Carate Brianza

Le suore infermiere cedono il ramo d’azienda: il passaggio entro il primo trimestre dell’anno

La nuova organizzazione toccherà le Residenze per anziani «Villa Rovella» di Agliate e «Padre Masciadri» di Seveso

Le suore infermiere cedono il ramo d’azienda: il passaggio entro il primo trimestre dell’anno
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Suore infermiere di San Carlo pronte a cedere il ramo d’azienda. E’ questione di poche settimane la conclusione della trattativa che porterà alla vendite delle case di riposo «Villa Rovella» di Agliate e «Padre Masciadri» di Seveso.

Le suore infermiere cedono il ramo d’azienda

Una decisione a lungo meditata e presa grazie all’aiuto del dottor Marco Bianchini, consulente di Enti religiosi per conto della Cei e consulente nazionale Fies.

«Le suore infermiere hanno questa attività da più di 50 anni: dal punto di vista strategico e normativo non hanno mai voluto accreditare le strutture, cioè loro sono autorizzate al funzionamento, quindi svolgono l’attività in maniera assolutamente regolare, ma non hanno le convenzioni con la Regione - spiega il dottor Bianchini - Quando è scoppiata la pandemia, l’Ats voleva farle chiudere perché non si stavano adeguando alle normative previste in caso di Covid. In questa fase, siamo nel 2020, succedono tre cose fondamentali: primo, ho preso in mano l’aspetto generale dell’organizzazione perché il Covid ha creato dei buchi pazzeschi di presenze. I posti letto erano ridotti al 50 per cento e dunque mancavano i ricavi. Nel 2022 succede un’altra cosa: tutte le suore che operavano come infermiere hanno compiuto i 75 anni e l’Ats, raggiunto questo limite di età, non permette più di operare come infermiere. E’ venuta di fatto a mancare la loro presenza reale nelle strutture. Ci siamo dunque preparati a questo momento che prevedeva già l’idea di cedere l’attività ma una tale operazione in quel periodo era fuori luogo perché l’andamento economico era molto negativo. Quando abbiamo fatto delle prime indagini, il fatto che non fossero autorizzate e che fossero gravemente in perdita, non ha permesso di trovare interlocutori validi».

L'attività inferimieristica ceduta a Sociosfera

A quel punto la decisione di fare un passaggio intermedio: cedere l’attività infermieristica, che le suore non potevano più praticare in maniera diretta, alla Cooperativa Sociosfera che già lavorava all’interno della struttura.

«Nell’ottobre 2022 viene dunque trasferito a Sociosfera il personale socio-sanitario mentre le suore mantengono la direzione, i servizi di accoglienza, le manutenzioni e la lavanderia - spiega il consulente - In questa fase mi faccio aiutare assumendo un direttore nuovo, Paolo Agnesi, per rimettere in pista l’attività. Però, come in tutti i passaggi che ho vissuto da una gestione dell’Ente religioso, dove le suore svolgono la loro attività come una missione, alcune cose sono venute a mancare. Poi ci sono state delle concomitanze negative che non hanno agevolato l’ingresso di Sociosfera: in quel periodo, ad esempio, non si trovavano infermieri, c’era un problema di personale importante. E’ iniziata un po’ a venire a mancare la dedizione al lavoro e di questo le suore ne hanno sofferto pesantemente. Così mi hanno chiesto ufficialmente di cedere l’attività e abbiamo iniziato a cercare interlocutori un po’ più appetibili, visto il lavoro svolto. Rimane il fatto che non sono accreditate».

La decisione è coincisa con il Capitolo di settembre, ovvero la riunione generale che si fa ogni sei anni in cui vengono rieletti la Madre Generale e i vertici, e il Capitolo ha deciso di cedere definitivamente l’attività: le suore, anche quelle di Seveso, si ritireranno nella struttura di Agliate, Betania, e continueranno a fare la loro vita da suore infermiere accudendo le suore ammalate.

Il passaggio entro il primo trimestre dell’anno

«La decisione è stata presa e abbiamo avuto delle manifestazioni di interesse da parte di grossi gruppi sempre scelti nel mondo religioso ovvero gruppi che hanno già operato acquisizioni in Rsa appartenenti al mondo religioso - spiega il dottor Bianchini - Abbiamo anche chiesto un progetto di sviluppo e continuità con il lavoro svolto fino ad ora dalle suore perché non vogliamo che diventi un’attività speculativa. Nel rispetto di quello che le suore hanno creato in tutti questi anni. Contiamo di arrivare a una definizione di questo passaggio entro il primo trimestre di quest’anno».

Passaggio che riguarda la cessione del ramo d’azienda mentre gli immobili rimangono ancora di proprietà delle suore. La struttura di Agliate verrà divisa in due parti: da un lato la Rsa e dall’altro le suore che concluderanno il loro ministero. E per quanto riguarda il personale «essendo una cessione di un ramo di azienda, il personale viene obbligatoriamente riassunto - assicura il consulente - E’ un obbligo di legge: chi compra prende tutti i contratti in essere».

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