Biassono

Leopoldo Pozzi tra le grandi figure della comunità

La proposta di Alberto Caspani per ricordare un «uomo di rara cultura che ha dato vita al Museo Civico».

Leopoldo Pozzi tra le grandi figure della comunità
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L’immagine di Leopoldo Pozzi nella sala municipale di Biassono dedicata alle grandi figure della comunità.

Il ricordo di Leopoldo Pozzi

Nel ricordare il grande imprenditore e benefattore di Carate Brianza, scomparso a 83 anni, infaticabile presidente del Gruppo di Ricerche Archeostoriche del Lambro, Alberto Caspani ha esortato Biassono a dare il giusto riconoscimento a «un uomo di rara cultura»: «Biassono saprà restituirti quanto gli hai generosamente donato e, nella sala municipale delle grandi figure della nostra comunità, tu e Marco Tremolada (mancato a gennaio, ndr), colonne complementari su cui regge l’identità del paese, meritate ogni onore» il ricordo di Caspani affidato a Facebook.

Fondatore del Museo Civico

"Nella mattinata del 25 marzo, presso l’hospice di Giussano, dove era ricoverato da alcuni giorni, il nostro Leopoldo Pozzi, 83 anni, colonna portante del G.R.A.L. e suo Presidente dal 2003 ci ha lasciati  - il ricordo giunto dal Museo Civico Carlo Verri - In passato iscritto alla Società Archeologica Comense, storico e grande conoscitore della Brianza, si era in particolare speso per il restauro della basilica dei Santi Pietro e Paolo e per lo studio dell’evoluzione di questo gioiello dell’arte romanica. Con il G.R.A.L. aveva dato vita al «Museo civico di Biassono» e ne è sempre stato un suo attivo e meritorio sostenitore, anche attraverso donazioni personali. Chiunque entrasse al Museo anche per la prima volta, trovava in Poldo un entusiasta organizzatore, un padrone di casa accogliente e sempre impegnato ad organizzare nuovi eventi, nuove mostre, a valorizzare nuove acquisizioni. Senza di lui, che è venuto a mancare soltanto poche settimane dopo Marco Tremolada, la nostra associazione e il Museo non avrebbero potuto crescere ed affermarsi come una realtà importante della Brianza. Sarà molto dura fare a meno anche del suo insostituibile apporto e portare avanti la sua opera".

Colonna portante del G.R.A.L.

Leopoldo lascia la moglie Gabriella e le figlie Elena e Clara. Era stato a lungo amministratore delegato della «Pozzi Leopoldo» di Barlassina, società succeduta alla «Leopoldo Pozzi» di Agliate, una realtà industriale nata nel 1885 e divenuta un’importante azienda meccano-tessile. Tra le tante attività che avevano costellato la sua operosa vita, per dieci anni aveva guidato la scuola materna della frazione di Agliate “Don Luigi Colombo”.

«Con il Gral aveva dato vita al Museo Civico e ne è sempre stato un suo attivo e meritorio sostenitore, anche attraverso donazioni personali - ricorda Diego Colombo del Gral - Chiunque entrasse al Museo anche per la prima volta, trovava in Poldo un entusiasta organizzatore, un padrone di casa accogliente e sempre impegnato a organizzare nuovi eventi, mostre, a valorizzare nuove acquisizioni. Senza di lui, che è venuto a mancare soltanto poche settimane dopo Marco Tremolada, la nostra associazione e il Museo non avrebbero potuto crescere e affermarsi come una realtà importante della Brianza. Sarà molto dura fare a meno anche del suo insostituibile apporto e portare avanti la sua opera».

"Ogni addio è un arrivederci"

"Senza Leopoldo Pozzi, Biassono - e l’Italia intera - avrebbero probabilmente continuato a ignorare una figura miliare come quella di Gaetano Osculati, esploratore capace di dischiudere la conoscenza dell’Amazzonia più profonda: quella dell’antichissimo e sapiente popolo Zapara - il ricordo di Alberto Caspani - Non è stato facile, per me come per tanti altri concittadini, accomiatarsi mercoledì pomeriggio dalle spoglie di questo grande figlio della Brianza, abile imprenditore, ma anche e soprattutto uomo di rara cultura e infaticabile presidente del Gruppo di Ricerche Archeostoriche del Lambro. La sua salma è stata onorata in quella splendida basilica dei Santi Pietro e Paolo di Agliate nella quale, una volta ancora, le ricerche di Leopoldo sono riuscite a restituire al nostro territorio la storia di un edificio indissolubilmente intrecciata col magistero di Ansperto da Biassono, arcivescovo di una Milano che - già nel IX secolo - determinava le sorti del Sacro Romano Impero".

"Fu proprio Leopoldo a indurmi a scrivere per la rivista Brianze, nei primi anni in cui operavo come giornalista locale, un articolo sull’affresco della Madre di Dio della Tenerezza conservato nel battistero della basilica: un’immagine taumaturgica e a suo modo misteriosa, richiamando direttamente la Vladimirskaya di slava fattura. Così come fu sempre Leopoldo a sollecitarmi, poco tempo dopo, a mettermi sulle tracce di una strenna natalizia conservata negli archivi della Biblioteca Sormani di Milano, dalla quale cominciò la lenta e meticolosa ricostruzione della storia di Gaetano Osculati a Biassono. Una storia che abbiamo voluto poi ricordare insieme, noi e i volontari del Museo civico “Carlo Verri”, riproponendo l’edizione aggiornata delle avventure in Sudamerica dell’esploratore, pubblicate nel 210° anniversario della sua nascita col titolo “Viaggio in Amazzonia” (Luni Editrice, 2018). Evento che abbiamo anche celebrato a Biassono con un convegno in cui Leopoldo ebbe modo di ripercorrere l’intero cammino di ricerca, proprio come era solito fare nelle tante iniziative culturali organizzate con quella che fu l’originale Associazione Culturale Gaetano Osculati".

L'insegnamento di Pozzi

"Se c’è un insegnamento che ho visto tradurre in pratica da Leopoldo, è proprio quello di andare sempre alle radici. Di venire a capo di un mistero. Di scavare sino al punto in cui l’evidenza storica comincia a rischiarare i dubbi - sottolinea Caspani - Il progetto de “Il Verro d’Oro”, periodico che oggi onora l’eccezionale famiglia Verri di Biassono e il suo contributo al pensiero illuminista, vuole far nuovamente tesoro di questa vocazione: intende spingersi a fondo anche di quelle tante, troppe morti, che da qualche anno stanno privandoci di persone che avrebbero potuto abitare ancora a lungo fra noi e, invece, ci lasciano nell’inaccettabile silenzio di una pubblica connivenza. Ciao Leopoldo, Biassono saprà restituirti quanto gli hai generosamente donato e, nella sala municipale delle grandi figure della nostra comunità, tu e Marco Tremolada, colonne complementari su cui si regge l’identità del paese, meritate ogni onore".

Il servizio sarà pubblicato anche sul Giornale di Carate in edicola da martedì 2 aprile 2024.

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