Seregno

Mariani ha denunciato l’ex ministro: «Nascosto il decreto di archiviazione»

Querela dell’ex sindaco dopo l’attività della Commissione Antimafia in Comune, che aveva escluso la presenza della mafia

Mariani ha denunciato l’ex ministro: «Nascosto il decreto di archiviazione»
Pubblicato:

Giacinto Mariani ha denunciato l’ex ministro dell’Interno, Marco Minniti. Il motivo? La mancata pubblicazione del decreto di archiviazione dell’indagine svolta in Comune a Seregno dalla Commissione Antimafia, istituita dopo l’inchiesta giudiziaria della Procura di Monza, nell’autunno del 2017, sulla presunta corruzione nell’urbanistica.

Mariani ha denunciato l’ex ministro: «Nascosto il decreto di archiviazione»

La clamorosa notizia è filtrata nei giorni scorsi, ma la querela «al dirigente e/o al responsabile del ministero degli Interni» è stata presentata dall’ex sindaco il 18 ottobre del 2019, presso la stazione dei Carabinieri di Roma-Macao. All’epoca proprio per l’indagine della magistratura monzese si era dimessa la Giunta Mazza, nella quale Mariani ricopriva la carica di vicesindaco.

Nell’ottobre 2017 la commissione Antimafia

Il 2 ottobre 2017 il Prefetto di Monza aveva istituito una Commissione d’indagine per accertare eventuali infiltrazioni mafiose nell’Amministrazione comunale, ma nella relazione del 24 aprile del 2018 «non evidenziava nulla di anomalo nella gestione del Comune e, conseguentemente, il ministro dell’Interno, Marco Minniti, decretava la conclusione del procedimento», si legge nella denuncia-querela di Mariani.

Il decreto, secondo quanto prevede la Legge, «avrebbe dovuto essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale entro cinque giorni dalla sua emissione, quindi entro il 15 maggio 2018». Invece, contesta l’ex primo cittadino della Lega, «non è stato mai pubblicato, ma è rimasto nascosto fino al mese di luglio 2018 per poi essere pubblicato sul sito internet del Ministero, tra l’altro di non facile reperimento».

Le elezioni comunali nel giugno del 2018

Nella denuncia Mariani ricorda che nel giugno del 2018 si sono svolte le elezioni amministrative, causate proprio dalle dimissioni della Giunta.

«Durante la campagna elettorale il candidato sindaco del Centrosinistra e i suoi collaboratori hanno puntato il dito sulla vecchia Amministrazione, accusandola di collusioni mafiose» e simili affermazioni, sostiene Mariani, hanno portato al successo del Centrosinistra. «Tale fatto appare molto peculiare in quanto in quel periodo (maggio 2018) il Ministero dell’Interno era rappresentato da un esponente del Centrosinistra - si legge ancora nella denuncia – Non si comprende quindi la mancata pubblicazione del decreto di archiviazione se non la volontà di non far sapere durante la campagna elettorale e le elezioni comunali che non vi erano infiltrazioni mafiose in Comune». Mariani, primo cittadino dal 2005 al 2105, la definisce «una gravissima lesione di tutti i cittadini» che, alle elezioni di cinque anni fa, «si sono sentiti prendere in giro e hanno votato “condizionati” da una presenza di infiltrazioni mafiose inesistenti solo perché qualcuno ha deciso, in violazione di legge, di non pubblicare il decreto di archiviazione sull’indagine in Comune».

L’ipotesi del reato di abuso d’ufficio

Per questo motivo l’ex primo cittadino, assistito dal legale Massimiliano Redaelli del Foro di Monza, ipotizza il reato di abuso d’ufficio del ministro dell’epoca, «probabilmente per favorire il proprio partito politico» e «provocando un danno ingiunto ai candidati dei partiti politici diversi dal Centrosinistra, che si sono visti additare l’etichetta di “mafiosi” per tutta la campagna elettorale, quando in realtà già dal maggio 2018 vi era la certezza delle totale assenza di infiltrazioni mafiose in Comune».

«Continui sfottò, ingiurie e umiliazioni»

Mariani si ritiene anche personalmente danneggiato, per i «continui sfottò, ingiurie e umiliazioni varie sia a mezzo stampa, striscioni sui ponti e tramite internet a causa delle presunte infiltrazioni mafiose, risultate poi ovviamente inesistenti».

Interpellato sulla vicenda, Giacinto Mariani - candidato sindaco del Centrodestra alle imminenti elezioni comunali - ha così motivato la clamorosa denuncia del 2019, di cui al momento non si conosce l’eventuale seguito giudiziario presso la Procura di Roma:

«L’ho fatto in qualità di ex sindaco e di cittadino, perché i nostri avversari politici hanno cavalcato il tema della mafia durante la campagna elettorale dell’epoca e per tutto il mandato. Il sindaco, in tutti i modi, deve difendere l’onorabilità e l’immagine della città: bisogna dire che Seregno non è la città della mafia. Invece Rossi, alla bisogna, ha fatto finta di niente».

Seguici sui nostri canali
Necrologie