Desio

Malato e senza lavoro, da due anni vive in un camper

La storia di Claudio Bonazza, costretto a passare le notti al gelo. A supportarlo il sindacalista Michele Quitadamo, che si rivolge ai Comuni: "Manca il coraggio di dare dignità a tante persone che vivono situazioni difficili".

Malato e senza lavoro, da due anni vive in un camper
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Claudio Bonazza, 63 anni, è originario di Bologna ma ha vissuto a Monza e poi si è spostato a Desio, dove da due anni vive in un camper, che ora è anche rotto.

Notti al gelo in un camper per un 63enne malato

A portare alla luce la sua storia è stato Michele Quitadamo, sindacalista dell’A.s.i.a. Unione sindacale di Base (Usb) Monza e Brianza, che ha segnalato la difficile situazione in cui vive. "Ho sempre cercato di mantenermi da solo, facevo il carrozziere - racconta Claudio Bonazza - Ho sempre aiutato gli altri, ma ora mi ritrovo in questa condizione". La sua vita è cambiata drasticamente dopo una serie di difficoltà personali ed economiche, aggravate dai problemi di salute: "A metà anno sono stato operato e ora sono costretto a passare le notti al freddo. Il camper è anche rotto e non mi posso permettere di ripararlo".

"Non riesco a sostenere i costi per l'affitto di un alloggio"

Le spese sono aumentate, non riesce a pagare l'affitto e deve affidarsi  ad amici per fare la doccia e per la spesa. Dopo avere  esaurito la Naspi, ora riceve l’assegno di inclusione: "Da ottobre prendo 182 euro al mese, è la prima volta che ricevo un sussidio. Ma con il lavoro saltuario che trovo non riesco a condurre una vita dignitosa, certamente non a sostenere i costi di una casa", spiega. Bonazza è una delle tante persone intrappolate in quella che viene definita "fascia grigia". "Si tratta di persone che, pur non essendo in condizioni di estrema povertà, non riescono a trovare una soluzione abitativa decorosa", evidenzia il sindacalista.

La battaglia per il diritto alla casa

"Nonostante ci siano case sfitte, l’emergenza abitativa resta un problema cronico -  aggiunge Quitadamo - A Desio ci sono solo due case disponibili per l’affitto, ma centinaia di persone ne fanno richiesta". La crisi è stata ulteriormente aggravata dalla pandemia: "Il Covid ha dato una grande stangata a chi già faceva fatica a sbarcare il lunario. I Comuni dovrebbero fare di più, ad esempio rimettere in gioco gli alloggi sfitti e collaborare con i privati", dice appellandosi alle Amministrazioni. Infine, per Quitadamo, serve un intervento politico deciso: "Non c’è la volontà di affrontare il problema dell’abitare. In altre città è lo stesso: manca il coraggio di dare dignità a tante persone che vivono situazioni difficili. Questa è una battaglia per il diritto alla casa, un diritto fondamentale che non può essere ignorato".

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