Legalità e uguaglianza: la lezione di don Ciotti ai ragazzi delle scuole
Teatro gremito per l'evento "Vite spezzate" organizzato da "Agende rosse Vimercate".
Legalità, rispetto, passione, impegno, cultura, uguaglianza: parole chiavi riempite di valore e calate nella realtà di tutti i giorni. Parole che impegnano soprattutto i giovani ad una cittadinanza attiva, in prima linea, scegliendo da che parte stare, prendendo posizione, rifuggendo dalla neutralità e dal perbenismo.
Un'ora e mezza di lezione di vita tenuta nella mattinata di oggi, giovedì 3 novembre, in un teatro San Luigi di Concorezzo gremito e in religioso silenzio, da don Luigi Ciotti, fondatore di "Abele" e "Libera", associazioni che si occupano rispettivamente di aiuto ai poveri e agli ultimi e di lotta alla malavita organizzata anche attraverso il riutilizzo di beni sequestrati.
"Agende rosse" e le scuole del territorio
Un evento che ha riscosso grande successo ed entusiasmo tra i giovani delle scuole di Vimercate, Concorezzo, Villasanta, Cavenago e Caponago protagonisti della mattinata organizzata dal gruppo "Agende rosse Vimercate - Claudio Domino" che si occupa della diffusione della legalità soprattutto tra le nuove generazioni.
Presenti i rappresentanti dell'associazione guidata dalla presidente Paola Carrese. In sala anche sindaci e amministratori del territorio: il primo cittadino di Concorezzo Mauro Capitanio, il collega di Villasanta Luca Ornago, il vicepresidente della Provincia di Monza e Brianza Riccardo Borgonovo, il consigliere regionale e presidente della Commissione antimafia Luigi Piccirillo, gli assessori di Vimercate Maria Teresa Foà e Riccardo Corti. Sul palco, accanto a don Ciotti, Viviana Lamarra (psicologa forense, psicoterapeuta e criminologa) e in qualità di moderatore Francesco Sartini, ex sindaco di Vimercate ed esponente di "Agende rosse".
L'intervento di Salvatore Borsellino dalla Sicilia
Collegato direttamente dalla Sicilia Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, magistrato ucciso dalla mafia nel 1992, fondatore di "Agende rosse" che, seppur impossibilitato ad essere presente di persona, ha voluto intervenire via telefono per un saluto ai ragazzi.
"Affido l'Agenda rossa di Paolo alle vostre gambe"
"Le mie gambe ormai non mi consentono di essere fisicamente lì con voi per portare in giro il messaggio di Paolo - ha detto - Affido quindi idealmente l'agenda alle vostre gambe. Continuate a chiedere verità e giustizia".
"Vite spezzate"
"Vite spezzate": questo il titolo dell'incontro e del progetto che ha coinvolto i ragazzi delle scuole medie del territorio e dell'istituto superiore Floriani di Vimercate in un lavoro incominciato in classe e terminato con il confronto con don Ciotti. Vite spezzate non solo dalla mafia (in particolare sono stati ricordati i tanti giovani e giovanissimi uccisi) e dalla criminalità organizzata in genere, ma anche da episodi ed eventi assurdi e inaccettabili.
Il ricordo di Simone Stucchi
Come quello che nel settembre dello scorso anno era costato la vita a Simone Stucchi, 21 anni, di Vimercate, ucciso a Pessano con Bornago durante una rissa tra giovanissimi. Simone che lo stesso don Ciotti ha voluto ricordare volgendo lo sguardo alla prima fila della platea dove erano sedute anche Daniela e Andrea, mamma e sorella del 21enne, che proprio in sua memoria hanno creato un'associazione che si occupa di promuovere legalità e rispetto delle regole tra i più giovani.
L'allarme bullismo e cyberbullismo
E ancora le tante vite spezzate o rovinate dal bullismo e soprattutto dal cyberbullismo. Aspetti questi su cui si è concentrata soprattutto la psicologa e criminologa Viviana Lamarra, ricordando anche il ruolo fondamentale di prevenzione svolto in questo ambito dalle scuole.
Ragazzi incollati alle poltrone dalle parole di don Ciotti
Ma l'intervento più atteso, come detto, è stato quello di don Ciotti. Il sacerdote, in prima linea da mezzo secolo accanto agli ultimi e contro la malavita organizzata, ha tenuto i ragazzi incollati alle poltrone per un'ora e mezza. Prima ascoltando le loro domande e apprezzando i lavori svolti in preparazione dell'incontro. Poi, con una vera e propria lezione di vita.
Il sacerdote ha sollecitato i giovani ad essere protagonisti del cambiamento, mettendosi in gioco.
"La neutralità una malattia terribile"
"La malattia più terribile è la delega, la neutralità - ha detto dopo essersi seduto in mezzo ad alcuni dei giovani saliti sul palco - Dovete agire in prima persona. C'è bisogno di voi. Siate sensibili, appassionati, curiosi, impegnati".
"Attenzione ai seduttori"
Un percorso che i più giovani devono affrontare alleandosi con gli adulti.
"Distinguendo però - ha sottolineato ancora don Ciotti - i seduttori dagli educatori. Diffidando da coloro che parlano di voi, ma non parlano con voi e che non vi ascoltano".
"Non c'è legalità senza giustizia sociale"
Il fondatore di "Libera" e "Abele" si è poi naturalmente soffermato sul concetto di legalità, sollecitando i giovani a viverla in prima persona, rifuggendo dai tanti adulti che la sventolano solo come una bandiera di facciata. "La legalità è un concetto collettivo - ha chiarito - Deve essere inteso come lotta di civiltà, di giustizia sociale. Come la intendeva anche Giovanni Falcone. Non c'è legalità infatti senza uguaglianza. E proprio delle diseguaglianze si nutrono la mafia e la criminalità organizzata in generale".
L'incontro con Vasco Rossi e quel barbone che gli ha cambiato la vita
Poi spazio, nel finale, anche ad alcuni aneddoti, come l'incontro e l'amicizia con Vasco Rossi. E ancora quell'incontro fatto a 17 anni, a Torino, con quel barbone che viveva su una panchina con un libro in mano. "Un incontro che ha segnato il resto della mia vita spingendomi a creare Abele e poi Libera", ha concluso il sacerdote quasi commosso dall'attenzione e dall'affetto dimostrato dalle centinaia di giovani presenti.
Le foto dell'incontro