L'artista Roberto Picchi vince il Premio di scultura Gabbioneta
Il concorso, giunto alla nona edizione, è promosso dall'azienda Trillium Pumps Italy di Nova Milanese
L'artista Roberto Picchi vince il Premio di scultura Gabbioneta. Il concorso, giunto alla nona edizione, è promosso dall'azienda Trillium Pumps Italy di Nova Milanese
L'opera vincitrice
E' l'opera intitolata "Factory store glass" dell'artista Roberto Picchi la vincitrice della nona edizione del Premio di scultura Gabbioneta promosso dall'azienda di Nova Milanese Trillium Pumps Italy. Il progetto si ispira al barometro di Fitzroy, più comunemente conosciuto come ‘storm glass’, costituito da un contenitore di vetro riempito di un liquido che permette di prevedere il tempo osservandone l’aspetto.
Premio riservato ad artisti under 40
Il Premio è riservato ad artisti under 40 con lo scopo di sostenere le giovani generazioni di scultori. E' realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e l’Accademia di Belle Arti di Carrara, si avvale dei patrocini di Regione Lombardia e del Comune di Milano. La giuria è composta da Angela Madesani, Maria Fratelli, Nada Pivetta, Roberto Rocchi, Roberto Rizzo, Giovanna Sereni, Giorgio Tomasi.
L'opera include un pezzo prodotto dall'azienda
Pensata per funzionare all’interno dell’area produttiva dello stabilimento (zona KPI), la scultura tubolare di vetro soffiato, che ricorda gli strumenti utilizzati dagli geologi per il carotaggio, conterrà due dei pezzi proposti dall’azienda (pick-up tube) posti alle estremità, simili a delle ipotetiche valvole di apertura e chiusura.
Il Premio infatti ha come vincolo l’inclusione di un pezzo meccanico prodotto dall’azienda. Il pick-up tube, scelto per l’edizione 2024, è il cuore di una pompa Roto-Jet ed è ispirato al tubo ad alta pressione PILOT, inventato dall’ingegnere francese Henri Pitot all'inizio del XVIII secolo.
La relazione dell'opera con lo spazio espositivo
Il contenuto dell’opera si relazionerà con le cromie e le temperature presenti all’interno dello spazio espositivo, diventando un indicatore simbolico utile per riflettere sulle condizioni ambientali attuali e future. Uno strumento in grado di far pensare alla natura, alla climatologia e alla dinamicità a chi vive la quotidianità di un ambiente industriale chiuso.
Il progetto è pensato anche per una partecipazione attiva di possibili visitatori, i quali avranno la possibilità di accedere ad un sito tramite un QR Code posizionato il loco, andando a creare nel tempo un piccolo diario meteorologico.
La presentazione a ottobre
All’artista sarà assegnato un premio in denaro di cinquemila euro per la realizzazione dell’opera che sarà presentata ai primi di ottobre a Nova Milanese presso la sede dell’azienda promotrice, in via Agnesi. Come ogni anno Nomos Edizioni pubblica una piccola monografia bilingue dedicata all’opera e al vincitore.
Gli altri finalisti
Baldinelli Styefano - Pick-up Flowers
Gianluigi Ferrari - Paesaggi in prestito, dove ogni nulla riposa
Ire Ere - Contextus
Enzo e Barbara - Kit
I finalisti del Premio Gabbioneta sono Stefano Baldinelli (Pick-Up flowers), il duo Enzo e Barbara (Kit), Gianluigi Ferrari (Paesaggio in prestito: dove ogni nulla riposa) e il duo IRE_ERE (Contextus). Hanno inoltre partecipato al concorso: Marco Abrate, Pietro Bolognini, Tommaso Bonelli, Ivan Dentoni, Silvia Di Pasquale, Karen Fabbro, Valentina Giuntoli, Abdulkadir Hocaoğlu con Claudia Zanaga, Aliaj Kreshnik, Martina Possenti, Giacomo Scarpellini, Lucrezia Zaffarano, Federica Zianni.
L'artista Roberto Picchi
Roberto Picchi, 28 anni di Erba, ha studiato presso l’Accademia Carrara di Bergamo, dove si è laureato con una tesi incentrata sulle tematiche del cambiamento climatico. La sua ricerca considera in particolar modo le dinamiche del clima, della meteorologia, della salvaguardia ambientale e del cambiamento, oltre ad un continuo scambio pratico e di pensiero tra disegno, scultura e installazione. Ha partecipato a diverse residenze artistiche nazionali ed ha esposto, tra gli altri, al Centre d’Art Contemporain Motoco-La Kunsthalle di Mulhouse, Al Mana Contemporary di Jersey City, al Centro Pecci di Prato, a Palazzo Monti a Brescia, al Museo Civico di Crema e del Cremasco, al Museo Must di Vimercate, al Mat di Clusone, a Palazzo Martinengo e al C.A.R.M.E di Brescia, alla Fondazione l’Arsenale di Iseo e al Belvedere della Villa Reale di Monza.