A Palazzo Rasini

Lavorare al sicuro, ricordando il giovane Gabriele Di Guida

Grande successo per la prima iniziativa targata "Gabry nel cuore".

Lavorare al sicuro, ricordando il giovane Gabriele Di Guida
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Lavorare al sicuro, ricordando il giovane Gabriele Di Guida. Grande successo a Cavenago per la prima iniziativa targata "Gabry nel cuore".

Palazzo Rasini la cornice dell'evento

Una serata per ricordare Gabriele, nel modo migliore possibile. Ossia facendo informazione su una tematica mai troppo dibattuta come quella delle morti sul lavoro. Venerdì sera il cortile di Palazzo Rasini ha ospitato il primo evento organizzato dal comitato "Gabry nel cuore", associazione nata a inizio 2020 in memoria di Gabriele Di Guida, giovane cavenaghese scomparso sul lavoro a soli 25 anni nell'aprile del 2019. In tanti hanno risposto all’invito di amici e famigliari, che hanno voluto organizzare un evento che avesse proprio la sicurezza sui luoghi di lavoro come tematica principale.

"Lavoro al sicuro"

Protagonisti della conferenza, dal titolo "Lavoro al sicuro", sono stati Matteo Massironi, psicologo e formatore di soft skills e sicurezza sul lavoro, e Silvia Labozzetta, responsabile formatrice proprio per la sicurezza sul lavoro.
Al loro fianco anche il Comune di Cavenago, che ha inserito la serata "Lavoro al sicuro" nel progetto "Cool Future". I ragazzi del Comitato sono quindi stati introdotti dal consigliere con delega alle Politiche giovanili Davide Usai e dal sindaco Davide Fumagalli, che ha ripercorso le tappe di un drammatico incidente sul lavoro occorsogli qualche anno fa. Incidente in cui l’attuale primo cittadino ha seriamente rischiato di perdere la vita.

"Ringrazio tutti per la presenza - ha dichiarato Fumagalli - E’ fondamentale che si crei sempre maggiore consapevolezza sia nei lavoratori che nei datori di lavori ed eventi come questi sono molto importanti".

Alla serata ha voluto prendere parte anche Carla Della Torre, sindaca di Sulbiate, Comune dove ha sede l’azienda in cui Gabriele Di Guida perse la vita nell’aprile del 2019.

"Le morti come quella di Gabriele vengono erroneamente definite “morti bianche”, come se non ci fosse un colpevole - ha dichiarato la Della Torre - Purtroppo invece non è così ed è necessario lavorare affinché si possano prevenire".

 

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