Aicurzio

Matteo sale in vetta alla Georgia

Il 34enne scalatore di Aicurzio ha conquistato la cima del Kazbek, vulcano dormiente al confine con la Russia.

Matteo sale in vetta alla Georgia
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È rientrato domenica sera da T'bilisi il 34enne di Aicurzio Matteo Colnago, alpinista per passione che due settimane fa è volato in Georgia con una spedizione per scalare sino alla vetta il Monte Kazbek, un vulcano dormiente di 5.047 metro di altitudine sul confine con la Russia.

Matteo sale in vetta alla Georgia

Un’avventura durata 10 giorni, tra l’acclimatamento a partire dai 1.500 metri e l’arrivo al campo base: «Sono partito alle due di notte insieme a due ragazzi tedeschi, e per arrivare in cima abbiamo impiegato circa 7 ore delle 9 previste».
Colnago non è nuovo a imprese del genere, e tra le sue conquiste vanta già due cime himalaiane, il Mera Peak e il Chulu Est, entrambi con la vetta che sconfina i 6.000 metri: «Anche se più bassa rispetto alle montagne del Nepal, questa scalata presentava maggiori difficoltà tecniche, e un percorso misto di ghiaccio, neve e roccia».
L’ultimo tratto di salita poi, dai 4.700 fino ai 5.050 metri, era da fare tutta in arrampicata. Per riuscire in questa impresa (ma lo stesso è accaduto per le altre) Matteo è stato in costante allenamento tra palestra, corsa ed escursioni sui monti casalinghi per circa quattro mesi: «C’è sempre una preparazione propedeutica fisica, tecnica e mentale - spiega l’alpinista - Nell’ultimo periodo mi ero concentrato sulla quota, per migliorare la respirazione».
Ma di cosa è alla ricerca un giovane quando decide di sfidare la gravità salendo fino al cielo? «Non si tratta tanto di adrenalina - chiarisce Matteo - E’ una formazione continua, ma soprattutto dal punto di vista mentale. Una sfida ai miei limiti».

Il libro dell'alpinista

Aspetto che racconta bene anche nel suo libro, «L’atleta combattente. La disciplina sportiva come via spirituale»: «A dare valore aggiunto in qualsiasi performance sportiva è la preparazione psicologica, e la capacità di raggiungere la piena consapevolezza e presenza di se stessi, oltre che la gestione delle emozioni. I limiti mentali li poniamo solo noi». Consigli e pensieri che rappresentano un ottimo addestramento anche per la vita quotidiana: «Adoro in particolare l’alta quota perché lì rimane solo l’essenza di ciò che sei davvero, tutto il superfluo viene cancellato - continua l’alpinista - Cadono tutte le maschere, e tutto emerge nella maniera più autentica». Instancabile, Matteo ha già pensato alla prossima avventura: «Mi piacerebbe esplorare ancora l’Est Europa, soprattutto il Kirghizistan».

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