Beffa

L'ex Villa del Prefetto costerà 3,8 milioni ai contribuenti

Monza deve pagare i lavori di ristrutturazione del 2009 anche se la struttura oggi è inutilizzata

L'ex Villa del Prefetto costerà 3,8 milioni ai contribuenti
Pubblicato:

Sembra una beffa, ma purtroppo è la realtà. Il Comune di Monza si è ritrovato un immobile come la Villa di rappresentanza del Prefetto che difficilmente potrà essere riconvertita e destinata a nuova funzione e dovrà pure sborsare 3,8 milioni di euro allo Stato.

La beffa della Villa del Prefetto inutilizzata

Tutto risale a quando Villa Fossati Lamperti in via Casati 9 fu indicata come sede di rappresentanza della Prefettura alla nascita della Provincia di Monza e Brianza. La Villa (adibita ad appartamento del Prefetto e accoglienza per il presidente della Repubblica se ne avesse avuto bisogno) fu concessa nel 2007 dal Comune di Monza e fu stabilita una concessione di 40 anni con un canone di 140mila euro a fronte di un suo ammodernamento per uso di rappresentanza. Il Ministero dell’Interno nel 2013 definì i lavori in 3,8 milioni, ma poi ne furono spesi 5,9.

«I lavori eseguiti furono controllati dal Comune e la somma individuata venne corrisposta dal concessionario - ha precisato giovedì in Consiglio comunale l’assessore al Bilancio Egidio Longoni - Le 140mila euro all’anno sarebbero state il canone, ma poi la Prefettura si è trasferita in via Montevecchia e il 31 gennaio 2022 si è sancita la fine della convenzione e l’immobile è stato riconsegnato».

Risoluzione anticipata

Oggi però il Ministero chiede la restituzione di 3,8 milioni di euro da parte del Comune di Monza per la risoluzione anticipata (i lavori eseguiti avrebbero dovuto essere ammortizzati in 40 anni e il Comune ora è costretto a rimborsare la quota che manca a coprire la spesa totale dell’intervento di ristrutturazione che fu pagato dallo Stato).
Ora due milioni saranno dati e 1,8 milioni saranno trattenuti in attesa di perizia. «Grazie all’intermediazione del sindaco stiamo lavorando per non riconoscere tutta la somma», ha ammesso Longoni.
Resta poco percorribile anche l’ipotesi di mettere l’immobile all’asta.

Sdegno in Consiglio comunale

Unanime lo sdegno del Consiglio comunale, anche se l’opposizione si è astenuta (solo Paolo Piffer di Civicamente ha dato voto contrario) e la maggioranza ha votato a favore, con questa motivazione espressa dal capogruppo Angelo Imperatori (Pd): «I soldi che noi mettiamo responsabilmente li stiamo togliendo alla collettività, votiamo a favore perché sappiamo che non si poteva fare altrimenti».

Oltre al danno la beffa perché- come ha ricordato Longoni - «le Amministrazioni centrali dello Stato devono parecchie somme al Comune di Monza, ad esempio gli oltre 13 milioni di euro delle spese legate ai Tribunali (spese giudiziarie che ci siamo accollate con personale nel tempo) mai riottenute».
Intanto il consigliere comunale di MonzAttiva Sergio Visconti ha chiesto la riparazione del muro di cinta della residenza, danneggiato l’anno scorso dalla caduta di un albero. «Siamo al punto in cui c’è la determina per individuare la ditta che ripristinerà il muro di via Ampere e spero che entro metà giugno i lavori possano iniziare», ha promesso Longoni.

Seguici sui nostri canali
Necrologie