Una storia diversa da Seregno

Meglio fare l’artista che il calciatore

La prima mostra del 22enne Teme Sirigatti, nato in Etiopia e cresciuto in orfanotrofio, che ha preferito lo studio alla carriera sportiva.

Meglio fare l’artista che il calciatore
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"Quando è arrivato il momento di decidere, ho preferito l’arte al calcio". E’ la storia del 22enne Teme Sirigatti, ex «pulcino» nelle squadre giovanili dell’Inter, che ha concluso la sua prima mostra personale al museo Vignoli, dal titolo "Due vite in una vita". "Ringrazio tantissimo il Comune per l’opportunità - è il suo commento - E’ stata una esperienza impegnativa ma molto gratificante: ho creato un percorso ripercorrendo tutta la mia produzione finora: dalle sculture di tutti i tipi ai quadri e al design".

La storia di Teme Sirigatti, dall'Etiopia in Italia dove ora fa l'artista

Teme Sirigatti è nato ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia. I genitori sono mancati prematuramente e insieme alla sorella Fikirte, ha vissuto diverso tempo in orfanotrofio. "Tutto sommato ho dei bellissimi ricordi dell’Africa, dei colori, dell’atmosfera e delle relazioni, mentre ho dimenticato quasi del tutto la lingua ufficiale, l’amarico, molto difficile".
La vita in orfanotrofio non è stata semplice, senza "tutte le comodità che qui diamo per scontate. Ogni giorno è pieno d’incertezze".

Dopo l’incontro con i genitori adottivi, i seregnesi Antonia Trombetta e Francesco Sirigatti, non è più tornato in Etiopia: "Aspetto di essere pronto. In orfanotrofio non avrei mai immaginato tutto quello che ho trovato qui. Una delle prime scoperte, quando sono arrivato, è stato il mare che, spesso, ritorna nelle mie opere di design e nei quadri".

Meglio fare l’artista che il calciatore

In Italia aveva un sogno, giocare a calcio: "Ero ancora piccolo ma disegnavo sempre le scarpette e i impazzivo quando vedevo i giocatori in televisione. Così i miei genitori adottivi mi hanno accontentato. Ho iniziato al Vis Nova di Giussano, quando ancora ero troppo piccolo per scendere in campo durante le partite".
Qualche anno dopo, proprio durante una partita, lo avevano notato gli osservatori dell’Inter e da lì è iniziata l’avventura con la maglia nerazzurra. Ma alla proposta di entrare nella Primavera dell’Inter e iniziare a fare sul serio, il promettente calciatore ha risposto no.
"Non mi sono mai pentito di questa scelta. Il mondo del calcio è molto corrotto, ci vedevano solo come banconote, non come persone. E non avrei potuto studiare seriamente come volevo".
Già allora era appassionato d’arte: "Sono sempre stato curioso, disegnavo tanto, cartoni animati e molto altro. Alla scuola Moro ho realizzato l’opera vincitrice di un concorso e il manifesto di una mostra con i confini dell’Italia realizzati con un girotondo di bambini. I sogni cambiano e non mi pento della mia scelta".
Adesso l’obiettivo di Teme è un percorso al Polo formativo legno arredo e fare esperienza nel design industriale. Il suo futuro, senza il pallone...

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