Arcore

Modelli per una sera, gli ospiti del centro "La Vite" salgono in passerella

Ieri sera, venerdì, con la regia del Volontariato Arcore, Villa Borromeo ha ospitato una sfilata di moda rivoluzionaria organizzata dal centro socio educativo di via Roma

Modelli per una sera, gli ospiti del centro "La Vite" salgono in passerella
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E’ stata ribattezzata da tutti come la fashion week più rivoluzionaria di sempre che lancia un messaggio di inclusività e accoglienza.  E non poteva essere altrimenti per un evento che ha avuto per protagonisti ragazzi e ragazze speciali che frequentano il centro socio educativo "La Vite" di Arcore.
Ieri sera, venerdì 14 ottobre 2022, i saloni al piano terra della splendida Villa Borromeo si sono trasformati in una splendida passerella di moda per accogliere le sfilate di moda degli ospiti del centro di via Roma.

Obiettivo? Lanciare il famoso calendario 2023 che da tantissimi anni ha per protagonisti i disabili, circa una trentina, di età compresa tra i 20 e i 50 anni che ogni giorno frequentano il centro gestito dalla cooperativa "La Piramide".

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"Eleganza per tutti, anche per noi"

"Eleganza per tutti, anche per noi". E’ con questa idea che è nata una sfilata davvero unica nel suo genere che per qualche ora ha saputo mettere da parte le loro fragilità e regalare abbracci e sorrisi. Dunque dopo il forte successo riscosso nel 2022 con "CalendArte - 365 giorni da incorniciare" (un bellissimo viaggio alla scoperta delle opere d’arte più belle al mondo reinterpretate dagli ospiti del centro) quest’anno il centro socio educativo ha voluto puntare sul tema della moda.

Un parterre de roi ha preso parte alla sfilata di moda: in prima fila c'era il sindaco Maurizio Bono accompagnato dall'assessore alla Cultura Evi De Marco e al consigliere comunale Michele Bertani. Non poteva mancare il parroco don Giandomenico Colombo e don Gabriele Villa.

Il grazie ai commercianti che hanno donato o prestato i vestiti

Tantissime le persone che hanno lavorato alla serata, a partire dai comercianti che hanno donato o prestato gli abiti (20043, Ape social wear, Anna Buccino, Emeclò, Massimo Tarizzo, Musani Couture, Max&Teo, Pizzati e Alessandra). Simona e Steve hanno intrattenuto i presenti con le basi musicali mentre le decorazioni sono state realizzate da "La Serra Social Green". Il rinfresco è stato organizzato da Fabio Silva, mentre Cesare Brivio si è occupato dei cablaggi, Cinzia delle acconciature e gli educatori, i volontari e gli amici del Cse La Vite hanno messo in piedi il backstage.

Il calendario 2023 dedicato alla moda

"Calendarte 2023 "sarà dedicato alla moda, un campo dal quale non vogliamo essere esclusi – hanno spiegato gli educatori – L’obiettivo è portare sotto i riflettori un’idea nuova di bellezza, che non ha bisogno dello sguardo degli altri per riconoscersi: tutti devono sentirsi apprezzati a prescindere. I nostri ospiti ogni giorno si battono per l’integrazione e l’autonomia fra cosi di danza, teatro, riciclo, pet-therapy. Questi aspetti li aiutano a contare su se stessi indipendentemente dal grado di disabilità: una missione possibile".

Il saluto di Stefano Viganò e di Roberto Vipadi

A dare il via alla serata ci ha pensato Stefano Viganò, presidente dell'associazione del Volontariato di Arcore e Roberto Vipadi, educatore del centro socio educativo di via Roma che ha spiegato i motivi che hanno portato i ragazzi a scegliere il tema della moda per il loro calendario 2023.

"Quest’anno siamo arrivati alla decima edizione del calendario - ha spiegato Roberto Vipadi, coordinatore de La Vite - Ogni volta sono i ragazzi a scegliere il tema su cui lavorare attraverso un referendum. Per organizzare questa serata abbiamo impiegato quasi un anno di lavoro.  Dopo aver scelto il tema della moda è stato naturale pensare di organizzare una serata di lancio attraverso una serata in Villa Borromeo. Strada facendo abbiamo incontrato tantissime persone che ci hanno dato una grossa mano per organizzare questo evento. Sono stati i nostri ragazzi a scegliere il vestito da indossare. Quando abbiamo pensato al tema della moda non vi nascondo che avevo qualche dubbio. Mi sono chiesto: ma cosa c'entra con noi e con la nostra realtà? E invece, giorno dopo giorno, insieme ai nostri ragazzi, abbiamo cercato il vestito giusto per ognuno di loro, l'acconciatura giusta, la borsetta giusta. Mano a mano che passava il tempo le foto mettevano sotto gli occhi lo stupore dei ragazzi di aver scelto il proprio vestito, di piacersi. I ragazzi, con il loro impegno, la loro felicità e la soddisfazione dipinta nel loro volto mi hanno fatto capire che non stavamo parlando di vestiti. Qui si parla di diritto alla bellezza, di diritto a piacere e piacersi. Si parla di sentirsi bene e a proprio agio nella vita. Non stiamo parlando del superfluo ma di qualcosa che fa parte della vita stessa. I ragazzi mi hanno fatto riflettere sul fatto che così come la bellezza di ciascuno si nutre dello sguardo degli altri, in egual modo concetti come inclusione, libertà e felicità sono anche fatti collettivi in cui ciascuno di noi ha una responsabilità precisa verso tutti, fatta di azioni quotidiane e di pensieri. Non c'è la mia libertà senza quella degli altri, non c'è la mia felicità senza la tua, non c'è inclusione per persone con disabilità se non ci curiamo di quella di anziani, matti, stranieri e poveri. Ogni volta che ci stupisce o troviamo fuori posto una persona anziana che usa il tablet, una persona disabile vestita con abiti eleganti o un ragazzo straniero in un ristorante stellato abbiamo ancora una strada lunga da percorrere... ".

 

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