Sanità

L'ex sindaco incalza sul futuro dell'ospedale di Carate

Interrogazione in Aula dell’avvocato e consigliere di minoranza: «Serve una netta inversione di tendenza». Il primo cittadino rassicura: «Allarme ingiustificato...»

L'ex sindaco incalza sul futuro dell'ospedale di Carate
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L'ex sindaco chiede rassicurazioni sul futuro dell'ospedale di Carate Brianza.

Carate, in dubbio la "qualità dei servizi"

Dalla chiusura del Pronto soccorso fino a metà settembre al mantenimento degli standards dei servizi ospedalieri. Marco Pipino, consigliere di minoranza ed ex primo cittadino, ha acceso i riflettori sul futuro del presidio in città con un’interrogazione verbale durante l’ultima seduta in Aula nella quale ha incalzato il sindaco Luca Veggian invitandolo ad un’azione concreta di fronte a una situazione che - a suo giudizio - chiede decisamente «un’inversione di tendenza».

«Sentendo operatori e utenti - ha evidenziato Pipino - si ha l’impressione che, nell’ultimo anno mezzo, sia mancata una guida e una strategia all’interno del presidio ospedaliero caratese, fattore che agisce negativamente sulla qualità percepita dei servizi offerti e demotiva gli operatori».

La chiusura del Pronto soccorso

Lo spunto per l’affondo glielo hanno offerto la recente chiusura del Pronto soccorso (fino a metà settembre) per lavori di ristrutturazione e la conseguente difficoltà per l’utenza caratese e dei comuni limitrofi «privati, sul territorio, del servizio sanitario per le prestazioni d’urgenza». Un «servizio» - ha chiosato - «rispetto al quale la “prossimità territoriale” risulta spesso di fondamentale importanza, se non decisiva, nei casi più gravi», come ha dimostrato anche l’emergenza Covid-19, che «ha messo letteralmente in ginocchio il Sistema sanitario nazionale e regionale».

Il prossimo pensionamento del dottor Mario Gatti

«Negli ultimi anni, in materia di Sanità, seguendo - perché ce lo chiedeva l’Europa - logiche legate ai tagli lineari della spesa pubblica ed a principi aziendalistici, collegati ai bilanci ed ai fatturati piuttosto che alla effettiva tutela della salute dei cittadini sui territori, abbiamo assistito, anche in provincia di Monza e Brianza, al progressivo indebolimento del sistema sanitario pubblico, con il continuo taglio di posti letto e la chiusura di interi ospedali, a partire da quello di Giussano», ha rimarcato l’ex sindaco facendo riferimento anche al prossimo al pensionamento del Direttore e responsabile del reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva (il dottor Mario Gatti, ndr), «fiore all’occhiello dell’ospedale di Carate, unitamente al reparto di Ostetricia e Ginecologia».
Di qui la richiesta al sindaco di rassicurazioni «sull’adozione, da parte della Direzione generale dell’Asst Brianza, di idonee soluzioni e provvedimenti volti a mitigare il provvisorio disservizio della chiusura del Pronto soccorso territoriale» e di «garanzie circa il mantenimento degli attuali standards dei servizi sanitari offerti dal presidio di Carate Brianza, in relazione a tutti i reparti attualmente esistenti e, in particolare, rispetto al citato reparto di Gastroenterologia».

«In caso contrario - ha detto Pipino rivolgendosi al sindaco - se intende chiedere alla Direzione ed ai competenti organi regionali se siano in grado di offrire tali garanzie ai i caratesi, affinché si arresti la scellerata opera di demolizione del sistema sanitario pubblico» e se «abbia chiesto di assicurare l’auspicata inversione di tendenza rispetto al problema della mancanza, nell’ultimo anno e mezzo, di un’adeguata linea strategica per l’ospedale di Carate».

Veggian rassicura: il nostro presidio sarà potenziato

«Mi sono interessato da subito con un confronto con la Direzione generale che ho ricevuto in Municipio - ha replicato Veggian - Non ha senso gridare all’allarme. Chiede come farà l’utenza grave a raggiungere altre destinazioni? Da sempre i pazienti gravi si rivolgono altrove, in quanto il Pronto soccorso di Carate è sprovvisto della Rianimazione. L’utenza stimata per il periodo estivo a Carate è di 60-70 utenti al giorno: quando sono state contattate le divisioni di Monza e Desio sono arrivate le disponibilità dal momento che preventivare circa il 30 per cento di accessi in più al giorno non crea problema. E’ stata fatta scelta strategica di chiusura totale, e non parziale, per velocizzare i lavori: diversamente i tempi si sarebbero dilatati oltre i sei mesi comportando sì i disagi per l’utenza. Il Pronto soccorso sarà potenziato così come anche il presidio: si sta puntando su assunzioni di figure mancanti come lo pneumologo e il cardologo, sfruttando i concorsi. L’ipotesi di declassare l’ospedale e di non mantenerlo come struttura per acuti non è nemmeno presa in considerazione: i posti letto sull’area territoriale di competenza - ha concluso - sono già sottodimensionati e Carate continuerà a garantirli».

Non soddisfatto della risposta, Pipino ha invitato il sindaco a riferire per iscritto da Regolamento e a rispondere in maniera esaustiva a tutte le richieste formulate.

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