Lavoro, fondi e scuola: oltre 460 studenti hanno incontrato il Ministro Valditara
Oggi, lunedì, il titolare dell'Istruzione Giuseppe Valditara, ospite a un convegno a Monza

Dalle preoccupazioni legate a una scuola che spesso appare troppo teorica e poco affine al mondo del lavoro, passando per la «questione» degli istituti paritari, fino alle risorse messe sul tavolo dal Governo.
Lavoro, fondi e scuola
Non si è sottratto alle domande degli studenti - ma nemmeno a qualche selfie - il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, ospite del convegno dal titolo Quale scuola per i ragazzi di oggi, organizzato dal Decanato (in particolare dal vicario parrocchiale di Sant'Ambrogio don Simone Riva) e che si è tenuto oggi, lunedì, al Teatro Villoresi, a Monza.
Undici scuole superiori monzesi presenti (Mosè Bianchi, Zucchi, Ferrari, Guastalla, Mapelli, Nanni Valentini, Villoresi, Canossiane, Frisi, Dehon e Bianconi) con 464 giovani. Sei le domande poste da altrettanti giovani (e una dalla preside del Dehon) ai relatori: oltre al Ministro Valditara, sul palco c’erano anche la dirigente scolastica del Ferrari Valentina Soncini e il teologo e insegnante Juliàn Carron che hanno approfondito le tematiche maggiormente legare ai metodi educativi e alle risposte che le istituzioni devono dare di fronte a un mondo giovanile sempre più sfaccettato.
Oltre 460 studenti hanno incontrato il Ministro Valditara
A fare gli onori di casa, dopo i saluti di Monsignor Marino Mosconi, è stato il sindaco Paolo Pilotto che, dopo aver sottolineato come in città vi siano circa 130 istituzioni scolastiche dalle elementari, alle superiori, ha evidenziato l’importanza che i percorsi educativi hanno sempre ricoperto sul territorio.
Constatazione ripresa dallo stesso Ministro Valditara, rispondendo a uno studente dell’Istituto Ferrari che ha messo in luce come il sistema educativo sia ancora troppo teorico e poco pratico, troppo distaccato dalla vita reale. Come si sta lavorando per rendere l’istruzione più vicina al mondo reale? «Duecento anni fa Carlo Cattaneo sosteneva che il territorio lombardo dovesse essere disseminato di istituti professionali - ha esordito - Sosteneva che sarebbe stato la leva dello sviluppo economico del territorio. E ciò rivela come la questione del mettere in collegamento il mondo della scuola con quello del lavoro non sia nuovo. Accanto alla personalizzazione dell’istruzione, che sia strutturata sui bisogni di ogni singolo studente, c’è il tema di collegarla in maniera sempre più efficace con il mondo delle professioni. E’ per questo che investiamo risorse importanti sugli Itis e sosteniamo l’alternanza scuola lavoro».
Le scuole paritarie
Oltre alle scuole professionali, particolare rilevanza, per il Ministro, la riveste il comparto delle scuole paritarie per le quali vorrebbe l’esenzione dal pagamento dell’Imu. «Abbiamo anche fatto in modo che una parte dei fondi del Pnrr, 150 milioni, vengano destinati proprio a questi istituti che sono stati equiparati alle scuole pubbliche», ha aggiunto.
«Dobbiamo poi fare in modo che tutte le famiglie, anche quelle meno abbienti, possano avere la libertà di scegliere per i propri figli». Per le scuole del territorio, «si deve ridare centralità alle Province - ha affermato ancora - Come Governo abbiamo varato il più grande piano di riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico italiano. Circa il 20 per cento delle scuole italiane è in via di ristrutturazione. Oltre ai fondi del Pnrr abbiamo aggiunto ulteriori risorse nazionali. E’ importante che gli enti locali, da parte loro, investano anche nella finanza di progetto e su questo abbiamo messo a disposizione un’apposita struttura di supporto. Ciò significa coinvolgere privati, gatto che consente di risparmiare risorse pubbliche importanti. Non solo investimenti nell’edilizia, ma puntiamo anche sulle palestre».
Il Governo ha, conclude, «pubblicato pure un bando sugli asili nido, per i quali abbiamo messo a disposizione 800mila euro e ci aspettiamo dagli enti locali una risposta anche su questo versante».
Al termine del convegno il Ministro non ha rinunciato a fermarsi con alcuni studenti che lo hanno raggiunto per chiedergli ulteriori precisazioni e si è concesso pure qualche selfie prima di salutare le autorità presenti e lasciare Monza.