Più di una semplice donazione

Le scarpette di arrampicata di Giorgia faranno ancora tanta strada

La famiglia della 29enne morta durante un'escursione di sci alpinismo ha scelto di affidare agli amici più cari la sua attrezzatura da montagna

Le scarpette di arrampicata di Giorgia faranno ancora tanta strada

Sono finite nella sede del Cai di Arosio (Como) e raccontano una storia che va ben oltre una semplice donazione. Sono le scarpette da arrampicata di Giorgia Rota, la 29enne del Villaggio Snia di Cesano Maderno scomparsa tragicamente il 17 maggio scorso, insieme al compagno di avventure Alessandro Aresi, 30 anni, durante un’escursione di sci alpinismo sull’Alphubel, una vetta di quasi 4.000 metri nel Canton Vallese, in Svizzera.

Le scarpette di arrampicata di Giorgia faranno ancora tanta strada

Una valanga li ha travolti, spegnendo in un istante sogni, progetti e quell’amore sconfinato per la montagna che Giorgia raccontava anche sui social, attraverso il suo profilo Instagram “Giorgiafacose”. Ogni uscita era per lei un’occasione per esplorare, documentare, vivere appieno ogni centimetro di roccia, ogni metro di neve, ogni tramonto sul crinale. Oggi, quella passione non si è spenta. Continua a vivere, anche grazie a un gesto di profonda umanità e amore.

Il dono della famiglia agli amici della 29enne

La sua famiglia, pur devastata dal dolore, ha infatti scelto di donare agli amici più cari la sua attrezzatura da montagna: scarpette, sci, corde, imbraghi, macchina fotografica e altri strumenti che l’hanno accompagnata in tanti viaggi e spedizioni. Per far sì che venisse utilizzata, vissuta, proprio come avrebbe voluto lei. Le scarpette da arrampicata, in particolare, sono state affidate a Cinzia Terraneo, socia del Cai di Arosio, che a sua volta ha deciso di donarle all’associazione. Un gesto che custodisce affetto e il desiderio di non lasciare che il ricordo di Giorgia si fermi.

Le scarpette verranno utilizzate sulla parete indoor del Cai

Le scarpette verranno utilizzate sulla parete indoor della sede Cai, durante allenamenti e corsi, non come semplice attrezzatura, ma come simbolo concreto di una vita vissuta intensamente. Quando poi non saranno più utilizzabili, perché consumate dall’uso o danneggiate, troveranno un posto nella parete dei ricordi, accanto ad altri cimeli di escursionisti e appassionati che hanno lasciato il segno. “Non verranno di certo buttate via – spiegano dal Cai di Arosio via social – Il posto per le scarpette di Giorgia lo si troverà, a tempo debito e si spera il più tardi possibile. Per ora, come crediamo voglia lei, devono fare ancora tanta strada”. E’ un cammino che continua, quello di Giorgia, che era conosciuta e amata da tantissimi per la sua vitalità contagiosa e per quella forza interiore che la spingeva sempre un po’ più in alto. Oggi, le sue scarpette sono simbolo di tutto questo.