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Lorenzo Redaelli trionfa e conquista l’Oscar dei videogiochi

Vince per la miglior narrativa «Mediterranea Inferno» del 29enne desiano

Lorenzo Redaelli trionfa e conquista l’Oscar dei videogiochi
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«Mediterranea Inferno» è il primo videogioco italiano a vincere all’Independent Games Festival: il sogno che si realizza di Lorenzo Redaelli e della casa di produzione Santa Ragione, che hanno vinto l’ambito «Oscar dei videogiochi», a San Francisco.

Lorenzo Redaelli trionfa e conquista l’Oscar dei videogiochi

«Per noi era già un traguardo quando abbiamo scoperto di avere ricevuto tre candidature», ha affermato Redaelli, 29enne di Desio, che da anni lavora come sviluppatore di videogiochi per la casa di produzione Santa Ragione. «Mediterranea Inferno» è stato infatti il primo videogioco italiano a competere per il riconoscimento del «Grand Prize» e il primo a ricevere più di una nomination.

«Si tratta di un premio molto ambito, il massimo che un gioco indipendente possa ricevere; quindi, per noi, è stato fin da subito surreale e bellissimo, ancora fatico a realizzarlo».

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Il videogioco, scritto e diretto interamente da Redaelli, racconta la storia di tre amici di vent’anni che dopo gli anni di isolamento causati dalla pandemia tornano a passare un’estate insieme, nel Sud dell’Italia. La vacanza però, non sarà serena come si aspettano, perché i tre ragazzi scopriranno di essere molto cambiati dopo le recenti esperienze.

Delle tre candidature, ricevute nelle categorie «Nuovo Award», «Seumas McNelly Grand Prize» e «Miglior Narrativa», Mediterranea Inferno ha trionfato proprio in quest’ultima, grazie alle sue atmosfere evocative e inquietanti, e alla storia coinvolgente. Redaelli non si trova alla sua prima esperienza: «Mediterranea Inferno» è infatti il suo secondo videogioco, preceduto da «Milky Way Prince – The Vampire Star», del 2020 e sempre prodotto da Santa Ragione.

Un videogioco con temi molto sensibili

«La cosa più bella dell’aver ricevuto questo premio è che lo abbiamo vinto con un videogioco che tratta di temi molto sensibili. Nella storia, infatti, parlo di salute mentale, di rapporti complicati, dei tempi difficili che stiamo attraversando, del trauma collettivo della pandemia; è stato un progetto davvero rischioso, e sono felice che sia stato capito e apprezzato fino a questo punto», ha affermato il desiano.
«Aver vinto a San Francisco ha dato a tutti noi la speranza che in futuro si possano trattare queste e anche altre tematiche nei videogiochi, e che si possa farlo in modo sempre meno infantile, con uno sguardo critico e maturo».

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