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Meda dice no alla violenza: panchina rossa al liceo Marie Curie e cerimonia al Polo

Il sindaco Luca Santambrogio: "Contro la violenza bisogna fare rumore, non silenzio".

Meda dice no alla violenza: panchina rossa al liceo Marie Curie e cerimonia al Polo
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Un fiore rosso, «per Giulia e le altre». Lo hanno posato volontari e volontarie del Circolo XX Settembre di Meda sulla panchina rossa nel parco di piazza Cavour. Un gesto simbolico, per manifestare la loro vicinanza a Giulia Cecchettin, la 22enne veneta uccisa dal suo ex, e a tutte le vittime di violenza. Proprio come quello dell’Associazione cittadini quartiere Polo e dei bambini di 5A della scuola primaria di Meda Sud, che hanno posizionato un mazzo di fiori e un messaggio per Giulia e le altre accanto alla panchina rossa a forma di cuore nel parco Beretta Molla.

La panchina rossa nel parco di piazza Cavour

Cerimonia attorno alla panchina rossa al Polo

Attorno a questo arredo ricco di significato in tanti si sono riuniti sabato pomeriggio per l’inaugurazione della targa donata dall’Amministrazione comunale, con incisa una frase della grande poetessa Alda Merini: «Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise, solo perché donne». L’assessore alle Politiche femminili Mara Pellegatta ha ricordato le figure di Artemisia Gentileschi, la pittrice vittima di stupro, e di Franca Viola, la prima donna a rifiutare il matrimonio riparatore, per poi ripercorrere le tappe fondamentali con cui la legge italiana ha inasprito le conseguenze per i reati di stalking e violenza. Ha ringraziato l’Associazione di quartiere per «questa panchina a forma di cuore, che trasmette un significato profondo: la violenza si combatte solo con l’amore».

Luisa Brusa: "Ognuno di noi può fare qualcosa"

«Non è con una panchina che si può estirpare la piaga dei femminicidi, ma ognuno di noi può impegnarsi per migliorare la situazione - ha aggiunto Luisa Brusa, presidente dell’Associazione - Voi uomini dovete portare rispetto a noi donne, perché senza le donne non sareste al mondo. E invito i genitori a dialogare con i figli, per cogliere i segnali di disagio».

Al liceo Curie posizionata una panchina rossa

La breve ma intensa cerimonia, che si è conclusa con la distribuzione di rose rosse a tutte le donne, è stata preceduta, al mattino, da quella organizzata dal liceo Marie Curie, ideata e concretizzata da alcune ragazze di quinta del classico e accolta con soddisfazione dalla preside Wilma De Pieri. Dapprima in auditorium le classi hanno partecipato a un momento di riflessione durante il quale un ragazzo ha spiegato quali sono i segnali di un amore tossico, mentre le ragazze hanno letto i nomi delle 105 vittime di femminicidio del 2023, letto una poesia molto toccante e distribuito ai compagni un nastro rosso da legare al polso.

La panchina rossa al liceo Marie Curie

Il sindaco: "Contro la violenza bisogna fare rumore, non silenzio"

Poi, alla presenza dei docenti, del sindaco Luca Santambrogio, del vicesindaco Stefania Tagliabue e dell’assessore Mara Pellegatta, nel giardino del liceo una studentessa ha intonato la canzone «Vietato morire» di Ermal Meta. Nell’area verde è stata posizionata una panchina rossa, «in modo che chiunque entri a scuola la noti subito», ha spiegato De Pieri, per poi posarvi un mazzo di fiori dicendo «A Giulia e a tutte le altre».

«Ringrazio voi ragazzi perché avete rotto un tabù - è intervenuto il sindaco - Quando il Governo ha chiesto un minuto di silenzio in tutte le scuole per Giulia voi avete voluto fare un minuto di rumore. E credo che il rumore sia lo strumento migliore per sensibilizzare sui femminicidi, perché il rumore suscita attenzione».

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