A Monza

Lo sport alleato dei bimbi malati di tumore

'innovativo progetto del Centro Maria Letizia Verga ha conquistato la Commissione Europea

Lo sport alleato dei bimbi malati di tumore
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Sport ed esercizio fisico sono fondamentali per aiutare i bimbi affetti da patologie oncologiche. Il progetto studiato in tal senso dal Centro Maria Letizia Verga di Monza ha convinto la Commissione Europea.

Sport per aiutare i malati oncologici

A Monza - dove ogni anno vengono curati più di 90 nuovi bambini e adolescenti affetti da leucemia, linfoma o altre patologie del sangue - è stato sviluppato il progetto vincitore del Bando "FORTEe project" della Commissione Europea. Il progetto, appena partito, verrà finanziato con 700.000 euro, ha una durata di 5 anni e si concluderà nell’agosto del 2026.

Il progetto FORTEe è suddiviso in sette work packages e la Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma, sarà il leader del work package dedicato alla sperimentazione clinica. A dirigere il progetto il professor Andrea Biondi, direttore scientifico del Centro Maria Letizia Verga e la professoressa Adriana Balduzzi, pediatra e responsabile del centro trapianti. Il Centro di Monza è stato selezionato per la sua storia di eccellenza nella cura di giovani pazienti con leucemia, linfoma e altre patologie non oncologiche del sangue e per il progetto di ricerca già in atto sull’impatto dello sport e dell'esercizio di precisione nei pazienti. Altro centro italiano è l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, che partecipa al progetto per la parte di sperimentazione sui tumori solidi pediatrici.

Come funziona il progetto

“Siamo molto orgogliosi di questo importante riconoscimento che premia l’attività che stiamo portando avanti con grande impegno. Fino a pochi anni fa al Centro Maria Letizia Verga l’attività sportiva veniva proposta solo ai bambini a fine terapia e in buone condizioni di ripresa dalla malattia- ha spiegato Francesca Lanfranconi, medico dello sport e ricercatore in fisiologia dell’uomo del Centro Maria Letizia Verga - Visti i buoni risultati, oggi tutti i nostri pazienti affetti da emopatia maligna o sottoposti a trapianto di midollo vengono presi in carico nel percorso della Sport Therapy affinché possano beneficiare di un allenamento che si propone di mantenere efficienti muscoli, polmone, cuore e tutti gli organi che vengono stressati dalla terapia”.

Coinvolgerà 450 bambini

Saranno 450 i bambini, adolescenti e giovani adulti  con tumori del sangue o di organi solidi reclutati nei centri che aderiscono al progetto nei vari Paesi, con l’obiettivo di dimostrare che l’esercizio è sicuro e che, anzi, può essere di supporto alla terapia oncologica. Durante i trattamenti per tumore, infatti questa categoria di pazienti ha problematiche legate alla malattia, ai trattamenti per contrastare il tumore, alla forzata immobilità. L’esercizio fisico e lo sport, supervisionati e continuamente adattati alle condizioni cliniche di questi pazienti, sembrano essere un valido aiuto nel loro percorso di terapia. Tuttavia, non è ancora stato dimostrato definitivamente l’impatto dell’allenamento di precisione nei pazienti di questa età con patologia tumorale.

Lo scopo del progetto

Il progetto di ricerca FORTEe si inserisce in questo vuoto conoscitivo e vuole dimostrare che l’esercizio fisico e lo sport sono una terapia sicura e potenzialmente efficace per contrastare la fatica, mantenere forza, capacità aerobica, coordinazione ed agilità e per migliorare la qualità di vita di bambini e ragazzi. Inoltre, ci sono evidenze preliminari che una migliore efficienza dei sistemi che servono per svolgere esercizio fisico, come cuore, polmone, e sistema muscolo-scheletrico, possano sostenere il sistema immunitario nella lotta contro il tumore, in sinergia con i farmaci e trattamenti oncologi.

Da Sport Therapy alla Realtà aumentata

Dal 2017 è attivo a Monza il progetto di ricerca “Sport Therapy” che ha raccolto circa 400 pazienti, dai 18 mesi ai 22 anni, di cui il 25% sottoposto a trapianto di midollo osseo, per un totale di oltre 10.300 allenamenti. E l'obiettivo è anche andare oltre.  FORTEe, infatti, mira a aviluppare tecnologie digitali innovative, come la realtà aumentata, per incrementare la motivazione e il coinvolgimento dei pazienti. I pazienti iniziano il percorso della Sport Therapy all’esordio di malattia, a seguito di una visita medico-sportiva ed una valutazione delle caratteristiche di potenza aerobica, forza, stabilità e flessibilità, e proseguono anche oltre il termine delle terapie. A ciascuno viene prescritto un allenamento di precisione e individualizzato. Ogni giorno, a seguito di una consultazione multidisciplinare tra pediatra, medico dello sport, scienziato motorio e osteopata, l’allenamento viene adeguato all’andamento clinico del singolo paziente.

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Sport e allenamento

Coinvolti nel progetto ci sono oltre 15 professionisti tra medici dello sport, professionisti laureati in scienze motorie e osteopati. Tra questi, due professionisti, oggi adulti, che da bambini sono stati sottoposti a trapianto presso il Centro. Tra gli sport che i pazienti possono praticare ci sono il golf, l’arrampicata su una parete attrezzata, il calcio e la bicicletta senza pedali. Gli allenamenti si svolgono sia nelle camere di degenza del centro trapianti, del reparto di ematologia e del day hospital, sia negli spazi specificatamente dedicati all’attività, che sono la palestra, che ha una superficie di 160 mq, e la terrazza esterna, di 400mq,

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