Parla HQ Monza

L'associazione monzese "Un errore il no a Pedemontana. Alla Brianza serve"

"Piuttosto chiediamo modifiche al suo vecchio progetto per renderlo moderno e compatibile con l’ambiente".

L'associazione monzese "Un errore il no a Pedemontana. Alla Brianza serve"
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Si torna a parlare di Pedemontana. Dopo che, la scorsa settimana il Consiglio provinciale di Monza e Brianza ha affidato ad un Ente esterno uno studio sulla Tratta D Breve di Pedemontana, che analizzi il sistema trasportistico e che tenga conto di tutti gli effetti indotti sulla rete stradale esistente, con particolare riferimento a quella secondaria (provinciale e comunale) oggi a parlare è l'Associazione HQ di Monza.

L'associazione monzese "Un errore il no a Pedemontana. Alla Brianza serve"

Per l'Associazione monzese dire "no" a Pedemontana sarebbe un errore in quanto, spiegano, "Quella autostrada serve eccome".

"Si ripetono in questi mesi i “no” di diverse amministrazioni locali e associazioni alla realizzazione di Pedemontana. Pensiamo che, così rigide, queste siano prese di posizione miopi e dannose per la Brianza - afferma HQ Monza che ha parlato attraverso una nota ufficiale. Quella autostrada serve eccome, e invitiamo i sindaci del territorio a non chiudere gli occhi di fronte alla realtà".

"Utile chiedere modifiche"

Cosa servirebbe allora? Per l'Associazione monzese sarebbe utile chiedere delle modifiche al suo vecchio progetto
per renderlo moderno e compatibile con l’ambiente.

"Andrebbe costruita in modo diverso, più moderno e rispettoso dell’ambiente, modificando radicalmente il vecchio progetto anni ’70 e le varianti che da esso derivano, come diciamo ormai da anni. Ci sono in Brianza più di 530mila veicoli, 50mila dei quali per il trasporto merci (dati Aci). Il movimento di questi automezzi, specie di camion e furgoni, è indispensabile alle nostre 74mila imprese che generano 25 miliardi di euro di valore aggiunto all’anno (dati Assolombarda). Un traffico stradale che oggi si svolge con disagio anche attraverso i centri abitati o subito attorno ad essi. Del resto, non ci vogliono studi particolari per rendersi conto che la rete viaria della Brianza è da tempo inadeguata e insufficiente: basta l’esperienza quotidiana di ciascuno di noi con code sempre più lunghe e lente, non solo nelle zone urbanizzate, ma anche sulle strade in mezzo al verde".

E ancora "Gli spostamenti sono soprattutto verso, e da, Bergamo e Como (rilevazioni ufficiali origine-destinazione 2018), cioè proprio l’asse di Pedemontana, e l’interferenza del trasporto industriale con gli insediamenti abitativi è da anni molto pesante (rilevazioni Regione Lombardia 2016). Pedemontana, bisogna avere l’onestà di ammetterlo, serve e alleggerirà il traffico sui centri abitati".

"Andrebbe realizzata in gran parte in galleria sotterranea"

Per HQ Monza la soluzione migliore sarebbe quella di costruire l'autostrada prevalentemente in galleria e in minima parte in trincea:

"Andrebbe realizzata in gran parte in galleria sotterranea e in piccola parte comunque in trincea, isolata con barriere di vegetazione naturale (ampie diverse decine di metri), integrata da corridoi ecologici che favoriscano la biodiversità. Insomma, parliamo di una autostrada indispensabile per l’economia, ma molto rispettosa dell’ambiente, secondo criteri che siano efficaci, ma anche realistici".

L'appello alla Provincia

Infine un appello alla Provincia di Monza e Brianza affiché lavori per promuovere una riduzione del traffico stradale:

"Abbiamo letto che la Provincia MB ha commissionato l’ennesimo studio sull’impatto che Pedemontana avrà sul territorio. Una iniziativa certamente interessante, che potrà dare ulteriori indicazioni sulle modalità di realizzazione degli svincoli di raccordo con la viabilità locale. Ma qui serve molto di più. Facciamo appello alla Provincia MB perché promuova una riduzione del traffico stradale. Come? Con la implementazione di un sistema di trasporto pubblico efficiente, cosa della quale la Brianza è del tutto carente. Ma anche impegnandosi per analizzare e studiare le esigenze della logistica, promuovendodi conseguenza razionalizzazioni, coordinamenti ed efficientamenti, come da decenni ormai si fa in tutte le grandi aree urbanizzate del mondo civile, tranne che in Brianza".

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