L'attività chiude il 3 marzo

Lo storico colorificio chiude i battenti dopo sessant’anni di attività

Carlo Brambilla, il titolare, aveva cominciato a lavorare qui come garzone negli anni ‘70

Lo storico colorificio chiude i battenti dopo sessant’anni di attività
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Dopo oltre sessant’anni di onorata carriera, il mitico colorificio «Brivio» si appresta ad abbassare la saracinesca per sempre. Ancora qualche giorno e si chiuderà definitivamente un altro importante capitolo del libro di Bernareggio: pagine che hanno contribuito a scrivere la storia di una comunità che a fine mese saluterà in maniera definitiva una delle sue botteghe più longeve, testimone di epoche che oggi resistono solamente nella memoria collettiva.

Lo storico colorificio chiude i battenti dopo sessant’anni di attività

«Il 3 marzo sarà l’ultimo giorno, a distanza di 39 anni esatti da quando decisi di rilevare l’attività», dice Carlo Brambilla, 69 anni, la maggior parte dei quali trascorsi dietro il bancone del negozio di via Vittorio Emanuele II, prima come dipendente e poi come titolare. L’esercizio venne infatti aperto negli anni ‘60 da Vittorina Brivio e Pietro Spinelli, che spinti dal boom economico decisero di dare slancio al proprio spirito imprenditoriale. Nel 1977 l’ingresso di Brambilla, «avvenuto dopo il servizio militare, quasi per scherzo». E invece quella intrapresa un po’ per caso diventerà la sua strada.

«Ho iniziato come garzone che ero poco più che un ragazzo - racconta lui ripercorrendo la storia - Nel 1982 ci siamo trasferiti da una parte all’altra della via, ma lo spirito è sempre rimasto lo stesso. Quattro anni più tardi, poi, il passaggio di consegne, con la famiglia Brivio che decise di lasciare l’attività e io che fui veramente onorato di assumerne le redini. Era il 3 marzo del 1986: una data che ricorre anche a distanza di quarant’anni visto che lunedì prossimo, il 3 marzo, sarà l’ultimo giorno di apertura».

Una attività conosciuta da tutti

Una chiusura che non passerà inosservata in paese. Del resto è impossibile, per ogni bernareggese che si rispetti, non aver mai varcato la soglia di questo piccolo grande regno del colore e della tecnica, contraddistinto da professionalità e competenza, ma prima ancora da passione e cortesia: pilastri su cui Brambilla ha sempre fondato la propria attività.

«Nel nostro piccolo abbiamo costruito un pezzetto di storia, ma sarebbe stato impossibile senza le persone che ci hanno dato fiducia - prosegue Brambilla - Per me, e per chi mi ha preceduto, però non sono mai esistiti clienti, ma solo amici. Negli anni, in fondo, costruisci rapporti umani molto solidi con tutti, anche con le persone che ti chiedono anche solo un consiglio. Ecco, questo è l’aspetto che mi mancherà più di tutti, il rapporto diretto con le persone, di cui oggi forse ci stiamo dimenticando l’importanza».

Tanti e radicali i cambiamenti a cui il colorificio «Brivio» ha assistito nel corso della propria storia.

«Da qui abbiamo visto Bernareggio mutare e crescere nel tempo - dice ancora - La società è cambiata, così come i servizi, le abitudini di vita e anche di acquisto. E in questo scenario, purtroppo, a farne le spese sono spesso le piccole botteghe di una volta. E’ un peccato perché questo lavoro a me è sempre piaciuto e sarei andato avanti per altri trent’anni: ero partito per scherzo, ma poi è diventata una vera vocazione più che una professione».

E in quest’ultima settimana di apertura le emozioni che si palesano sono tante:

«C’è chiaramente malinconia, perché comunque si chiude un capitolo importante della mia vita, ma c’è anche tanta soddisfazione per quello che abbiamo saputo creare e mettere al servizio della comunità per oltre sessant’anni - chiosa Brambilla che ora si prepara a godersi la meritata pensione - Personalmente mi sento di ringraziare tutti coloro che sono stati parte di questa storia: dalle persone ai fornitori ai colleghi commercianti. Mi mancherà tutto questo, ma è stato davvero un bel viaggio»

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