Cesano Maderno

Lo sfogo di una mamma: "Accendete l’area del tennis"

Sabrina Gregis chiede all’Amministrazione più punti luce al centro sportivo di via Po

Lo sfogo di una mamma: "Accendete l’area del tennis"
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«D’inverno, nell’area tennis, è buio pesto e occorre la luce della torcia del cellulare per vedere dove si mettono i piedi, a rischio storte alle caviglie». La segnalazione-denuncia è di una mamma, Sabrina Gregis, che frequenta il centro sportivo comunale di Cesano Maderno Mario Vaghi di via Po da anni con il figlio.

"Accendete l’area del tennis"

La cesanese segnala da alcuni anni al Comune, via mail e messaggi sui social, la mancanza di punti luce nella fetta del polo sportivo dei campi da tennis. E non demorde. «D’inverno, alle 17, quando è già buio, sul vialetto che costeggia i campi da tennis non si vede niente – spiega, inviando in redazione la fotografia scattata il 20 gennaio, che pubblichiamo - E’ pericoloso. Finché c’è il campo da calcio in fondo illuminato, ancora ancora un po’ si vede, ma se le luci del campo sono spente, sul vialetto che costeggia i campi da tennis, dove si fa lezione anche alla sera, è buio pesto. Ci sono buche dappertutto e quando piove e si riempiono d’acqua diventano trappole: noi adulti prestiamo attenzione, ovvio, ma ci sono anche tanti bambini piccoli che corrono. Aspettiamo che qualcuno si faccia male? Basterebbero due lampioni, non chiedo niente di più, giusto per non lasciare la zona completamente al buio. L’illuminazione è una questione di sicurezza».

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Non ci si può sedere

Oltre che la mancanza di punti luce nella zona dei campi da tennis, la cesanese segnala anche l’esigenza di sedute per tutti quegli adulti che, mentre bambini e ragazzi fanno gli allenamenti, sono costretti ad aspettarli senza possibilità di andare altrove. «Per chi deve aspettare un’ora i bambini ci sono solo due panchine, con la conseguenza che genitori e nonni stanno in piedi. O al massimo seduti sui vasi o sui panettoni di cemento. Al caldo torrido d’estate, senza poter comprare una bottiglietta d’acqua, e al freddo pungente d’inverno, senza nemmeno un caffè per scaldarsi».
Un disagio che si manifesta dalla chiusura del punto ristoro-bar all’ingresso del centro sportivo, diventata definitiva nel dicembre 2021 dopo mesi di aperture a singhiozzo durante la pandemia da Covid. «Il centro sportivo comunale di via Po è in una posizione bellissima, ed è davvero un polo sportivo in cui c’è di tutto, a livello di offerta - commenta Gregis - Chi è di Cesano può fare tranquillamente qui ogni disciplina sportiva senza dover andare fuori città, perdendo tempo e soldi nello spostamento. Un vero peccato ci siano questi disservizi».

L’Amministrazione: «Al lavoro per l’illuminazione, bar pronto ad aprire»

Tema noto agli uffici comunali e all’Amministrazione, quello della mancanza di punti luce nell’area dei campi da tennis del centro sportivo comunale Mario Vaghi di via Po. «Siamo ovviamente al corrente della situazione e faremo in modo di programmare un intervento perché per la prossima stagione invernale l’illuminazione di quella fetta di centro sportivo sia potenziata» spiegano l’assessore ai Lavori pubblici, Manuel Tarraso e l’assessora allo Sport, Rosanna Arnaboldi.

La chiusura del bar del centro sportivo dovrebbe avere invece i giorni contati. Nella struttura sono in pieno svolgimento i lavori che anticipano la riapertura (con nuova gestione) prevista per marzo. La conferma arriva dall’assessora al Commercio e al Patrimonio, Donatella Migliorino:

«Sono io la prima cesanese ad augurarmi che il bar riapra il più presto possibile. Capisco bene l’esigenza di chi frequenta il centro sportivo e il mercato del venerdì. Ma d’altronde, come Comune, concluso l’iter della gara per l’affidamento della nuova gestione, non possiamo intervenire sui tempi». La locazione avrà durata di sei anni. La chiusura del bar, iniziata negli anni segnati dal Covid e diventata definitiva a dicembre 2021, aveva sollevato non poche proteste sia tra i frequentatori del centro sportivo che tra gli avventori del mercato di Molinello, rimasti senza un punto di ristoro, di incontro e di relax.

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