Lavori in corso

L’ex casa cantoniera diventerà un centro di addestramento e soccorso per la Protezione Civile

L’inaugurazione della nuova attività targata «Monza Soccorso» è in programma ad ottobre

L’ex casa cantoniera diventerà un centro di addestramento e soccorso per la Protezione Civile

Un destino di rinascita per l’ex casa cantoniera che si trova lungo la Sp 135 a Lesmo, davanti alla scuola materna e alla palestra di Peregallo e a poche centinaia di metri da dove transiterà Pedemontana.

L’ex casa cantoniera diventerà un centro di addestramento e soccorso per la Protezione Civile

Si scrive «Centro operativo ed addestramento soccorso nautico acquatico alluvionale», si legge un ambizioso progetto che nascerà tra poche settimane tra le ceneri di quello che rimane dell’ex casa cantoniera di Lesmo che comprende quasi 500metri quadrati di capannone e quasi 5mila metri quadrati di pertinenze (giardino, tettoie e piazzale). Un progetto targato Provincia di Monza e associazione di volontariato «Monza Soccorso» guidato dall’infaticabile Luca Villa. Quest’ultimo, già da alcuni mesi, ha ottenuto le chiavi dello stabile e lo sta rimettendo praticamente a nuovo in vista dell’inaugurazione del nuovo servizio in programma per il prossimo 11 ottobre.

Nei piani della Provincia di Monza, dunque, c’è l’obiettivo di valorizzare l’ex casa cantoniera di Lesmo. L’edificio, abbandonato e in condizioni fatiscenti, verrà dunque trasformato in centro operativo ed addestramento soccorso nautico acquatico alluvionale. Dunque la sua funzione avrà un occhio di riguardo soprattutto alle emergenze riguardanti le esondazioni del fiume Lambro e tutte le criticità che scaturiscono dopo violenti nubifragi e bombe d’acqua. Ma non solo perchè l’ex casa cantoniera diventerà non solo centro operativo e di ricovero dei mezzi.

«Infatti la nostra intenzione è quella di trasformare i locali e farli diventare a tutti gli effetti delle aule didattiche dove i bambini delle scuole potranno venire in visita per scoprire in primis cosa facciamo ma anche tantissime altre cose – ha sottolineato orgoglioso Villa – Per esempio stiamo predisponendo i locali al meglio per far vivere ai futuri nostri visitatori una esperienza unica nel suo genere che avrà come fulcro proprio l’acqua. Giusto qualche esempio: avremo una riproduzione di una vite idraulica di Archimede, detta anche còclea: un dispositivo elementare utilizzato per sollevare liquidi o materiali granulari. In seguito venne anche utilizzata per sfruttare l’energia cinetica d iun fluido in discesa. Oppure faremo vedere ai nostri ospiti cos’è un Nilometro degli antichi egizi. Si tratta di uno straordinario strumento antico utilizzato per misurare le acque del Nilo in modo che i contadini egizi sapessero se aspettarsi carestie o inondazioni. E poi avremo anche un plastico che verrà prestato dal gruppo Protezione civile di Lissone fatto con i mattoncini di lego. E’ la riproduzione di una città e si vede bene cosa succede a seguito dell’esondazione di un fiume. Infine avremo anche una scultura che chiameremo fonte di vita proprio per far capire l’importanza dell’acqua. Insomma le prospettive sono molto belle».

Lavori iniziati

Villa, dicevamo, insieme ai suoi infaticabili volontari, è già al lavoro da alcuni mesi per sistemare la Casa Cantoniera.

«Diciamo che quando la Provincia ha assegnato a noi questa sede c’era quasi da mettersi le mani nei capelli nel senso che la sede era davvero in condizioni fatiscenti – ha continuato Villa – Addirittura ho dovuto rinunciare alle ferie di agosto per poter rimettere in ordine tutta la struttura. Per far capire in che condizioni era aggiungo solo che avremmo dovuto condividere la sede con il gruppo cinofilo ma quest’ultimo si è spaventato per il lavoro che c’era da fare e ha rifiutato il trasferimento a Lesmo. In occasione dell’inaugurazione del prossimo mese di ottobre festeggeremo anche il trentesimo di fondazione della nostra associazione. E sempre in quel pomeriggio renderemo omaggio alle persone e alle aziende che ci hanno aiutato durante il periodo della pandemia. Ricordo solo che durante la pandemia avevamo realizzato oltre 165mila mascherine».