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Migranti arrivati, lunedì un Consiglio comunale aperto alla città

Attiva la struttura in via Monte Oliveto coi primi trasferimenti: ad oggi sono una trentina gli ospiti

Migranti arrivati, lunedì un Consiglio comunale aperto alla città
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Uomini soli, impegnati in percorsi di formazione e inserimento che già si trovavano nel sistema dell’accoglienza brianzola. È questo l’identikit dei primi migranti arrivati nel nuovo Cas di via Monte Oliveto a Monza che è stato attivato ufficialmente. E dato il fermento che la notizia ha sollevato sui cittadini, lunedì 26 febbraio 2024 alle 18:30  si terrà un Consiglio comunale dedicato all'argomento.

Il consiglio comunale sui migranti

La seduta si terrà come di consueto nella sala Consiliare del Palazzo Comunale di Monza in piazza Trento e  inizierà con l’intervento del sindaco Paolo Pilotto. Poi interverranno i consiglieri, a partire dai capigruppo. I cittadini potranno essere spettatori (fino ad esaurimento posti) ma non avranno diritto di parola e potranno cioè solamente ascoltare.

La seduta si può seguire anche da remoto dal sito del Comune di Monza (a questo link).

A chiedere di affrontare l'argomento erano state tutte le forze del Consiglio comunale dopo che era stata presentata e votata una mozione unitaria per chiedere di rivedere l'apertura (senza ovviamente successo).

L'arrivo dei  profughi

L’operazione sta quindi proseguendo come previsto. Non si tratta al momento di accogliere nella struttura i nuovi arrivi, come confermano anche dalla Prefettura, ma di avere una struttura di accoglienza in più sul territorio per «sgravare» un po’ quelle esistenti di Limbiate, Camparada e di via XX Settembre a Monza, che ultimamente stavano accogliendo sempre più persone proprio per la carenza di alternative nelle strutture ricettive di più grandi dimensioni.

Al momento i profughi sono una trentina, lontani dai 100 della capienza massima, ma anche dai 50 della minima prevista dal bando. L’assessore al Welfare Egidio Riva ha promesso però che continuerà a monitorare la situazione dopo le lunghe trattative del sindaco Paolo Pilotto con il Prefetto.

«Abbiamo ottenuto la garanzia che si dia la precedenza a persone impegnate in inserimenti lavorativi e in attività di formazione già sul territorio e che gli arrivi saranno graduali senza raggiungere la piena capienza - ha detto Riva - Io comunque chiederò all’Ats le relazioni sulle attività della giornata come previsto dal protocollo del 2016 per monitorare la situazione. Ovviamente i vincoli sono quelli imposti dal bando della Prefettura con la Cooperativa Intesa sociale, ma il sindaco ha anche ottenuto maggiori garanzie sull’ordine pubblico nella zona».

Più controlli delle Forze dell'ordine

Le Forze dell’ordine, su richiesta del sindaco (anche dopo la mobilitazione dei cittadini e della minoranza di Centrodestra), effettueranno infatti maggiori controlli dalla stazione fino alla zona di Triante dove si trova il centro di accoglienza, per la sicurezza di tutti.

L’immobile che ospita i profughi (che tra l’altro risulta in vendita per 2 milioni sul sito Immobiliare.it) potrà vedere collocati dai 51 ai 100 profughi che saranno accolti in 670 metri quadri circa con 12 stanze, su due piani fuori terra e un seminterrato, con una doccia ogni dieci persone e un locale per la socialità con una macchinetta per il caffè e le bevande calde. Condizioni che non sono per nulla piaciute a nessuno, tanto che il Consiglio comunale aveva cercato di fermare il progetto, ma senza risultato.
Nei criteri che si era data la Prefettura sul riempimento, comunque, c’è stata attenzione alle istanze espresse dalla città, dal sindaco e dal Consiglio comunale. La strategia quindi è quella di prediligere trasferimenti, non arrivando a utilizzare la struttura al massimo della capienza perché - ora come ora - non se ne ravvisa la necessità. «Lo spirito non era quello di far fronte ai nuovi arrivi, ma stante l’aumento progressivo delle persone ospitate nei centri di accoglienza, poterne razionalizzare la distribuzione in tutta la provincia», ha rimarcato la Prefettura.

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