Lo sfogo del barista in lotta con il vicinato: «Sono stanco, non vogliono farmi lavorare»
Daniele Sala, titolare del «Ghe Sem», il locale al centro sportivo non ce la fa più
![Lo sfogo del barista in lotta con il vicinato: «Sono stanco, non vogliono farmi lavorare»](https://primamonza.it/media/2024/02/63177838-420x252.jpg)
«Sono disperato, nonostante ci siamo fatti in quattro per far funzionare il locale con discreto successo non è più possibile lavorare in quanto tutte le sere qualcuno chiama i carabinieri in orari normalissimi di lavoro perché dà fastidio la musica e poi il vociare della gente».
E’ lo sfogo di Daniele Sala, titolare da dieci mesi del locale «Ghe Sem», il bar del centro sportivo, che lancia un appello a una maggiore tolleranza.
Lo sfogo del barista in lotta con il vicinato: «Sono stanco, non vogliono farmi lavorare»
«Tutto quello che chiedo è di poter lavorare in tranquillità - sottolinea Daniele Sala - Ho fatto tanti sacrifici per aprire questo locale, che è diventato un punto di riferimento per tanti ragazzini che altrimenti non saprebbero dove andare. Ma purtroppo la musica e il vociare probabilmente danno fastidio a qualcuno che continua a chiamare i carabinieri e a mandare mail in Comune. In dieci mesi i Carabinieri sono venuti 36 volte e non mi hanno fatto un verbale. L’unica multa che ho preso di 500 euro è per non aver rispettato l’orario di chiusura: ho sbagliato e per questo chiedo scusa. Addirittura la scorsa settimana oltre ai carabinieri sono arrivate anche quattro pattuglie della Polizia stradale che hanno chiesto i documento a tutti i miei clienti: hanno trovato tutto in regola ma ciò danneggia l’immagine del locale».
"Siamo qui per lavorare"
«Non ce la faccio più, siamo qui per lavorare non per creare casini - aggiunge Daniele - Sono riuscito a creare un punto di incontro non solo per i ragazzi ma anche per gli anziani che si ritrovano ogni pomeriggio ma mi stanno mettendo i bastoni tra le ruote. Inoltre, ritengo sia uno spreco di risorse continuare a mandare forze dell’ordine a controllare il mio locale quando potrebbero intervenire su situazioni molto più gravi. Ho mandato una richiesta in Comune per prolungare l’orario di chiusura perché per noi è importante lavorare la sera: abbiamo tante spese da sostenere, altrimenti non stiamo in piedi».
A dicembre il Comune ha emesso un’ordinanza che vieta al locale «la diffusione di musica o l’utilizzo di strumenti musicali nelle aree esterne al locale dopo le 22 e all’interno dopo la mezzanotte per superamento dei limiti acustici dopo il sopralluogo di Arpa Lombardia».
«Ho persino scaricato una app che misura i decibel e ogni sera mi metto fuori per verificare se sono in regola - spiega il titolare - E non c’è mai un superamento dei limiti. Non ce la faccio più, ho messo tanto di quel tempo in questo locale ma mi devono dare la possibilità di lavorare».