Le iniziative in programma a Lissone per il Giorno della Memoria 2025
Lunedì 27 gennaio in programma anche la cerimonia ufficiale di posa della Pietra d’inciampo dedicata ad Ambrogio Avvoi
Amministrazione, scuole e associazioni unite per non dimenticare le vittime dell’Olocausto e per onorare la memoria di coloro che persero la vita nei campi di concentramento nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Le iniziative in programma a Lissone per il Giorno della Memoria 2025
Le celebrazioni in occasione del “Giorno della Memoria”, che quest’anno coincide con l’ottantesimo anniversario della Liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, prenderanno il via a Lissone sabato 25 gennaio per concludersi giovedì 30 gennaio.
Lunedì 27 gennaio, alle 11, in via Oslavia 13, si terrà la cerimonia ufficiale di posa della Pietra d’inciampo dedicata ad Ambrogio Avvoi, un deportato politico nel lager di Flossenbürg nato e residente a Lissone in via Oslavia fino al 1940. Alla cerimonia saranno presenti le autorità politiche, militari, civili e religiose, il Comitato Pietre d’inciampo con un suo rappresentante e una delegazione di studenti delle scuole superiori di secondo grado della città.
“Quest’anno, rispetto allo scorso anno in cui avevamo posto una semplice targa, accogliamo con grande emozione l’arrivo della Pietra d’Inciampo, che sarà consegnata dalla Provincia al nostro Comune il 21 gennaio. Questo gesto - dichiara il sindaco Laura Borella - è ancora più significativo, perché aggiunge un nuovo tassello al progetto monumentale ideato dall’artista Gunter Demnig, che con la sua arte ci invita a inciampare nel ricordo, a non dimenticare e a riflettere sulle atrocità del passato, affinché non si ripetano”.
Le pietre d'inciampo
In totale sono sei le pietre posizionate in varie parti del territorio sulle quali sarà possibile “inciampare nel ricordo” di Aldo Fumagalli (Pietra d’Inciampo 2023), Giulio Colzani (2022), Gian Franco De Capitani da Vimercate (2021), Attilio Mazzi (2020) e Mario Bettega (2019), la prima posata nell’anno della fondazione del Comitato per le Pietre d'Inciampo della Provincia di Monza e Brianza.
E per non dimenticare, sabato 25 gennaio alle 16, presso la sala espositiva di Palazzo Terragni, si terrà l’inaugurazione di una mostra fotografica a cura dell’Associazione ANPI di Lissone, dedicata ad atleti di diverse nazionalità e di varie discipline sportive vittime del regime nazista, visitabile fino a domenica 2 febbraio. Sempre sabato 25 gennaio, alle 21, la sala Polifunzionale della Biblioteca Civica in piazza IV Novembre ospiterà l’Associazione musicale Lissonum A.MUS.Li, che porterà in scena “Un concerto per non dimenticare” eseguito da violoncello, violino e pianoforte, accompagnato dalla lettura di brani tratti dal libro “Il fotografo di Auschwitz” di Luca Crippa e Maurizio Onnis.
Le iniziative, fortemente volute dall’Amministrazione comunale allo scopo anche di sensibilizzare e coinvolgere le nuove generazioni, si chiuderanno giovedì 30 gennaio: a partire dalle 9, presso l’auditorium di Palazzo Terragni in piazza Libertà, gli studenti dell’IIS Europa Unita” di Lissone e del Liceo Parini di Seregno che hanno partecipato attivamente al “Progetto Memoria” con GPG Film, saranno protagonisti di un momento di riflessione e condivisione riservato ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado di Lissone dopo la proiezione del docufilm dal titolo “Anche il mio destino”, incentrato sulla vicenda dei coniugi brianzoli Luigi Tagliabue e Angela Mariani.
Storia di Ambrogio Avvoi
12 Aprile 1894 - 08 Marzo 1945
Ambrogio Avvoi nasce a Lissone il 12.04.1894, da Ambrogio e Giuseppina Galimberti. Il 5 maggio 1921 si sposa con Alessandrina Bice Dassi e risiede a Lissone in Via Oslavia 13 fino al 1940.
Di professione falegname ebanista, offre ospitalità ad una famiglia di sfollati per i bombardamenti alleati. Partigiano della 150^ Brigata “Diomede”, comunista, cinquantenne, viene arrestato a Monza ai primi di marzo del 1944 e portato in Villa Reale. Il 20 marzo è trasferito a Milano nel carcere di San Vittore. Da qui il 9 giugno viene inviato al campo di Fossoli (MO). Gli viene assegnata la matricola 1585. All’inizio di agosto 1944 è trasferito nel lager di Gries-Bolzano, gestito dalle SS. Il 18 dicembre 1944, durante il trasporto in treno da Bolzano al lager nazista di Flossenbürg, a Vipiteno riesce a fuggire insieme a dieci compagni di sventura (sette sono operai delle industrie di Sesto San Giovanni). Sfortunatamente sono ripresi a Bressanone e rinchiusi nel carcere locale, dove rimangono per qualche giorno, per poi essere nuovamente trasferiti al campo di Bolzano.
Ambrogio Avvoi, con un nuovo trasporto del 20 gennaio 1945 viene portato a Flossenbürg, lager “di frontiera”, situato nel nord-est della Baviera vicino al confine con la regione dei Sudeti, luogo di sterminio attraverso il lavoro. Con il triangolo rosso di deportato politico sulla divisa a strisce bianche e blu, èregistrato con numero di matricola 43841. Per il suo tentativo di fuga elaborato con gli occupanti della cella, gli viene riservato un “trattamento particolare”. Muore l’8 marzo 1945.