Lavori alla biblioteca, il Comune rescinde il contratto
Dopo mesi ancora il cantiere è aperto e si dovrà trovare chi lo concluda
Un’altra tegola si abbatte sulla biblioteca Cederna di Monza, il cui cantiere è ufficialmente interrotto e abbandonato. Il Comune ora ha chiesto la risoluzione del contratto per grave inadempimento contrattuale nei confronti della società barese che stava svolgendo il lavoro in via Zuccoli e che secondo il Municipio «oltre al grave ritardo accumulato ha abbandonato arbitrariamente il cantiere incustodito».
Ecco come si presenta oggi la struttura di Cederna
Lavori bloccati da mesi in biblioteca
Era il luglio 2019 quando la Giunta Allevi decise l’intervento di ristrutturazione ed efficientamento energetico della struttura di Cederna e l’opera avrebbe dovuto essere consegnata il settembre del 2021. Ma dopo un anno dalla fine contrattualmente prevista dei lavori la situazione è ancora la stessa con lo stesso cartello davanti alla struttura chiusa da tempo.
Ora, oltre a rivalersi sulla società aggiudicataria che non ha completato l’opera (e alla quale aveva già fatto una sfilza di contestazioni negli ultimi mesi), il Comune dovrà trovare un’altra ditta che concluda il lavoro. «E dovremo farlo al più presto per restituire finalmente quel luogo al quartiere come deve essere», ha garantito l’assessore ai Lavori pubblici Marco Lamperti.
L'intervento previsto a Cederna
Un investimento di quasi mezzo milione di euro quello per rimettere a nuovo la biblioteca civica di via Zuccoli a Monza. Il progetto definitivo relativo al restyling della struttura prevedeva quattro ambiti di intervento. Il primo la riorganizzazione degli spazi attraverso il ripristino del collegamento originario tra i due piani e l'eliminazione delle barriere architettoniche per raddoppiare gli spazi a disposizione degli utenti passando dagli attuali 220 metri quadri a 440.
La seconda area riguardava la riduzione del consumo energetico dell’edificio con l’installazione di infissi a bassa trasmittanza termica, cioè in grado di ridurre la dispersione. Il terzo ambito di intervento infine era l’adeguamento normativo degli impianti tecnici (igienico – sanitario e antincendio). Infine una parte importante delle risorse stanziate (90 mila euro) sarebbe stata destinata alla rimozione degli elementi inquinanti, l’amianto nelle colle dei pavimenti e il gas radon nel piano interrato.