“Abbiamo pensato di chiamarlo Grow.pop, dove pop sta per popolare: un menù pranzo accessibile a tutti ad un prezzo, appunto, popolare ma senza compromessi sul livello qualitativo che rimane ‘stellato’.” Così Matteo (chef) e Riccardo Vergine (maître di sala e sommelier), titolari del ristorante Grow di Albiate che a meno di due anni dall’apertura ha già guadagnato la stella Michelin, affermandosi anche come ristorante rivelazione del 2025. Matteo Vergine è infatti incoronato Miglior Young Chef Michelin 2025.
ll ristorante stellato lancia Grow.pop, il menù popolare ma senza compromessi
Grow lancia da oggi il suo menù Grow.pop, dove con una cifra tra i venticinque e trenta euro è possibile godere di un’esperienza culinaria stellata, con un servizio che ne permetta la degustazione anche nel breve tempo di una pausa pranzo. In carta, ma il menù cambia settimanalmente, piatti come l’”Assoluto di cavolfiore in cottura lenta alla brace” o la “Guancetta di cinghiale mais ed erbette selvatiche”, ma anche una popolare quanto superba pasta e fagioli.
“Siamo giovani, ci piace cucinare e amiamo servire al meglio i nostri commensali – spiega Riccardo, maître di sala – “La nostra cucina è un’espressione autentica del territorio che ci circonda. La ricca biodiversità lombarda dalla selvaggina frutto della caccia sostenibile, alle erbe spontanee, fino al pesce di lago è l’anima della nostra identità culinaria”
“E il menù Grow.pop – continua chef Matteo Vergine (28 anni) – è anche un po’ la nostra modesta maniera di dimostrare gratitudine non solo al territorio brianzolo ove abbiamo le nostre radici e al quale siamo ovviamente legatissimi, ma anche alle sue genti. Persone che peraltro incontriamo e viviamo quotidianamente”
“Siamo consapevoli che oggigiorno non tutti, se non per particolari occasioni, possono permettersi una cena completa stellata, fatta di tante portate e vini pregiati, quindi – spiegano i fratelli Vergine – siccome alla sera siamo di fatto sempre al completo, abbiamo deciso di aprire a pranzo offrendo un’esperienza, magari più condensata, ma che comunque rispecchia quella serale. Con l’unica differenza che il prezzo è, semplicemente, popolare”.
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La stella verde Michelin
Grow, che in meno di due anni dalla sua apertura, ha conquistato la Stella Verde Michelin per la sostenibilità (2023) e la Stella Rossa Michelin (2024), si contraddistingue per cucina ispirata allo stile trappeur, fatta di essenzialità, natura e cottura sul fuoco, ed è l’unico ristorante stellato in Italia a proporre, per tutto l’anno, una carta a base di selvaggina frutto della caccia
sostenibile, con variazioni di menù a seconda della stagione.
“La nostra cucina cerca di essere l’espressione del luogo in cui ci troviamo, la Brianza, e trova ispirazione nella cucina ‘trappeur’, praticata dagli esploratori nordamericani che tra il Settecento e l’Ottocento viaggiavano in terre sconosciute e cucinavano quanto trovavano in natura” spiega Riccardo Vergine.
Era una cucina semplice, essenziale, fatta di caccia, pesca e natura. In continua evoluzione così come le nuove terre che giorno dopo giorno si rivelavano per la prima volta agli scout. Dove le cotture avvenivano sul fuoco, elemento allora potente quanto vitale, che tutt’oggi è centrale nella cucina di Grow, caratterizzata appunto da cotture alla brace.
I fratelli Vergine sono peraltro anche molto richiesti per show cooking a più mani in altre città e paesi esteri, occasione nella quale, attraverso i loro piatti, si fanno ambasciatori della Brianza e delle sue virtù agroalimentari. O viceversa si fanno essi stessi promotori e organizzatori di serate internazionali, con chef affermatissimi nel proprio ristorante di via S. Valerio 4 ad Albiate, a pochi minuti di auto da Monza e una mezzoretta da Milano, come l’imminente evento a ‘quattro mani ’in sette serate per sette diversi chef italiani “Fire Soul, che per primo vedrà tra qualche giorno ospite lo chef stellato Gianluca Gorini, chef una Stella del ristorante daGorini (FC).