Primato negativo

Lissone «maglia nera» in Brianza: resta il comune più cementificato

Lo dicono i dati impietosi del nuovo rapporto «Consumo di suolo» dell’Ispra. L'assessore all'Urbanistica: «Con il nuovo Pgt si cambia passo»

Lissone «maglia nera» in Brianza: resta il comune più cementificato

Ancora una volta i numeri sono impietosi e fanno di Lissone il comune più cementificato non solo della provincia di Monza e Brianza (che a sua volta è al primo posto in Italia per percentuale di suolo artificiale), ma di tutta la Lombardia, con il 71,48 per cento del territorio coperto da cemento e asfalto. Lo dice il nuovo rapporto «Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici» presentato nei giorni scorsi dall’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e relativo al 2024.

Primato poco glorioso

Un primato poco glorioso che accompagna la città da tempo ormai, rafforzato lo scorso anno da altri 0,9 ettari di suolo «mangiato». Dal 2016 al 2024, come si vede nel grafico pubblicato sotto, la perdita di «verde» è stata costante, con un picco nel 2018 (1,1 ettari di suolo consumato) e un’unica «pausa» nel 2021, probabilmente figlia della pandemia da Covid-19 che ha rallentato i cantieri. Allargando lo sguardo al resto della provincia non c’è comunque da stare allegri: solo quattordici comuni su cinquantacinque hanno registrato uno «stop» al nuovo cemento lo scorso anno: dodici a saldo zero (Bellusco, Busnago, Camparada, Caponago, Cavenago, Correzzana, Mezzago, Ornago, Renate, Roncello e Veduggio con Colzano), due a saldo negativo (Misinto e Muggiò). Lo stesso all’Italia intera dove è stata registrata una crescita significativa di consumo di suolo rispetto al 2023 (+ 15,6 per cento): 83,7 chilometri quadrati di territorio trasformato in aree artificiali con un ritmo di 2,7 metri quadri al secondo, pari a quasi 230 mila metri quadri al giorno.
Per consolarsi, i lissonesi possono guardare a quei comuni della provincia che, sebbene meno cementificati rispetto alla città, nel 2024 hanno visto una crescita più corposa di nuove costruzioni. A partire da Carnate dove sono sono stati consumati ben 10,99 ettari di suolo. Il peggior dato a livello provinciale.

“Si cambia passo”

«Prendiamo atto dei dati del rapporto Ispra – ha affermato l’assessore all’Urbanistica Massimo Rossati – Se Lissone è al primo posto nella provincia di Monza e Brianza e nella “top ten” nazionale lo dobbiamo a scelte del passato. Oggi stiamo lavorando per limitare ulteriore consumo di suolo».
Due i fronti. Da una parte c’è la variante al Piano di governo del territorio in itinere che punta dritta a rafforzare i già stringenti vincoli in tema di edificabilità imposti dalla legge regionale 31 del 2014 e dal Ptcp della Provincia, dall’altra le nuove opere pubbliche. L’ultimo esempio in ordine di tempo è il progetto di riqualificazione di piazzale degli Umiliati presentato alla stampa settimana scorsa. Prevede una «lingua» di verde di 400 metri di lunghezza, con la rimozione di 3 mila 500 metri quadrati di asfalto.
«Stiamo ultimando i calcoli ma posso garantire che andremo a ridurre le previsioni edificatorie oltre le percentuali imposte da Regione (25 per cento) e Provincia (55 per cento), puntando sulla tutela del verde esistente e su progetti di rigenerazione urbana», ha annunciato.