechi e ipovedenti di Monza, che negli ultimi anni è riuscita a rendere accessibili due luoghi unici della cultura cittadina come il roseto Niso Fumagalli e i Musei Civici. «Il nostro direttivo è formato da persone non vedenti e ipovedenti che si battono per i diritti di tutti, con progetti come questi noi possiamo vivere normalmente, con autonomia, fruendo anche la bellezza dell’arte che altrimenti ci sarebbe preclusa», ha spiegato Oliva.
Grazie a fondi Pnrr intercettati dall’Amministrazione, infatti, oggi ai Musei civici si può seguire un percorso museale inclusivo, con esperienze tattili e qr code esplicativi anche per chi ha un disabilità sensoriale. «Offrire un museo cittadino accessibile e aperto è una scommessa in cui abbiamo creduto fin da subito», ha spiegato l’assessora alla Cultura Arianna Bettin. Prima dei Musei civici, già il roseto della Villa Reale grazie all’Inner Wheel e alla famiglia Fumagalli aveva sperimentato un percorso di accessibilità per i non vedenti. «Non è stato semplice favorire il percorso, pensate agli ostacoli dei rami spinosi, ma abbiamo creduto che avvicinare tutti alla bellezza della rosa fosse un passo fondamentale, per questo abbiamo organizzato visite guidate con informazioni botaniche per i visitatori con un deficit visivo», ha spiegato Silvano Fumagalli.

«Una seconda famiglia»

Insomma tutte opportunità uniche per abbattere le barriere. E l’entusiasmo della dozzina di attori della compagnia CircoSvista ben rende l’idea dell’opportunità. «Qui abbiamo trovato una seconda famiglia, altrimenti alcuni di noi sarebbero chiusi in casa, questa è stata una rivincita e una rinascita per molti», hanno spiegato le new entry Cesira e Betty e la decana Genoveffa. Il prossimo obiettivo? «Ci piacerebbe partecipare a un Festival assieme ad altre compagnie per confrontarci, sarebbe una realizzazione bellissima».
Per lo spettacolo la partecipazione è a contributo libero e per prenotare si può chiamare lo 039-232664 o via mail a uicmon@uici.it.

Seguici sui nostri canali
Necrologie