Mimose per ospiti e lavoratrici delle case di riposo
A donarle una delegazione dello Spi Cgil Monza e Brianza in visita alle strutture di Monza.
Oggi, 8 marzo 2022, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, una nutrita delegazione dello Spi Cgil Monza e Brianza ha voluto portare nella case di riposo monzesi il proprio saluto, omaggiando lavoratrici e ospiti di un grande cesto di mimose.
Mimose per ospiti e lavoratrici delle case di riposo
Un gesto simbolico dalla doppia valenza, come spiega Anna Bonanomi, segretaria generale dello Spi Cgil in Brianza: “È un modo per dire ai nostri anziani che non li abbiamo dimenticati e che appena la situazione sanitaria ce lo permetterà torneremo ad abbracciarli – spiega –, ma vuole anche essere una forma di ringraziamento alle operatrici che quotidianamente si prendono cura dei nostri anziani nelle strutture”.
Ad accompagnare nel tour monzese la segretaria generale c’erano i rappresentanti di alcune leghe dello Spi cittadino: Maria Rosa Viganò, segretaria della lega Monza Cazzaniga, Giovina Pappalardo, segretaria della lega Spi di Triante, Salvatore Furia, segretario dello Spi Monza Centro e Gennaro Brambilla della lega di San Rocco.
Visitate tre strutture
La delegazione dei pensionati della Cgil Brianza ha fatto tappa alla residenza per anziani “Anna e Guido Fossati” nel quartiere Cederna per poi spostarsi alla Rsa “Casa Cambiaghi” di Triante e, infine, all’Oasi San Gerardo in centro città. La lega dello Spi di San Rocco, invece, ha distribuito mimose al mercato rionale.
Molte altre iniziative dello Spi e della Cgil per l’8 marzo sono in corso in altri comuni della Brianza, anche in collaborazione con alcune amministrazioni comunali.
“Non ci dimentichiamo ovviamente del dramma che sta vivendo l’Ucraina – aggiunge Bonanomi –; la Cgil è contro la guerra e ci sentiamo vicini al popolo ucraino che oggi è costretto a scappare. Ci sentiamo particolarmente vicini – sottolinea la segretaria generale dello Spi brianzolo – alle donne ucraine che stanno subendo questa guerra frutto dell’invasione dell’armata russa, una guerra che le costringe a scappare verso l’Europa per proteggere i propri bambini. Anche per questa emergenza – conclude – stiamo organizzando iniziative concrete a sostegno di chi ha bisogno”.
Rsa Fossati, quartiere Cederna
Tra i 115 anziani oggi ospitati nella residenza per anziani “Anna e Guido Fossati” si contano oltre 90 donne. E anche gli operatori della struttura sono nella maggioranza figure femminili, come la direttrice Lisa Colombo.
Ad accogliere la delegazione Spi di Monza e Brianza ci ha pensato Silvia Dimilito, la coordinatrice di struttura: “Siamo nel pieno della terza ondata”, ammette Dimilito, che spiega: “Stiamo vivendo la pandemia dall'interno, perché abbiamo qualche ospite malato e anche alcuni dipendenti sono attualmente positivi”.
“Stiamo facendo il possibile per fare stare bene i nostri ospiti – le fa eco l’animatrice Tania Monti –. Tutte le signore della residenza ringraziano la Cgil per il gesto: è un modo per farci sentire meno soli e in contatto con il mondo esterno dopo due anni difficili”.
Rsa “Casa Cambiaghi”, quartiere Triante
Francesca Sciavilla è la referente degli infermieri della struttura “Casa Cambiaghi”: “Grazie per il pensiero e speriamo sia di buon auspicio. Attualmente abbiamo 95 donne ospiti e anche sul fronte del personale abbiamo solo un operatore uomo”, dichiara.
Oasi San Gerardo, Monza centro
Luana Laface è l’educatrice dell’Oasi San Gerardo, una struttura di alloggi protetti. Gli appartamenti per gli anziani hanno trovato spazio nell’edificio che un tempo ospitava l’Ospedale di San Gerardo.
“È un gesto molto gradito, è un modo per dire ‘vi abbiamo pensato’ – dichiara Laface –,la consideriamo una sorta di rinascita perché non abbiamo ancora riacquisito la piena libertà e speriamo possa avvenire presto”.
La curva dei contagi si sgonfia, l’incubo della guerra sostituisce quella del Covid, ma le Rsa restano a porte chiuse per proteggere gli ospiti dal contagio. Ecco perché il gesto della Cgil è soprattutto un gesto di speranza per un futuro di pace e libero dalla malattia. “Lo meriterebbero le donne di ieri e di oggi che tanto hanno dato e continuano a dare alla nostra società”, chiosa Bonanomi.
Alcune foto delle visite di questa mattina: