Marta continuerà a fare del bene con l'associazione che porta il suo nome
Ieri, venerdì, al teatro Manzoni, lo spettacolo benefico in memoria della monzese morta a soli 15 anni
Hanno fatto in modo che "dalle spine nascessero fiori". Perché lei la vita la amava immensamente e ora il suo nome continuerà a fare del bene.
Marta continuerà a fare del bene
Dal mare di dolore per la perdita di Marta Roncoroni, studentessa monzese morta il 20 dicembre a soli 15 anni a causa di un'emorragia cerebrale causata da un tumore che non aveva mai manifestato sintomi, è nata un'associazione senza scopo di lucro, strettamente legata all'ospedale San Gerardo (dove la giovane è stata ricoverata), che ha come obiettivo quello di supportare i pazienti con danni neurologici acuti, i loro famigliari e i medici e gli infermieri del reparto. E si comincerà proprio col sostenere la formazione dei professionisti della Terapia Intensiva che già a partire da aprile prenderanno parte a stage o master presso strutture d'eccellenza come il Gaslini di Genova, il Policlinico Gemelli di Roma e il Meyer di Firenze.
Nasce l'associazione a lei intitolata
Ad annunciarne la fondazione sono stati la mamma e il papà della 15enne, Giovanni Roncoroni e Sara Tassetto, insieme al direttore della Terapia Intensiva dell'Irrcs San Gerardo il professor Giuseppe Citerio e ai medici e agli infermieri che si sono presi cura di Marta, dal palco di un teatro Manzoni di Monza che ieri sera, venerdì 22 marzo 2024, è riuscito a malapena a contenere le tantissime persone che hanno voluto stringersi intorno a loro e assistere al doppio spettacolo dedicato alla giovane dal titolo "Amate immensamente la vostra vita". Oltre un migliaio gli spettatori, tra i quali anche il sindaco Paolo Pilotto e parte della Giunta che ha concesso l'utilizzo del teatro a titolo gratuito.
L'annuncio durante lo spettacolo benefico
Sul palco le bravissime ballerine e i bravissimi ballerini della scuola di danza Les Petites Etoiles di Monza diretta da Marzia Lorenzo che ha conosciuto la 15enne perché quando era piccola ha frequentato la sua scuola di danza. Spettacolari coreografie che hanno fatto da cornice alle parole di Marta, la cui voce è stata data da sei delle sue più care amiche che hanno recitato i testi scritti dal padre. Spezzoni di vita, fotografie dei momenti di felicità, in vacanza o con le amiche, ma anche frammenti di quegli ultimi 40 giorni di vita, trascorsi nel reparto di Terapia Intensiva Neurochirurgica. I suoni dei macchinari, il respiratore che scandiva il tempo, ma anche lo strettissimo legame che si è creato con medici e infermieri, "che sono diventati la nostra seconda famiglia", hanno spiegato Giovanni e Sara dal palco, insieme al figlio Niccolò, che a soli 12 anni ha dovuto affrontare la perdita di quella sorella che tanto adorava. Per 40 giorni Marta ha lottato, insieme ai medici, agli infermieri e alla sua famiglia, rimasta accanto a lei giorno e notte.
Raccolti quasi 200mila euro
Ed è proprio per aiutare l'ospedale che, poco dopo la scomparsa di Marta, la famiglia aveva avviato una raccolta fondi su GoFundMe che ora ha superato l'incredibile cifra di 175mila euro cui si va ad aggiungere il ricavato delle vendite del biglietto dello spettacolo di venerdì. "Sappiamo che le cure per Marta sono costate molto di più - ha spiegato Giovanni Roncoroni - Ma le donazioni hanno raggiunto un traguardo enorme, che merita tutto il nostro rispetto. Abbiamo superato i 175mila euro a cui aggiungeremo quello che abbiamo raccolto questa sera. E abbiamo raccolto qualcosa di significativo, visto che ci sono stati 1.300 spettatori. Oltre alla volontà di organizzarci al meglio, garantendo la massima trasparenza nella gestione di queste risorse, volevamo anche che ciò avesse un seguito, che non si esaurisse in questa prima fiammata. L'idea è stata quella di costituire un'associazione intitolata a Marta senza scopo di lucro, il cui intento è quello di supportare i pazienti con danno neurologico grave, come Marta, supportare i loro famigliari e la formazione in ambito neurianimatorio, soprattutto pediatrico. Per noi medici e infermieri sono stati fondamentali ed è per questo che, col professor Citerio, abbiamo pensato di cominciare col sostenere la loro formazione".
Si comincia con la formazione di medici e infermieri
"L'idea di fondare un'associazione riprende le parole di Marta che abbiamo sentito durante lo spettacolo: le spine che pungono continuamente il cuore della famiglia, devono diventare dei fiori - ha affermato il direttore Citerio - Abbiamo pensato all'associazione per mantenere nel tempo la memoria di Marta e per continuare insieme a fare azioni concrete. Per quest'anno abbiamo deciso di investire parte di quanto raccolto nel capitale umano, nella formazione dei medici e degli infermieri che hanno lottato per Marta e che andranno in strutture d'eccellenza per riportare da noi ulteriori competenze. Faremo poi molto altro, questo è solo l'inizio".