Traguardi

Mario 100 candeline, Angela ben 102. Auguri ai centenari di Oreno

Mario Motta ha scritto la storia di Oreno sotto tanti punti di vista. Angela Lavelli invece ha tenuto aperto per diversi anni un negozio in paese.

Mario 100 candeline, Angela ben 102. Auguri ai centenari di Oreno
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Non ha perso l’entusiasmo e la lucidità di un tempo Mario Motta, storico cittadino di Oreno, che domenica ha spento 100 candeline.

Ha scritto la storia di Oreno Cento candeline per Mario Motta

Storico non solo per il traguardo del secolo vissuto nella frazione di Vimercate, ma proprio per il ruolo avuto nella ricostruzione della storia locale; passione, questa, che con il tempo l’ha reso memoria vivente del quartiere, cristallizzata nelle pagine di numerosi articoli e libri scritti di suo pugno.

Mario, che ha perso da piccolo mamma Rosa e papà Gaetano ed è cresciuto con la sorella Vittorina, prima di diventare un punto di riferimento non solo per la famiglia, ma per tutta Oreno, aveva iniziato giovanissimo come semplice operaio nell’azienda motociclistica Gilera di Arcore, viaggiando addirittura in Argentina per lavoro, per poi passare dall’officina alla scrivania sino alla pensione, arrivata nel 1978.

Dopo aver combattuto in Sicilia durante la Seconda Guerra Mondiale, gli Anni ’60 hanno progressivamente visto Mario affermarsi nella frazione vimercatese, iniziando dalla veste di consigliere comunale con la vecchia Democrazia Cristiana, grazie alla quale Motta ha «contribuito a dotare Oreno del primo ufficio postale».

Ma non solo, visto che la passione per la storia locale e per la sua comunità hanno nel tempo portato l’uomo a diventare direttore della compagnia filodrammatica della frazione, oltre che a curare l’archivio della parrocchia di San Michele. Tutto senza dimenticare che fu tra i primi ad immaginare nel 1966 l’esistenza di un Circolo Culturale a Oreno – promotore della famosa Sagra della Patata – con la missione di aggregare tutti coloro che avevano a cuore il piccolo borgo medievale; proprio i soci del Circolo, attualmente guidato dalla presidentessa Mara Balconi e dal presidente onorario Angelo Mauri, hanno approfittato della ricorrenza del compleanno per riconoscere Mario Motta ufficialmente socio onorario del Circolo e per consegnargli la preziosa tessera numero uno, ristampata per l’occasione.
Sì perché, come spiega Mauri, «Mesi fa siamo venuti a conoscenza di un aneddoto particolare, ossia di come nel 1966 il primo presidente del circolo Anchise Bighi avesse redarguito Motta per essersi stampato da solo la prima tessera, fatto che portò Mario ad uscire dal Circolo per moltissimi anni, pur continuando a viverne i valori e condividendone tutte le iniziative». «Ho amato il Circolo forse come nessun altro» ha detto infatti il centenario sabato pomeriggio scorso, nella sede di via Piave 22 dove è stato festeggiato da amici e parenti, allietati per due ore dai racconti lucidi e intensi di emozione di Mario, che da bravo ricercatore e storico non ha mancato di ricordare ai presenti: «Voi sarete presenti nel 2038, quando Oreno compirà 2000 anni».

Gli auguri dell'Amministrazione comunale

A spegnere le tantissime candeline con lui anche l’assessora Maria Teresa Foà, che ha portato gli auguri e i saluti di tutta l’amministrazione comunale: «Auguri a un uomo dal cuore grande, che ha messo sempre davanti a tutto e a tutti il bene comune». Domenica la festa è proseguita nella chiesa di San Michele con la celebrazione di una Messa solenne presieduta da don Eugenio Calabresi, al termine della quale è stata consegnata al festeggiato una targa di auguri e ringraziamento a nome della parrocchia, per aver scritto la storia di Oreno. E tra i regali più graditi non ne è mancato uno singolare, «una clessidra, di buon auspicio per il mio tempo futuro».
Il neo centenario, domenica mattina, ha partecipato alle messa nella parrocchia di Oreno dove ha ricevuto una targa da parte della parrocchia a nome di don Eugenio Calabresi tra gli applausi dei presenti. Al termine della celebrazione eucaristica non poteva mancare un momento di festa in oratorio.

Centodue primavere per nonna Angela

Oreno si conferma terra fertile e simbolo di longevità. La decana di Oreno, Angela Lavelli, ha spento 102 candeline domenica scorsa 16 Luglio.

I festeggiamenti si sono svolti alla Torrazza di Caponago dove circa una trentina di parenti si sono riuniti per celebrare l’incredibile traguardo. Circondata d’amore e d’affetto da parte delle sue figlie Vittoria, Luisa Frigerio (ricordando anche Giuseppina che non c'è più), dai suoi nipoti Luca, Silvia, Elisa e Davide, dai cugini e molti altri la donna vanta ancora di un incredibile stato di salute. Nata e cresciuta ad Oreno da una famiglia di contadini e fabbri, la giovanissima Angela era solita recarsi nel centro di Vimercate insieme al padre per vendere attrezzi e strumenti del mestiere agli agricoltori e ad altri mestieranti che frequentavano il mercato il venerdì.
Successivamente trovò occupazione nella storica tessitura di Via Galbussera dove rimase fino al 1945, per poi sposarsi con Ambrogio Frigerio.
Per alcuni anni si occupò interamente alla cura della sua casa e della sua famiglia, fino a quando qualcosa cambiò: lo spirito imprenditoriale prese il sopravvento.

L'esperienza in negozio

Nei primissimi anni ’50 la donna aprì un negozio di casalinghi e giocattoli in via Isonzo che rimase attivo fino al 1962, quando i due coniugi decisero di abbassare le serrande. Angela tornò ad occuparsi della sua splendida famiglia, restando accanto al marito fino alla sua scomparsa nel 1991.
Oggi, è una mamma e una nonna amorevole e affettuosa, circondata dal calore dei suoi cari. «Mia mamma è ancora molto attiva: legge i giornali, si informa di politica – ha spiegato, orgogliosa la figlia Vittoria – Inoltre si occupa ancora delle faccende domestiche: pulizie, ordine, lavori di sartoria. Ogni tanto l’ha aiuta una donna nei lavori più pesanti, ma per il resto vuole sempre fare tutto da sola».
«Per il suo stato di salute basti pensare alla lettura e a cucire – ha continuato – Tutto senza occhiali! Cucina molto bene ed è sempre pronta a partire per una gita o un weekend fuori città».
Durante la festa, nonostante non fosse presente una delle nipoti della nonna Angela che spera sempre di rivedere presto, perché partita per Los Angeles, può vantarsi dei numerosi regali ricevuti: fiori, tanto affetto e grappe.
«Molti chiedono qual è il suo segreto per essere arrivata a quest’età in queste condizioni – ha concluso – Lei risponde che è la grappa». Insomma, una donna amorevole, dolce e premurosa che ha lasciato un importante segno e storia nella città di Oreno.

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