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M5, il sindaco sbotta: "Inaccettabile non arrivino almeno 3 fermate"

Sulla discussione su extracosti e lavori divisi in due lotti, interviene anche Pilotto

M5, il sindaco sbotta: "Inaccettabile non arrivino almeno 3 fermate"
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"Inaccettabile che a Monza non arrivino almeno tre fermate della M5. Deve esserci un equilibrio tra costi e benefici". Il sindaco di Monza Paolo Pilotto interviene sulla metro dopo le polemiche di queste settimane e il problema degli extracosti di 589 milioni di euro.

M5, la polemica dei lotti

Finora i sindaci di Milano, Monza, Sesto e Cinisello hanno lavorato assieme uniti per l’obiettivo del prolungamento della M5 da Bignami fin dentro la città di Monza (che avrebbe dovuto avere 7 fermate), tanto che gli incontri sono sempre stati frequenti e il dialogo non si è mai interrotto.
Ora però con gli extracosti, i soldi che mancano e lo spauracchio dell’avvio dei lavori in due lotti, sono probabili le prime frizioni.

Perché i territori coinvolti, Milano in primis - è evidente - hanno priorità diverse per la tratta. Se Milano ha più interesse per altre linee che toccano il suo territorio direttamente e Sesto non ha nascosto di essere pronto a chiedere subito la gara per il primo lotto fino a Bettola, quest’ipotesi non andrebbe affatto bene a Monza. E probabilmente neanche a Cinisello che si troverebbe tutto il traffico proveniente dalla Brianza alle porte e con un parcheggio di interscambio al momento inadeguato a far fronte alla pressione di due papabile linee, la Rossa quando mai sarà completata e ora anche la Lilla.

Il sindaco di Monza sulla M5

Davanti all’ipotesi di un primo lotto in partenza per realizzare solo la tratta fino a Bettola della M5 (che è più Cinisello che Monza), Pilotto mette subito le mani avanti: «Inaccettabile per Monza, che così sarebbe in squilibrio nel rapporto costi-benefici e non parlo solo di quelli economici, ma anche dell’impatto che avrebbe sul nostro territorio. Non dimentichiamoci che il deposito della linea sarà realizzato sul territorio di Monza a Casignolo e il prezzo da noi pagato è già alto».

Pilotto ribadisce che di ufficiale non c’è niente e che quella di un primo lotto fino a Bettola al momento è solo una congettura. «Ci vedremo coi tecnici, continueremo a lavorare assieme. Al momento ci sono 1 miliardo e 295 milioni sicuri per la linea, bastano per un lotto fino a dove? Se si parla di aspettare a vedere realizzate le ultime fermate, si può fare, non siamo sciocchi a dire di no, se si parla di un lotto fino a Bettola sarebbe un’ipotesi irrazionale che noi respingeremo con razionalità».

Almeno tre fermate

Pilotto mette le carte sul tavolo e parla chiaro: si può accettare che si parta con un lotto che faccia arrivare la Lilla fino alla stazione di Monza Fs, non che si fermi a Bettola. Su questo era già intervenuto anche Hq Monza paventandone i rischi.

Pilotto precisa: «Al momento non ci sono atti in tal senso, ma sarebbe improponibile che Monza debba mettere a disposizione l’area di interscambio al Casignolo per non avere subito nessun servizio per la città - ha aggiunto Pilotto - Un conto è pensare di realizzare un primo lotto con sole 3-4 fermate e le altre in un secondo momento, perché oggi anche a Milano si fa a blocchi per alcune linee, un altro è non avere alcun beneficio in tempi rapidi». Insomma, l’idea è che la Lilla arrivi almeno fino alla stazione centrale di Monza.
Ad oggi però è Milano il responsabile del procedimento, non sarebbe allora meglio un commissario governativo più imparziale come propone la Sassoli (vedi box a lato)? Pilotto frena: «Finora non è mai servito, abbiamo sempre trovato una sintesi e ritengo che ci sia margine per continuare così, sono ottimista in tal senso, ma se ci sarà un congelamento di posizioni, vedremo. Specifico però che non sempre il commissario è indice di neutralità».

Lavoro sinergico

Pilotto ha assicurato che si è sempre accelerato: “In questi anni l’Amministrazione Comunale di Monza ha lavorato costantemente con i responsabili tecnici di Milano e di Mm impegnati nella progettazione della linea M5. Abbiamo sempre scelto di privilegiare la continuità dei rapporti istituzionali, mantenendo altrettanto costanti contatti con i sindaci dei Comuni interessati, con la Regione, con il Ministero - in una logica di piena rappresentatività delle esigenze del territorio - con i consiglieri regionali e i parlamentari di ogni forza politica, considerando i suggerimenti e le richieste provenienti da associazioni e comitati. Ogni intervento è stato accompagnato dall’attenzione necessaria a definire al meglio il progetto, a non rallentare i procedimenti, favorendo intese ragionevoli anche sul piano dei costi".

L’iter seguito finora ha visto Monza presente ad ogni appuntamento, garantisce poi Pilotto. "Nei mesi antecedenti all’avvio del procedimento regionale di Paur (Provvedimento Autorizzatorio Unico), infatti, i tecnici comunali hanno offerto un contributo settimanale alla evoluzione del progetto e dopo la chiusura del Paur, avvenuta nell’estate 2024, hanno partecipato alle proposte di integrazione discendenti dalle stesse indicazioni successive".

 

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