Cesano Maderno

«Mi batto perché mio figlio Steven abbia gli stessi diritti di tutti i ragazzi»

L’appello di Deborah Scotti: più educatori all’oratorio feriale e telecamere nei luoghi di aggregazione

«Mi batto perché mio figlio Steven abbia gli stessi diritti di tutti i ragazzi»
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Un appello al Comune di Cesano Maderno perché il figlio Steven possa partecipare in libertà alle gite del prossimo oratorio estivo e con la stessa libertà possa frequentare la città. A lanciarlo Deborah Scotti, battagliera mamma di un 17enne affetto da sindrome di Down.

«Mi batto perché mio figlio Steven abbia gli stessi diritti di tutti i ragazzi»

«L’estate sembra lontana ma non lo è se si vuole trovare una soluzione» dice la donna, di professione educatrice nelle scuole di Desio. «Ogni anno, per mancanza di educatori professionali, sono obbligata ad andare in gita con mio figlio se voglio fargli vivere questa esperienza. Lo faccio perché mi spiacerebbe privarlo di uscite con mete bellissime in compagnia dei suoi coetanei, ma non è giusto, e penso a quei genitori che non possono fare lo stesso: se i ragazzi con bisogni speciali sono iscritti come chiunque altro al Grest hanno il diritto di frequentare con le stesse opportunità degli altri». Da qui l’appello al Comune, «che paga la cooperativa che mette a disposizione gli educatori qualificati», perché «si adoperi in anticipo per coprire i bisogni di tutti».

Servono anche le telecamere

All’Amministrazione comunale, mamma Deborah fa un altro appello: telecamere nei punti di ritrovo dei giovanissimi e centri di aggregazione. «Il Parco Arese e piazza Cozzi ad esempio sono frequentati da gruppi di ragazzini di 12-13 anni, bulli e indifferenti ai richiami degli adulti - spiega - L’ho sperimentato sulla mia pelle, quando Steven a fine novembre è stato accerchiato in piazza Cozzi da una decina di ragazzi e mi ha telefonato spaventato. Quando sono arrivata, di corsa, perché soffre di crisi epilettiche e avevo paura che stesse male, erano già scappati. In compenso ho preso la multa perché ho lasciato l’auto con le quattro frecce all’inizio della piazza pedonale tra le scuole King e D’Acquisto e i vigili che erano lì non mi hanno fatto sconti anche se gli avevo spiegato la situazione d’emergenza».

Per la donna, non nuova a battaglie per i diritti del suo Steven (nel 2008 aveva lottato perché il piccolo, che soffriva di apnee respiratorie, potesse fermarsi al nido anche per il sonnellino dopo pranzo) e ad appelli alle varie Amministrazioni comunali, le Politiche giovanili «non devono fermarsi ai proclami: servono risposte concrete all’emergente problema del disagio giovanile». Per i centri di aggregazione la donna lancia una proposta: «C’è la struttura dismessa dell’ex oratorio femminile o l’ex Binario vicino alla vecchia stazione ferroviaria. Il Comune potrebbe interessarsi: a Cesano manca un luogo per i ragazzi».

Le parole dell’Amministrazione «Tante le nostre proposte concrete per i più giovani»

Il sindaco Gianpiero Bocca invita mamma Deborah Scotti a contattarlo tramite gli uffici: «La riceverò, se vuole». E commenta: «Le Politiche giovanili sono al centro della nostra azione amministrativa. Abbiamo lanciato tantissimi progetti e iniziative dal nostro insediamento, l’elenco è davvero lunghissimo. Penso ad esempio alle azioni concrete del progetto “Generazioni connesse” del bando regionale “E-state e + insieme” dedicate ai minori, anche quelli con disabilità».
E sul tema sicurezza: «Nel 2024 la videosorveglianza del territorio sarà implementata insieme al rifacimento dell’illuminazione, che sarà interamente a led, ma le telecamere, purtroppo, fanno ben poco in situazioni come quella segnalata dalla signora Scotti: come Amministrazione puntiamo piuttosto alla prevenzione, all’educazione dei ragazzi e alla promozione del loro benessere facendo rete insieme a tutte le agenzie educative del territorio, dalle scuole agli oratori, dalle associazioni alle famiglie». Anche l’assessora alle Politiche sociali e alle Politiche giovanili, Cinzia Battaglia, non resta indifferente all’appello. E precisa: «Il Comune assegna un educatore di sistema per fare in modo di garantire l’inclusione dei minori durante il centro estivo negli oratori. Di concerto con le famiglie vengono valutati interventi ad hoc. L’attenzione non manca e non mancherà».

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