Miraggio M1: vedremo mai la rossa a Monza-Bettola?
Servono altri 38 milioni e una nuova gara d’appalto
Le speranze di convincere la ditta che si era sfilata anticipatamente dall’appalto a tornare sui suoi passi sono svanite. E con loro, anche quelle di vedere completato il prolungamento della linea 1 della metropolitana, dall’attuale capolinea di Sesto Fs al futuro nodo Monza-Bettola, in tempi ragionevoli.
Miraggio M1
Perché, se da un lato, a Cinisello i lavori per la realizzazione del rustico della stazione di testa da parte dell’operatore privato - il proprietario dell’area ex Auchan - sono ripartiti (e procedono pure piuttosto spediti), dall’altro resta l’enorme problema dell’ormai accertata assenza di un’impresa esecutrice che porti a termine gli interventi nel tunnel della linea rossa.
Serve una nuova gara d'appalto
Un’assenza che si traduce nella necessità di indire una nuova gara d’appalto che riguarda gli ultimi 500 metri della galleria. E qui si aggiunge un altro nodo non da poco, oltre alle tempistiche che sono destinate a dilatarsi ulteriormente, ovvero quello della copertura economica. Servono infatti altri 38 milioni di euro per portare a termine il prolungamento. Fondi che il Comune di Milano, stazione appaltante, ha chiesto al Mit, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ora chiamato a decidere in merito.
Il finanziamento
E dunque, prima di indire la nuova gara, è necessario che da Roma arrivi il via libera al nuovo (ed ennesimo) finanziamento.
Il risultato? «Nelle ipotesi più ottimistiche l’infrastruttura, iniziata nel lontano 2011, sarà finita nel 2028», ha azzardato con non poca amarezza l’assessore all’Urbanistica e alla Mobilità di Sesto San Giovanni (nonché avvocato del Foro di Monza) Antonio Lamiranda.
A Cinisello lavori ripartiti
«Sicuramente il fatto che il privato che dovrà realizzare il centro commerciale di Bettola stia lavorando sul rustico della stazione di testa, rappresenta una nota positiva - ha premesso l’assessore - L’impostazione del rustico che attualmente c’è, è idonea a reggere una struttura quale il centro commerciale, quindi, almeno su questo fronte qualcosa si muove».
La ditta si era tirata indietro
E non è un dato di poco conto, visto che era stato proprio lo stop prolungato al cantiere del capolinea Bettola a spingere la De Sanctis, l’impresa esecutrice delle opere del tunnel, a procedere con la risoluzione del contratto lo scorso anno. Due le ragioni che avevano contribuito a tale scelta. La prima era legata al «no» di Mm a procede con un adeguamento dei prezzi. La seconda risiedeva, appunto, nel fatto che all’epoca i lavori a Bettola erano fermi da tempo: senza il capolinea, nemmeno i binari sarebbero potuti arrivare. E così gli operai si erano arrestati a poche centinaia di metri dal futuro nodo di interscambio.
La beffa
Una beffa, visto che buona parte dei lavori legati al prolungamento è stata già realizzata: il tunnel che parte dalla stazione Fs di Sesto è stato praticamente completato (la barriera che divideva le due gallerie, quella partita da Cinisello e quella partita da Sesto, era stata rotta nel 2019). Così come è già stata realizzata la fermata intermedia di Restellone (che non potrà nemmeno lei entrare in funzione finché non ci sarà il capolinea). A mancare sono «solo» le infrastrutture, mentre i binari ci sono fino a Restellone.
Un futuro incerto
A novembre il ritorno di ruspe e operai nel maxi cantiere di Bettola, rimasto a lungo deserto, aveva fatto sperare che la De Sanctis potesse tornare sui suoi passi e riprendere in mano il cantiere laddove lo aveva abbandonato. Ma la trattativa non è andata a buon fine.
«Adesso quindi dobbiamo prima aspettare che il Mit dia il via libera ai nuovi fondi, poi si dovrà indire la nuova gara d’appalto per il completamento del prolungamento - ha precisato Lamiranda - E non c’è stato solo un adeguamento dei prezzi, ma nel frattempo sono anche sorte nuove norme da rispettare».
Ipotesi 2028
E conclude. «Purtroppo per le opere già avviate non possono essere utilizzati i fondi del Pnrr, altrimenti avremmo già probabilmente risolto la questione dei rincari. Se non si avrà il via libera dal Mit ai nuovi fondi, il cantiere sarà destinato a rimanere tale. Se invece li erogherà, e lo farà in fretta, ci vorrà un anno per indire la gara e due per completare gli armamenti. Nelle ipotesi più rosee potremo avere la metro a Monza-Bettola nel 2028. Ma finché non c’è la copertura finanziaria, non si potranno avere certezze».