Monza

"L'assessore si dimetta", lui replica: "L'opposizione studi meglio"

Battibecco sull'urbanistica con la minoranza che attacca Marco Lamperti, accusandolo di dire bugie

"L'assessore si dimetta", lui replica: "L'opposizione studi meglio"
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L'opposizione, capeggiata dall'ex assessore all'Urbanistica di Monza (ora consigliera di opposizione) Martina Sassoli, che accusa l'attuale responsabile alla partita Marco Lamperti di "dire bugie", chiedendone le dimissioni. Lui che risponde per le rime: "Devono studiare meglio".

Bisticcio sull'urbanistica

Un bisticcio che ruota  attorno all'interpretazione di una norma urbanistica. Un elemento tecnico che sta scaldando, e non poco, gli animi. Tutto è nato dalla presentazione in Aula della delibera sull'applicazione dell'articolo 40 bis della legge regionale 12, "una legge che, così come modificata nell’ultimo biennio, consente al Comune di individuare gli immobili dismessi cui concedere deroghe urbanistiche e incrementi volumetrici - hanno spiegato in una nota i consiglieri di opposizione Fin qui tutto regolare nella gestione democratica e amministrativa del Comune".

"Ecco cosa prevede la procedura"

E precisano. "La procedura prevede, a fronte di una strada privilegiata per il recupero degli immobili, un obbligo di intervento da parte del proprietario entro due anni, pena la decadenza dei diritti edificatori". Per tale motivo la legge prevede l’obbligo di notificare ai proprietari l’inclusione degli immobili nel perimetro del 40 bis, per consentire loro di fare domanda di esclusione laddove non ricorrano le possibilità di intervenire entro i tempi previsti dalla delibera. "Se un proprietario non è interessato può tirarsi indietro. Ma per fare ciò gli deve essere notificata la decisione dal Comune di inserirlo nelle aree su cui operare. L’assessore Lamperti, rispondendo in aula ad una domanda, ha affermato di aver seguito regolarmente la procedura e di aver notificato ai 21 proprietari di aree l’inclusione in delibera".

Chieste le dimissioni

Affermazione, sostengono, "smentita dai suoi stessi uffici dopo poche ore, sottolineando che l’unica notifica è datata 2020 (amministrazione Dario Allevi). Delibera sul patrimonio edilizio
dismesso decaduta per effetto delle modifiche apportate alla legge regionale nel 2021. Non solo ci troviamo di fronte ad un atto illegittimo, non avendo l’Amministrazione osservato i termini di legge previsti. Ancora più grave riteniamo ci sia la menzogna dell’assessore".

La replica

Di qui, la richiesta delle dimissioni. Richieste respinte al mittente dal diretto interessato. "Che studino meglio", ha tuonato l'assessore Lamperti.

"La Legge Regionale 12/2005 prevede un aumento delle volumetrie edificabili nelle aree dismesse che presentano criticità per la collettività (sicurezza statica o idraulica, inquinamento, degrado ambientale ecc.), ai sensi dell’articolo 40 bis - la replica più "formale" arrivata dall'Amministrazione - L’obiettivo della Legge è favorire il recupero di tali immobili, applicando premialità volumetriche destinate ai proprietari, che l’attuale Amministrazione intende ridurre al 10% rispetto al 20% applicato finora".

"Più aree censite"

Il provvedimento varato dalla Giunta qualche settimana fa "ha individuato anche alcune aree di esclusione che - per il loro pregio intrinseco - richiedono maggiore sensibilità: si tratta delle aree verdi e agricole, di quelle tutelate o sottoposte al vincolo, del centro storico e di altri ambiti particolarmente sensibili alla pressione antropica crescente, per i quali le premialità volumetriche non vengono applicate. Ciò significa che, rispetto alle 43 aree precedentemente individuate, le nuove percentuali che il Consiglio delibererà saranno applicate alle 23 aree censite non ancora interessate da progetti specifici di recupero".

"Ogni atto è reso pubblico

“Ogni atto assunto dall’Ente è stato reso pubblico nelle modalità previste dalla Legge garantendo il diritto all’informazione e alla trasparenza amministrativa. La legge non prevede ulteriori comunicazioni formali agli interessati”, spiega ancora l’Amministrazione Comunale.

“Non temiamo che gli operatori possano essere scoraggiati nell’investire su queste aree particolarmente problematiche della nostra città: oltre il 30% dei siti individuati dalla precedente Amministrazione per l’applicazione del 40bis sono già in corso di rigenerazione senza avere fruito di alcuna premialità aggiuntiva rispetto a quanto già previsto dal Pgt o da altre norme”. “L’obiettivo per il recupero delle aree dismesse è l’equilibrio, per non far piombare nuovi volumi inutili sulla città con la motivazione di incentivare la rigenerazione urbana: il valore di questi interventi sarà nella loro qualità pubblica”.

 

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