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Lo sfogo del barista in lotta con il vicinato: «Sono stanco, non vogliono farmi lavorare»

Daniele Sala, titolare del «Ghe Sem», il locale al centro sportivo non ce la fa più

Lo sfogo del barista in lotta con il vicinato: «Sono stanco, non vogliono farmi lavorare»
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«Sono disperato, nonostante ci siamo fatti in quattro per far funzionare il locale con discreto successo non è più possibile lavorare in quanto tutte le sere qualcuno chiama i carabinieri in orari normalissimi di lavoro perché dà fastidio la musica e poi il vociare della gente».
E’ lo sfogo di Daniele Sala, titolare da dieci mesi del locale «Ghe Sem», il bar del centro sportivo, che lancia un appello a una maggiore tolleranza.

Lo sfogo del barista in lotta con il vicinato: «Sono stanco, non vogliono farmi lavorare»

«Tutto quello che chiedo è di poter lavorare in tranquillità - sottolinea Daniele Sala - Ho fatto tanti sacrifici per aprire questo locale, che è diventato un punto di riferimento per tanti ragazzini che altrimenti non saprebbero dove andare. Ma purtroppo la musica e il vociare probabilmente danno fastidio a qualcuno che continua a chiamare i carabinieri e a mandare mail in Comune. In dieci mesi i Carabinieri sono venuti 36 volte e non mi hanno fatto un verbale. L’unica multa che ho preso di 500 euro è per non aver rispettato l’orario di chiusura: ho sbagliato e per questo chiedo scusa. Addirittura la scorsa settimana oltre ai carabinieri sono arrivate anche quattro pattuglie della Polizia stradale che hanno chiesto i documento a tutti i miei clienti: hanno trovato tutto in regola ma ciò danneggia l’immagine del locale».

"Siamo qui per lavorare"

«Non ce la faccio più, siamo qui per lavorare non per creare casini - aggiunge Daniele - Sono riuscito a creare un punto di incontro non solo per i ragazzi ma anche per gli anziani che si ritrovano ogni pomeriggio ma mi stanno mettendo i bastoni tra le ruote. Inoltre, ritengo sia uno spreco di risorse continuare a mandare forze dell’ordine a controllare il mio locale quando potrebbero intervenire su situazioni molto più gravi. Ho mandato una richiesta in Comune per prolungare l’orario di chiusura perché per noi è importante lavorare la sera: abbiamo tante spese da sostenere, altrimenti non stiamo in piedi».

A dicembre il Comune ha emesso un’ordinanza che vieta al locale «la diffusione di musica o l’utilizzo di strumenti musicali nelle aree esterne al locale dopo le 22 e all’interno dopo la mezzanotte per superamento dei limiti acustici dopo il sopralluogo di Arpa Lombardia».

«Ho persino scaricato una app che misura i decibel e ogni sera mi metto fuori per verificare se sono in regola - spiega il titolare - E non c’è mai un superamento dei limiti. Non ce la faccio più, ho messo tanto di quel tempo in questo locale ma mi devono dare la possibilità di lavorare».

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