Sanità

L'Oncologia "sfrattata" dall'ospedale di Carate Brianza

Al terzo piano del presidio sarà trasferita la Riabilitazione Cardiologica da Seregno, dove sono in corso lavori di ristrutturazione. Protestano i pazienti in cura che, dal 15 settembre, dovranno rivolgersi a Desio o a Vimercate

L'Oncologia "sfrattata" dall'ospedale di Carate Brianza
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Sono preoccupati e protestano i malati di tumore in cura nel reparto di Oncologia dell’ospedale di Carate Brianza.

Dal 15 settembre per sottoporsi a visite, controlli e terapie i circa cento pazienti dovranno rivolgersi a Vimercate oppure a Desio. La decisione è stata comunicata mercoledì dai vertici dell’Azienda in una riunione pomeridiana alla presenza anche del dottor Salvatore Artale, direttore della Struttura complessa di Oncologia Medica.

Trasloca da Seregno a Carate la Riabilitazione Cardiologica

Il motivo? L’avvio del cantiere per la riqualificazione dei locali del reparto di Riabilitazione Cardiologica a Seregno, che temporaneamente - e almeno per un anno - verranno appunto trasferiti negli spazi al terzo piano del monoblocco del presidio cittadino di via Mosé Bianchi su decisione della Direzione Strategica dell’Asst della Brianza.

Un’autentica doccia fredda per i malati che numerosi si sono rivolti al nostro Giornale per denunciare, disapprovandola senza mezze misure, la recente decisione di venire «trasferiti» nelle strutture di Vimercate o Desio. Per qualcuno, addirittura, sarebbe l’anticamera di uno spostamento che «potrebbe anche rivelarsi, alla fine, definitivo». Con tutti i problemi che ne conseguirebbero. I pazienti sono contrari a questo trasloco perché, dicono, per chi deve sottoporsi alle cure per combattere il cancro «sarà molto più scomodo dover andare fuori città».

«Sono in cura per un tumore al colon dopo avere sconfitto, anni fa, un altro cancro - racconta G.C., una donna malata residente a Verano Brianza - Mio marito non guida e mi ritrovo a dovere gestire visite e terapie da sola, con tutte le difficoltà che una decisione del genere comporta: ma qualcuno ha preso in considerazione le difficoltà di chi per sopravvivere deve recarsi in continuazione in ospedale?».

Ma c’è chi ne fa anche una questione di sensibilità e di responsabilità da parte della Azienda nei confronti dei pazienti: «Se al centro delle cure ci deve essere in primis il malato con quale senso di responsabilità si è scelto di traslocare proprio l’Oncologia dove ci sono pazienti fragilissimi? Se da tempo era programmata la riqualificazione dei locali della Riabilitazione Cardiologica a Seregno non si potevano studiare soluzioni diverse? - si sfoga un’altra giovane paziente - A Giussano, ad esempio, oppure in un’altra ala del vecchio ospedale dove un tempo c’era la Medicina e dove sono stati ricavati alloggi per i medici e uffici. Non era più logico chiedere un sacrificio a chi fortunatamente gode di buona salute? Questo trasferimento di fatto causa ulteriori difficoltà a persone già duramente provate dalla malattia».

La Direzione strategica dell'ospedale rassicura i pazienti

Sul fronte aziendale la Direzione strategica ha provato a rassicurare i pazienti: «Siamo ovviamente consapevoli che potranno esserci disagi - fa sapere l’Asst Brianza interpellata dal nostro settimanale - Si tratta però di un trasferimento temporaneo, legato ad esigenze strutturali finalizzate al miglioramento dei nostri presìdi. Abbiamo comunicato con un certo anticipo questa decisione, di modo che ci siano i tempi per valutare e per prendere in considerazione eventuali necessità speciali o logistiche dei singoli pazienti, che verranno suddivisi secondo un criterio di vicinanza rispetto ai due ospedali che li accoglieranno. Proprio perché pazienti fragili - hanno puntualizzato dai vertici dell’ospedale - verrà garantita in maniera assoluta la continuità terapeutica che diventa fondamentale anche sotto l’aspetto psicologico per quel legame di fiducia che si viene a creare naturalmente tra i malati e il personale medico e infermieristico. Assicuriamo piena disponibilità a valutare ogni singolo caso, qualora ci fossero situazioni di necessità speciali».

Della delicata vicenda è stato interessato anche il sindaco di Carate Brianza, Luca Veggian, (Forza Italia) che ha assicurato un confronto con la direzione del presidio dopo avere raccolto in settimana lo sfogo di alcuni pazienti oncologici.

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