Monsignor Torriani è vescovo, ma con Monza nel cuore
Dall'esperienza a San Biagio all'ordinazione episcopale in Duomo, l'ascesa del 53enne che tornerà a Monza l'8 marzo
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A Monza ha lasciato un pezzo del suo cuore monsignor Alberto Torriani, ordinato vescovo in Duomo a Milano. E nella città da cui è partito tornerà l'8 marzo 2025.
L'ascesa di monsignor Torriani
Nello scudo dello stemma che accompagnerà il suo ministero episcopale, figurano quattro cuori. Simbolo delle città cui ha legato la propria missione pastorale, dove lo Spirito si è fatto presente. Uno di questi rievoca proprio Monza, centro degli esordi dove ha lasciato – per l’appunto – un pezzo di cuore.
Si è tenuta sabato 22 febbraio in Duomo di Milano l’ordinazione episcopale di monsignor Alberto Torriani, 53 anni, nuovo vescovo della diocesi di Crotone-Santa Severina. Ha presieduto la messa monsignor Mario Delpini, coadiuvato da Michele di Tolve, vescovo ausiliare di Roma e rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore, e Paolo Martinelli, vicario apostolico dell’Arabia meridionale.
Nativo di Bollate e ordinato sacerdote nel 2000, don Torriani ha trascorso anni a Monza nelle vesti di vicario parrocchiale nella parrocchia di San Biagio, quindi della comunità pastorale Ascensione del Signore. È stato anche responsabile della Pastorale giovanile della città tra il 2003 e il 2011.
Il legame con San Biagio
Si è fatto le ossa nel mondo della scuola dapprima come assistente e vicepreside delle Scuole parrocchiali San Biagio di Monza, e dal 2011 al 2016 come rettore del Collegio Rotondi di Gorla Minore, Varese. Dal 2017 detiene la carica di rettore del Collegio Arcivescovile San Carlo di Milano.
«A Monza ho trascorso i primi anni del ministero, quelli che ti segnano in positivo - ha spiegato monsignor Torriani - Sia per il rapporto con i confratelli sacerdoti, sia per le relazioni che si sono instaurate con i giovani, i ragazzi, le famiglie e tutti i laici che hanno lavorato insieme a me nella pastorale giovanile, nell’oratorio e nella scuola. Da quel mondo non mi sono più mosso. Nell’immaginario collettivo, una volta usciti dal seminario, risulta pressoché naturale immaginarsi in un contesto oratoriale. Trascorsi venticinque anni, mi trovo ancora in ambito scolastico a contatto con i giovani».
Gli anni monzesi sono ricordati con grande affetto. «Cito Monza così di frequente che, a Milano, passo per monzese di nascita. Vi ho trascorso una stagione di fede assoluta, caratterizzata da vivacità ed entusiasmo, segnata dalle prime confidenze raccolte dai ragazzi, con le prime esperienze tanto in Italia quanto all’estero. Un periodo di cui ho ancora un ricordo estremamente vivo. Abbiamo anche imbastito una pastorale giovanile d’insieme in città, in quello che è stato senza dubbio un momento di grande progettualità e di cambiamenti».
I ricordi monzesi
Tanti i volti famigliari che hanno lasciato un segno: «Quando racconto di quegli anni, ho in mente volti, storie, vicende di persone con nomi e cognomi che hanno attraversato momenti di gioia, di slancio, di fatica, a volte di dolore e di morte, com’è ovvio che sia. Questo è il centuplo del Vangelo, che diventa un incredibile moltiplicatore di relazioni. Ho conosciuto ragazzi in giovane età che nel frattempo si sono sposati diventando insegnanti al Collegio San Carlo di cui sono rettore ancora per qualche giorno. Ho in mente le loro storie, le loro facce e le vicende di quando frequentavano bambini l’oratorio, e ora sono loro educatori di altri alunni piccoli. È qualcosa che riempie il cuore».
Il futuro è uno stimolante punto interrogativo: «L’elezione episcopale, arrivata inattesa e sorprendente, direttamente dal Santo Padre, ha spiazzato un po tutti e me per primo. Il contesto è sicuramente diversissimo, ma sto imparando a conoscerlo a poco a poco (seppur da lontano). L’unica esperienza in Calabria risale proprio ai tempi di Monza, quando animai alcuni campi estivi. Mi attende una chiesa in attesa del pastore, un ulteriore sprone per prendere possesso della diocesi».
Anche da Monza a Crotone
L’ingresso ufficiale nella diocesi calabrese avverrà domenica 30 marzo alle ore 17, con una messa al PalaMilone del capoluogo. Prima però torna a Monza.
Prima di insediarsi, monsignor Torriani ha voluto fare una graditissima sorpresa alla parrocchia di via Prina. Ha infatti assicurato la sua presenza a San Biagio per l’8 marzo 2025, a presiedere la messa prefestiva delle 18. «Avremo modo di salutarlo e di ringraziarlo per gli anni in cui è stato in mezzo a noi», hanno fatto sapere dalla parrocchia. In questa circostanza verrà omaggiato di una croce pettorale con inciso uno schizzo del tabernacolo della chiesa di San Biagio. A seguire ci sarà una cena insieme a cui è possibile partecipare iscrivendosi entro il 4 marzo, presso la segreteria dell’oratorio. Una delegazione della comunità pastorale sarà presente anche alla cerimonia di insediamento a Crotone il 30 marzo.