L'ipotesi del ricorso al Tar aleggia sul cantiere "infinito" della piazza
I negozianti di piazza Garibaldi non hanno dubbi: "Se si scava, per noi potrebbe essere davvero la fine"
L'ipotesi è quella di ricorrere al Tribunale amministrativo regionale. A Lissone, ancora una volta, sono i commercianti a far sentire la loro voce.
L'ipotesi di un ricorso al Tar
«Se si scava per realizzare i box per noi sarà la fine». E’ questo l’allarme lanciato dai commercianti (ma anche dei residenti) di piazza Garibaldi alla luce della notizia - raccontata dalle colonne del Giornale di Monza anche la scorsa settimana - dell’asta per la vendita del palazzo mai concluso tra la piazza e via Baldironi.
E l’ipotesi di un ricorso al Tar potrebbe essere davvero dietro l’angolo.
Residenti e commercianti preoccupati
Ad essere preoccupati per futuro del cantiere "infinito" del palazzo mai completato in piazza Garibaldi sono soprattutto residenti e commercianti.
Abbiamo presentato un’istanza, indirizzata anche alla Procura, al Comune per ribadire alcuni concetti che già avevamo espresso con una petizione del dicembre 2020. Chiediamo che non si scavi per la realizzazione dei dieci box mancanti al condominio. Infatti una chiusura della piazza per permettere lo scavo (con contestuale rimozione dei parcheggi a raso, Ndr) metterebbe a rischio le attività commerciali.
Hanno spiegato negozianti, tra cui l’edicolante Cheabel Mariani, e residenti.
Si aspetta l'esito dell'asta
Venerdì scorso, salvo rinvii, la banca proprietaria dell’immobile avrebbe infatti chiuso i termini per la presentazione delle domande. All’appello mancherebbero dieci box a pertinenza delle residenze, rimesse che si sarebbero dovute realizzare al di sotto della superficie della piazza.
L’ipotesi di uno scavo sarebbe un danno economico grave per le attività, per questo vorremmo che la proprietà cercasse una soluzione diversa per la questione dei parcheggi - hanno continuato i commercianti - Piazza Garibaldi è una “piazza di servizio urbano” per negozi e residenti.
Gli abitanti - che in passato avevano anche sottoscritto una petizione - hanno sottolineato la necessità di recuperare i garage necessari «esternamente» al perimetro della piazza stessa. Attenzione è stata anche espressa circa i parcheggi destinati alle persone con disabilità.
Il progetto legato al futuro di Villa Reati
Oltre ai box (al momento ne sono stati realizzati solamente due), la nuova proprietà dovrebbe anche sistemare la piccola area verde nel retro della cappella di Villa Baldironi-Reati (di proprietà del Comune) e garantire il passaggio dal porticato che collegherà proprio piazza Garibaldi con l’accesso alla storica dimora nobiliare.
Sia scavare la piazza che, poi, cancellare i parcheggi potrebbe davvero essere un disastro. Piazza Garibaldi fa da sfogo anche per gli altri commercianti del centro e di piazza Libertà che è in gran parte già pedonale.
Hanno concluso i firmatari dell'istanza, protocollata lunedì 13 novembre anche in Municipio.
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